Quali Stati compongono la NATO e quanto contribuisce ognuno al bilancio dell’organizzazione?

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La NATO (acronimo di North Atlantic Treaty Organization – Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord) è una delle principali istituzioni internazionali e consiste in un’alleanza intergovernativa militare e politica, nel settore della difesa e della sicurezza collettiva, fondata nel 1949. È formata da 32 Paesi membri, dei quali 30 sono europei (tra cui l’Italia) e 2 nordamericani (Stati Uniti e Canada). Il suo quartier generale si trova a Bruxelles, mentre il quartier generale militare è a Mons, entrambi in Belgio. Ognuno dei Paesi membri versa una cifra annuale differente (in termini assoluti) per contribuire alle spese e quindi al bilancio dell’organizzazione, ma che deve comunque tendere almeno al 2% del suo PIL (quota non raggiunta però da tutti, Italia compresa). Gli USA sono nettamente in testa in termini di contributo annuale assoluto e in più occasioni il neo-eletto presidente Donald Trump ha affermato che durante la sua seconda presidenza vorrebbe portare al 5% del PIL la quota-soglia da dedicare all’organizzazione da parte di tutti gli Stati membri.

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La lista e la mappa dei 32 Paesi membri della NATO

La NATO è formata da 32 Paesi membri, di cui 30 europei e 2 nord-americani, ossia Stati Uniti e Canada. Ogni Paese membro ha una delegazione permanente a Bruxelles e contribuisce sia economicamente che con forze operative al bilancio e alle missioni dell’organizzazione. A causa dell’elevato numero di Paesi membri europei, la NATO e l’Unione Europea hanno stretti legami di collaborazione, come ad esempio nel campo della sicurezza marittima con l’Operazione Irini nel Mediterraneo.

Ecco la lista dei 32 Paesi: Albania, Belgio, Bulgaria, Canada, Croazia, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Ungheria, Macedonia del Nord, Finlandia e Svezia.

Di seguito invece una carta dedicata:

Carta con la segnalazione in verde dei 32 Paesi membri della NATO

I Paesi membri associati e gli aspiranti membri

Oltre ai 32 Paesi membri, la NATO conta con 11 Paesi membri associati: Armenia, Assemblea del Kosovo, Austria, Azerbaijan, Bosnia Erzegovina, Georgia, Malta, Moldova, Serbia, Svizzera, Ucraina – e 4 Paesi membri associati del Mediterraneo: Algeria, Giordania, Israele, Marocco.

Tra i Paesi europei non fanno parte della NATO Austria, Irlanda, Malta e Svizzera: i Paesi neutrali con economia di mercato durante la Guerra Fredda. Anche Cipro attualmente non è parte della NATO, a causa della delicata situazione politica interna che ha fatto sì che la Turchia ne bloccasse l’adesione. L’ultima adesione alla NATO è stata quella della Svezia, entrata a far parte dell’Alleanza il 7 marzo 2024, elemento che ha dato vita a tensioni con Paesi terzi come la Russia. Attualmente, inoltre, la NATO riconosce la Bosnia-Erzegovina, la Georgia e l’Ucraina come aspiranti Paesi membri.

Riunione NATO dei Ministri della Difesa ed Affari Esteri al quartier generale di Bruxelles, 2010. Fonte: Wikimedia commons

Come contribuiscono i Paesi membri al bilancio della NATO

Dal 2014 i Paesi membri della NATO hanno concordato di lavorare per raggiungere l’obiettivo di destinare almeno il 2% del PIL alle spese per la difesa, in risposta alla crescita delle tensioni geopolitiche internazionali, tra cui l’annessione forzata della Crimea da parte della Russia. Tuttavia, non tutti i Paesi hanno rispettato questa soglia entro il 2024. Inoltre, i membri si sono impegnati a destinare almeno il 20% del budget della difesa agli investimenti e a contribuire alle missioni e operazioni della NATO. A proposito della quota annuale, recentemente il neo eletto Presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato di voler innalzare l’attuale soglia dal 2% al 5% del PIL degli Stati membri nel corso del suo secondo mandato.

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Esistono comunque due tipi di contributi dei Paesi membri al bilancio dell’organizzazione: i contributi diretti e gli indiretti. Quelli diretti riguardano i contributi economici per i programmi annuali e la struttura e infrastruttura di comando e sono calcolati appunto in base al PIL dei Paesi membri. I contributi indiretti invece sono le forze operative nazionali fornite all’Organizzazione e sono su base volontaria: ricordiamo infatti che solo nei casi previsti dall’art. 5 del Patto Atlantico e dunque nei casi di difesa collettiva, scatta l’obbligo di contributo in termini di mezzi e/o soldati.





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