Il consiglio comunale di Siracusa ieri pomeriggio al lavoro nell’aula Vittorini al quarto piano di Palazzo Vermexio.
L’assise ha approvato all’unanimità il “Nuovo regolamento Centri Sociali per anziani”, redatto dalla seconda commissione consiliare presieduta da Gianni Boscarino e proposto in sostituzione di quello precedente datato 2010 e modificato prima nel 2013 e poi nel 2021.
“L’obiettivo – spiega Boscarino – è di garantire una migliore funzionalità gestionale e organizzativa. Abbiamo lavorato con grande impegno per elaborare una serie di norme (25 in tutto gli articoli) che intendono promuovere la partecipazione attiva dell’anziano alla vita della comunità al fine di creare una rete di sostegno sociale e contrastare l’isolamento”.
I centri sociali per anziani sono aperti tutti i giorni dalle 9 alle 12,30 e dalle ore 16 alle 20. All’Assessorato Politiche Sociali del Comune è demandata l’azione di controllo amministrativo e organizzativo.
Di tenore opposto la reazione del gruppo consiliare del Pd dopo la bocciatura dell’ordine del giorno sul riequilibrio di genere nella giunta comunale attraverso la nomina di quattro donne nel prossimo rimpasto.
“Tutta la maggioranza si astiene – riferiscono i consiglieri del Pd – e solo l’opposizione vota a favore. Abbiamo scritto un’altra brutta pagina della politica cittadina e del consiglio comunale, un’opportunità mancata di rivendicare il ruolo di Senato della città in grado di sciogliere le contraddizioni.
Tutto questo in un’aula piena di associazioni e realtà cittadine. Torneremo a parlare di democrazia paritaria in aula sistematicamente – annunciano – per non fare abbassare mai l’attenzione sul tema e continuare una battaglia che ha radici antiche scritte nella Costituzione”.
Sulla bocciatura arriva il commento delle donne della Cgil, tra le altre presenti ieri in aula: “Ciò che ci ha davvero amareggiate è stata l’astensione dal voto di quattro donne, quattro rappresentanti femminili all’interno del consiglio comunale. Un’astensione a nostro avviso del tutto immotivata.
Abbiamo assistito ai lavori del Consiglio comunale di ieri – aggiungono – convinte che l’ordine del giorno in questione avrebbe avuto l’approvazione delle consigliere donne, ma anche dei consiglieri illuminati.
E invece così non è stato. E non crediamo che sia stata una coincidenza il summit privato tra un esponente della giunta e un folto gruppo di consiglieri (proprio quelli che si sono astenuti) che si è tenuto pochi minuti prima della votazione”.
Sulla stessa linea il commento della Brigata rosa: “Ci avvilisce in particolare il silenzio assordante delle donne, nessuna delle quali (neanche l’assessora, presenza fin troppo discreta) ha ritenuto di dover prendere la parola, per
differenziarsi o anche solo per spiegarci perché una sola donna in giunta sia più che sufficiente.
Non si illudano – prosegue la nota – noi non molliamo, continueremo questa battaglia un tutte le sedi, non ci rassegniamo a questa desolante deriva, e faremo di tutto perché, soprattutto tra le giovani generazioni, cresca la consapevolezza della insopportabilità di una democrazia mutilata, in cui alle donne vengono gentilmente concessi piccoli spazi, purché stiano al loro posto e non mettano in discussione le regole del gioco.
Il contrasto al fenomeno della violenza contro le donne inizia dal non discriminarle”.
Approvato invece dall’aula l‘articolo 3 del regolamento sulla cessione di cubatura, approvato dal consiglio comunale con il voto contrario di Fratelli d’Italia.
“Fratelli d’Italia – scrive in una nota il capogruppo Paolo Romano – ha provato con un emendamento, che aveva il parere favorevole del dirigente competente, a migliorare il regolamento, prevedendo la cessione di cubatura in zone omogenee ma ricadenti nella stessa zona OMI individuata dall’Agenzia delle Entrate, cioè quelle aventi lo stesso valore commerciale; è stato respinto nonostante i voti favorevoli dell’opposizione politica.
E tutto questo – prosegue – mentre i cittadini attendono l’avvio dell’iter di approvazione del nuovo piano regolatore, a distanza di venti anni da quello vigente, dopo che in aula da quasi un anno è stata approvata la mozione in tal senso presentata da Fratelli d’Italia.
Ci auguriamo – conclude Romano – che questo regolamento non diventi strumento di speculazione edilizia, che non sia strumento che autorizzi l’incetta di cubature in aree depresse e di scarso valore commerciale”.
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