La Lombardia farà da apripista per l’uso delle connessioni satellitari in modo complementare alla fibra. Verrà aperto un bando per le connessioni satellitari: una decisione che potrebbe fare di Starlink, la società del tycoon tecnologico Elon Musk, la favorita. Che, in tal modo, potrebbe introdursi nel mercato italiano delle telecomunicazioni. Sulle prospettive che questa iniziativa potrà determinare nel territorio lariano, l’interlocutore privilegiato è Alessio Butti (FdI), comasco, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione.
Sottosegretario Butti, perché è necessaria una gara visto che l’accesso a Starlink per uso residenziale è già aperto ai privati?
La gara è necessaria perché parliamo di un’infrastruttura pubblica strategica, non di un semplice servizio residenziale privato. In altre parole, viene richiesta a potenziali fornitori la connettività di backhaul con l’obiettivo di garantire la copertura di territori dove le connessioni tradizionali non arrivano o risultano insufficienti, utilizzando tecnologie satellitari all’avanguardia che siano complementari a quelle terrestri. In un contesto pubblico, l’affidamento deve avvenire tramite una procedura trasparente che garantisca la massima competitività e il rispetto delle normative italiane ed europee sugli appalti; contrariamente a quello che dicono, in malafede, alcuni attori politici.
Perché è stata scelta la Lombardia come prima regione pilota?
La scelta della Lombardia è strategica per diversi motivi. È una regione pioniera nel campo della digitalizzazione e ha già maturato esperienze positive nell’uso di tecnologie avanzate, come dimostrato anche dalla sperimentazione della gestione delle prenotazioni sanitarie tramite App IO, che ho fortemente voluto e che sta migliorando le liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. Inoltre, la Lombardia è un territorio complesso dal punto di vista geografico, ricco di valli e aree montane, dove risulta difficile implementare le soluzioni tradizionali di connettività. Prendiamolo come uno stress test per questa tecnologia, in una regione che rappresenta una sfida infrastrutturale importante. Se vogliamo ripopolare montagne e valli sperdute dobbiamo iniziare da qui: dalla connettività.
La connessione via fibra si è diffusa, oltre che a Como, anche in diversi paesi del lago. Quali sono le difficoltà per una copertura totale?
La copertura totale in aree come il Lago di Como richiede un investimento significativo e un impegno tecnologico complesso. Parliamo di territori con morfologie difficili, dove la posa della fibra richiede lavori invasivi, costosi e spesso rallentati da vincoli paesaggistici. In alcuni casi, le reti terrestri incontrano grandi difficoltà in termini tecnici ed economici. Proprio per questo possiamo ottenere dei vantaggi dalla complementarità delle tecnologie satellitari, che permettono di coprire anche le aree più remote senza bisogno di effettuare chilometri di scavi per la posa di cavi ottici. L’obiettivo di questo governo è non lasciare nessuno indietro, nemmeno chi vive nei comuni più isolati e, come ho già detto, a forte rischio di spopolamento.
Ci sono altre regioni europee che stanno procedendo con un bando simile a quello in uscita o che hanno attivato una procedura analoga che possa servire come termine di confronto circa il buon esito del processo?
La connettività satellitare si sta diffondendo in Europa grazie alla sua versatilità e ai costi contenuti degli impianti, soprattutto per raggiungere le aree più difficili da servire con le reti tradizionali. Sebbene le prestazioni della fibra rimangano superiori, il satellite rappresenta una soluzione efficace e rapida per garantire connessioni dove le infrastrutture terrestri sono più complesse e onerose da realizzare. Paesi come Finlandia, Francia e Germania stanno già sperimentando queste tecnologie, dimostrando che il satellite può essere una risposta concreta per contribuire a colmare il divario digitale. Dal canto nostro, abbiamo ereditato una situazione pessima da chi ci ha preceduto e stiamo colmando questo gap con ogni sforzo possibile. Vogliamo guardare a un futuro connesso e sostenibile, sotto ogni aspetto.
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