Un progetto vuole rivoluzionare la mobilità in Val Seriana

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Sistemi intelligenti di monitoraggio e controllo del traffico e dei parcheggi, interfacce d’uso per semplificare la vita dei cittadini nella scelta dei mezzi di trasporto, veicoli innovativi e soluzioni personalizzate per venire incontro agli utenti più vulnerabili. Senza dimenticare l’aumento della sicurezza negli spostamenti. Sono solo alcuni dei risultati che si vogliono raggiungere grazie ai progetti vincitori del bando ‘Smart Mobility Data Driven’. Nell’ambito dell’iniziativa, Regione Lombardia ha assegnato i 25 milioni di euro del Piano Lombardia, pubblicando la graduatoria che ora dà tempo ai partecipanti di accettare il contributo e avviare i lavori da realizzare entro giugno 2026.

Nella lista c’è anche un progetto per migliorare la mobilità della Val Camonica e Val Seriana: la proposta, dal titolo ‘#IOVIAGGIOINVALLE’, ha un valore di 2,5 milioni di euro e vede come beneficiarie le due Comunità montane, con partner esterni il Cluster Lombardo della Mobilità, Anpas Lombardia e Università Milano Bicocca.

“Il progetto assume il tema del sistema della mobilità dei territori montani come uno dei fattori chiave che concorrono a determinare le prospettive di coesione sociale e di sviluppo socioeconomico, contrastando le tendenze in atto di declino demografico e produttivo – spiega l’assessore regionale a Università, Ricerca e Innovazione Alessandro Fermi -. La proposta definisce la connessione di due territori montani attraverso tecnologie e infrastrutture digitali per offrire nuovi modelli di mobilità basati sui bisogni degli utenti. Le condizioni abilitanti sono l’assunzione di un ruolo primario dei due enti comprensoriali nella gestione del nuovo sistema mobilità, la forte coesione tra i Comuni e il riconoscimento all’Ente Comprensoriale del ruolo rappresentativo dell’intero territorio. Altro elemento è la costituzione della figura del Mobility Manager Territoriale, che mette al centro delle politiche comprensoriali il tema della mobilità, e la collaborazione già avviata con le associazioni del territorio”.

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Obiettivo strategico è sviluppare un sistema della mobilità che riesca a soddisfare le esigenze di spostamento e di accessibilità della totalità degli attori sociali ed economici delle valli montane, incrementandone l’attrattività e il potenziale di sviluppo e ridisegnando il ruolo della Comunità Montana, che diventa protagonista nel campo della gestione del sistema della mobilità. Si propone di implementare un sistema di mobilità ‘intelligente’ (Smart Mobility), innervato dalla tecnologia dell’informazione, che sia in grado di soddisfare le esigenze dei soggetti componenti la comunità civica e di offrire prestazioni migliorabili dal punto di vista ambientale, economico, della fluidità e sicurezza del traffico, dell’impatto sugli spazi comuni e sul paesaggio.

Il progetto ha per oggetto investimenti pubblici in mezzi di trasporto elettrici (pulmini a 9 posti) dotati di terminale di bordo e sistemi ICT destinati a orientare e agevolare i flussi di mobilità, nonché a supportare le variegate esigenze di spostamento espresse dagli abitanti permanenti o temporanei del territorio montano.

“Il bando – dichiara l’assessore – ha riscosso un grande successo sul territorio, hanno partecipato ben 40 soggetti pubblici e privati organizzati in 14 partenariati, con una richiesta complessiva di risorse di quasi 30 milioni di euro, superando di poco la dotazione concedibile”.

I progetti presentati coinvolgono un’ampia parte della Lombardia: 12 Comuni, 6 Agenzie di Bacino del Trasporto Pubblico, 6 Società pubbliche di trasporto, 4 Università, 3 Comunità Montane, 1 Provincia e la Città metropolitana di Milano. Tra i sostenitori esterni ci sono due Cluster di innovazione, una Università, una Autorità di bacino, un Consorzio turistico, un’Associazione di pubblica assistenza e due Società di trasporto.

“Ha funzionato bene il meccanismo inclusivo del bando affinché gli enti locali si aggregassero tra loro – aggiunge Fermi -. La commissione tecnica di valutazione ha ammesso, a volte con prescrizioni, tutti i 14 progetti (13 finanziabili di cui uno parzialmente, ndr), fatti salvi ulteriori stanziamenti in grado di soddisfare la totalità dei progetti ammessi”.

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