Internet via satellite, ecco il bando per due anni in Lombardia: cosa prevede. Le polemiche: «Favorita Starlink di Musk»

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di
Alessia Conzonato

Sulla piattaforma Sintel è stato pubblicato il bando di gara per portare internet nelle aree di montagna: operazione da 6,5 milioni di euro, termine il 25 febbraio. Chi potrebbe partecipare

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Il bando per aggiudicarsi la sperimentazione sulle connessioni internet satellitari in Lombardia, soprattutto nelle aree più remote, è stato pubblicato sulla piattaforma Sintel. Ad occuparsene è stata la società Aria (Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti), che ricevuto l’incarico di avviare la procedura dal governo italiano. Non è escluso che possano essere molti i fornitori a partecipare, ma come è stato ampiamente anticipato e dibattuto nelle scorse settimane, questa potrebbe essere l’occasione di Starlink la costellazione di migliaia di satelliti del progetto di SpaceX, azienda aerospaziale fondata da Elon Musk, per avviare i propri affari in Italia.

In cosa consiste la gara

La gara, nata dalla collaborazione tra la regione e il Dipartimento per la trasformazione digitale (Dtd), ha lo scopo di testare «l’utilizzo di reti space-based per la fornitura di capacità di backhauling satellitare in sinergia con quelle terrestri nelle aree a difficile connettività». L’operazione, che ha un valore di 6,5 milioni di euro (di cui 5 dal Dtd e 1,5 dalla Lombardia per i costi gestionali e amministrativi), è divisa in due lotti: il primo riguarda le province di Sondrio, Como, Bergamo, Varese, Lecco, Brescia e Monza-Brianza, mentre il secondo le zone di Milano, Pavia, Cremona, Lodi e Mantova. Il termine per inviare la presentazione è fissata al 25 febbraio, mentre le prestazioni contrattuali avranno una durata massima di 24 mesi, ma le sole attività di fornitura, posa in opera e connettività dureranno quattro mesi prorogabili per ulteriori quattro.




















































Banda ultralarga in Italia

La Lombardia sarà il primo territorio su cui sperimentare l’utilizzo del satellite per completare la connessione  in fibra o Fwa portandola anche in quelle zone della regione dove ora non c’è o raggiunge livelli molto bassi. Se il test dovesse ottenere risultati positivi, il modello potrebbe essere replicato in altre regioni con caratteristiche morfologiche simili (ad esempio, Abruzzo o Marche). La Commissione europea, poi, sarà chiamata a esprimere la sua opinione in merito al progetto, dal momento che portare la banda ultralarga in Italia è anche tra gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nel 2021, infatti, con l’approvazione del governo Draghi, uno stanziamento di 3,8 miliardi di euro proveniente dal Pnrr ha finanziato la strategia «Italia a 1 Giga», allo scopo di portare una connessione da almeno 1 Gbit al secondo in tutto il territorio nazionale entro giugno 2026. Il supporto tecnico è affidato a Infratel Italia, società pubblica gestita dal ministero delle Imprese.

Le polemiche sul presunto favoritismo di Starlink

Possibili concorrenti per aggiudicarsi il bando sono, ad esempio, Kupler di Amazon, Viasat e Telesat. È praticamente certa, comunque, la partecipazione di Starlink di Elon Musk, cosa che ha generato alcune polemiche date anche le indiscrezioni di un presunto maxi accordo da 1,5 miliardi di euro con il governo per occuparsi della sicurezza delle comunicazioni militari e diplomatiche. 
«Chiederemo di convocare Aria Spa e la giunta regionale», ha commentato Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in regione. «Le voci dell’accordo sono state goffamente da Palazzo Chigi ma confermate dal vicepremier Salvini e dallo stesso Elon Musk. Poi la regione Lombardia annuncia un bando he sembra disegnato sulla società del sodale di Donald Trump. Vogliamo vederci chiaro». In risposta, Fabrizio Figini, capogruppo di Forza Italia in regione, ricorda che «a questa sperimentazione potranno partecipare molte società, tra le quali anche alcune europee. Come sempre, nelle grandi sfide per il progresso, c’è chi guarda al futuro cercando di rendere disponibili a tutti le nuove tecnologie e c’è, invece, il “partito del no” a prescindere».

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10 gennaio 2025 ( modifica il 10 gennaio 2025 | 11:43)

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