Corrado Bernardi, il commissario col cane, è andato in pensione: «Quante imprese con Duca e Victor»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


Casina La pensione è ufficialmente scattata con il primo gennaio. Ma Corrado Bernardi – ormai ex vice comandante dell’Unione Comuni dell’Appennino Reggiano – non ha alcuna intenzione di stare fermo. Quando lo chiamiamo, risponde dalla sede dell’associazione “I lupi dell’Appennino” dove è impegnato nell’addestramento di altri “agenti a quattro zampe”, tra cui il cane Argo, dell’Unione Bassa. Del resto è ciò che lo ha contraddistinto almeno negli ultimi venti anni di carriera: quello di essere il commissario con il cane, capaci insieme di risultati importantissimi: dalla ricerca di persone disperse alle operazioni antidroga. Una competenza da tramandare.

Agente di polizia locale per quasi 40 anni. Perché?

«È una questione famigliare. Tutti i miei zii hanno fatto la guerra. Fausto, che scappò dal Montenegro dove era prigioniero e arrivò a casa a piedi, era finanziere. Per me la divisa era lui. Dopo aver lavorato qualche anno in una fabbrica che faceva mortadelle, ed essermi ripetutamente ammalato di bronchite, mi sono rimesso a studiare per seguire quella passione, erano gli anni Ottanta, e ho fatto il concorso. Sono stato agente prima a San Polo e quindi sono arrivato a Casina».

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Quando e come nasce il progetto con i cani?

«In polizia locale, ho fatto i primi anni con Edmondo Cilloni, scomparso di recente. Quando è andato in pensione ho iniziato a guardarmi intorno. Avevo la passione per i cani e ho presentato il progetto in Regione. Al tempo, ho avuto il grande supporto del sindaco Carlo Fornili. Agli altri sembravo un invasato. Al tempo in provincia di Reggio Emilia, non c’erano unità cinofile, in Italia una ventina. Ora sono almeno duecento. C’è stata un’esplosione».

E sono iniziati i risultati.

«Sì. Il primo cane Rommel, era un meticcio di pastore tedesco. Ho tribolato tantissimo per il suo carattere, ma ho preso il brevetto per la ricerca persona. Poi c’è stata Brenda, con cui ho fatto il corso di condizionamento operante, per la ricerca della droga. Ma a un certo punto preferiva seguire le tracce dei caprioli… Con Duca, pastore tedesco grigio, c’è stato il salto di qualità siamo stati in giro, abbiamo fatto tanta formazione e hanno iniziato a chiamarmi da Reggio Emilia, la questura, i carabinieri, la polizia locale per le operazioni anti droga. Abbiamo fatto cose importantissime, come i sequestri di sostanze nelle ex Reggiane, le operazioni antidroga davanti alle scuole. Con il comandante Stefano Poma abbiamo fatto la convenzione, andavo a Reggio Emilia tre volte alla settimana. Intanto è arrivato Victor, perché ci vogliono due anni per formarli, poi sono in servizio per sette, otto anni. Quando l’ho preso mi ricorderò sempre di mia madre Dina che un giorno, andai da lei, e mi disse: «Toh, il cane te lo pago io…».  Quando finiva sul giornale, le dicevo sempre: «Guarda il tuo cane cosa ha fatto!». Sì è sempre stimata. «Va là, che ho fatto bene…», diceva».

Sono stati anni di grandi soddisfazioni ed esperienze per lei insieme ai suoi cani.

«Abbiamo trovato tante persone disperse. Ma una grande emozione fu il ritrovamento di due ragazzine che erano in villeggiatura ed erano uscite in bicicletta, poi le aveva sorprese un temporale. Avevano perso il senso dell’orientamento. Sono andato in giro per quelle carraie. Ho mollato il cane. Per quindici minuti non l’ho più visto. Aveva fiutato la traccia. Poi, l’ho sentito da lontano che abbaiava: le aveva trovate. Quando siamo tornati in paese, con tutti che applaudivano, è stata una grande emozione. Tanti sacrifici vengono ripagati. Ma siamo stati dappertutto: per i terremoti ad Amatrice, a Castel Sant’Angelo, a Mirandola. Per le alluvioni, quando ha rotto il Crostolo, a Faenza».

E adesso?

«Da due anni è iniziata la collaborazione con la Sipl, la scuola delle polizie locali dove faccio formazione e continuerò a farla. Sono presidente dei “Lupi dell’Appennino reggiano”, ho 35 volontari, e sono nel coordinamento provinciale di protezione civile. Quando c’è un disperso ci siamo: ho 12 cani col brevetto. Sono stato addestratore Enci, adesso sono istruttore ed esaminatore Ucis (Unità Cinofile da Soccorso)». Il segreto del suo successo con i cani quale è? «Farli divertire. Alle fine delle attività li portavo sempre al lago dei Pini: si tuffavano e scaricavano. Ora anche Victor si merita la pensione: dorme sulla padana accanto al mio letto, ma ha capito. Prima al mattino si alzava subito carico per ricominciare, adesso mi guarda, sbadiglia e torna a sonnecchiare».l © RIPRODUZIONE RISERVATA

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link