Attwell doveva decidere, dopo intervento Var, se convalidare o meno il gol di Solanke, quello che avrebbe dato ai padroni di casa del Tottenham il vantaggio nella semifinale di Carabao Cup col Liverpool. Vincono gli Spurs 1-0
La storia al minuto 79’. Il Tottenham Stadium aspetta spazientito che la VAR convalidi o meno il gol di Dominik Solanke, quello che potrebbe dare ai padroni di casa il vantaggio nella semifinale di Carabao Cup col Liverpool. Nello stadio cala il silenzio quando dall’altoparlante esce prima un rumore e poi la voce dell’arbitro Stuart Attwell: “Dopo la revisione, Dominik Solanke è ritenuto in posizione di fuorigioco e il gol quindi non viene convalidato” proclama il direttore di gara, la parte finale delle sue parole coperta dal boato di felicità dei tifosi del Liverpool e dal disappunto di quelli del Tottenham. Il fatto che lui abbia parlato è una prima volta storica per il calcio inglese: mai prima d’ora i tifosi allo stadio avevano sentito la voce dell’arbitro per spiegare una decisione presa alla VAR, come prevede questo esperimento limitato per ora alle semifinali di Carabao Cup e che ha avuto in questo Tottenham-Liverpool il suo primo atto. Attwell non ha avuto niente da dire qualche minuto dopo, all’86’, quando Lucas Bergvall ha firmato l’1-0 che ha dato la vittoria agli Spurs, gli ha avvicinati alla finale (la semifinale di ritorno è il 6 febbraio ad Anfield) ed è costata al Liverpool la prima sconfitta dal 14 settembre.
le chiavi
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Il match si era aperto con la preoccupazione per Rodrigo Bentancur, finito in ospedale per accertamenti dopo essere rimasto a terra dopo aver tentato un tuffo di testa per colpire una palla da calcio d’angolo. Il suo collo fa un movimento innaturale mentre ci prova, poi Bentancur rimane a terra e viene soccorso in campo per quasi 10’ prima di essere portato fuori in barella, alzando il pollice per segnalare al suo allenatore e ai tifosi che sta bene. È stato portato in ospedale cosciente e in grado di parlare, senza mai essere svenuto. Il Tottenham si è meritato questa vittoria da dedicargli: ha segnato con Bergvall, il migliore in campo, un talento 18enne che ne aveva bisogno, è stato coraggioso nonostante gli infortuni, nonostante il fatto che davanti avesse quella che finora è stata la miglior squadra d’Europa. Ha attaccato, ci ha provato, ha creato occasioni approfittando anche del fatto che il Liverpool era ben lontano dalla sua miglior versione, da quella che ha vinto 6-3 in questo stesso stadio il 22 dicembre. Quella era stata la prima di 4 partite senza vittorie per il Tottenham, una serie chiusa facendo quello che quest’anno in Europa era riuscito solo al Nottingham Forest: battere il Liverpool. I Reds hanno cominciato male, sono cresciuti attorno a Salah ad inizio ripresa ma poi sono calati di nuovo. E il Tottenham ne ha approfittato.
la partita
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Le cure a Bentancur per l’infortunio al 6’ ritardano di fatto l’inizio del match. Meglio il Tottenham nel complesso, più frizzante soprattutto all’inizio, ma lo 0-0 da cui ricomincia la ripresa è il risultato più giusto. Il Liverpool è più intraprendente dopo i tre cambi all’ora di gioco, ma il Tottenham cresce di nuovo. Il gol di Solanke che la Var cancella con la storica prima volta dell’arbitro parlante era meritato. Come lo è quello di Bergvall, che mette gli Spurs più vicini al sogno finale.
PAROLE
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A fine partita sia Arne Slot che Ange Postecoglou hanno commentato la prima volta degli arbitri parlanti. “Difficile giudicare qualcosa da una sola partita – ha detto il tecnico del Liverpool -. Il fuorigioco non avrebbe nemmeno bisogno di spiegazioni: ci sono le righe. Sarebbe stato più interessante per tutti, ad esempio, se avesse spiegato perché non ha dato il secondo giallo a Bergvall prima del gol. Ma so che la regola è un altra”. Molto più loquace il tecnico del Tottenham, da sempre contrario all’uso della VAR: “Quell’annuncio è servito davvero a qualcosa? Penso che da quando c’è la VAR, il calcio sia cambiato più in fretta che nei 50 anni precedenti – attacca Postecoglou -. Capisco che la tecnologia farà parte del calcio perché mi sento dire continuamente che è quello che la gente vuole. La tecnologia fa parte anche della vita dei bambini, ma limitiamo loro il tempo davanti allo schermo per non esagerare. Penso che dovremmo essere più cauti nel pensare ai cambiamenti del calcio, dovremmo essere più protettivi della sua santità. E penso che in questo momento la tecnologia stia portando solo tanta confusione”.
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