Mesagne. Venerdì alle ore 11 conferenza stampa sulla chiusura della mostra “G7”

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È prevista per venerdì 10 gennaio alle ore 11, presso il Palazzo comunale di Mesagne, la conferenza stampa di chiusura della Grande mostra “G 7 – Sette secoli d’arte italiana”, organizzata dal Comune di Mesagne e dalla rete d’imprese Micexperience Puglia, nell’ambito del protocollo d’intesa Puglia Walking Art, in collaborazione con il Ministero della cultura.

Alla conferenza stampa sono previsti gli interventi del sindaco di Mesagne, on. Antonio Matarrelli, del consigliere delegato alla Cultura del Comune di Mesagne, avv. Marco Calò, del presidente della Rete Micexperience, dott. Pierangelo Argentieri.

La conferenza stampa sarà occasione per fornire alcune anteprime del prossimo progetto espositivo targata Puglia Walking Art.

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Si è conclusa a Mesagne la mostra “G7, Sette secoli di arte italiana”, organizzata da Puglia Walking Art e dal Comune di Mesagne, con la collaborazione del Ministero della Cultura. Un evento unico nel Sud Italia, che ha riunito i più grandi maestri della pittura degli ultimi sette secoli. La mostra, durata cinque mesi, ha accolto oltre 17.000 visitatori, con una media di circa 3.500 presenze mensili. Questo progetto, giunto al suo ottavo anno di vita, si propone come un modello di riferimento, basato su un insieme di buone pratiche, con l’obiettivo di creare una rete culturale che colleghi Brindisi e Taranto passando per Mesagne, Ostuni, Martina Franca e, più recentemente, Francavilla Fontana. Questi centri si distinguono per il loro patrimonio artistico, architettonico e sociale. “Il bilancio della mostra è estremamente positivo – ha dichiarato il sindaco Antonio Matarrelli –. I numeri e i riscontri ricevuti in termini di feedback e reputazione ne testimoniano il successo.

La mostra si è dimostrata altamente attrattiva, richiamando visitatori da tutta la Puglia, da altre regioni italiane e persino dall’Europa. È stata oggetto di grande attenzione da parte di autorevoli testate nazionali e internazionali, e ha ricevuto commenti favorevoli sia dal pubblico che dagli osservatori più esigenti”. Il sindaco ha inoltre sottolineato l’importanza degli aspetti sociali del progetto, come l’accesso gratuito per le persone con disabilità e l’organizzazione di laboratori per i bambini, volti a sensibilizzarli verso l’arte. Ha infine annunciato: “Siamo già al lavoro per un’esposizione straordinaria dedicata all’Impressionismo, che saprà essere all’altezza delle aspettative”. Anche Mario Vinci, presidente dell’Istituto culturale “Storia e Territorio” dell’Università della LiberEtà di Mesagne, ha espresso la sua soddisfazione: “Questa mostra rappresenta un evento storico per il nostro territorio e, mi piace pensare, per tutto il Meridione d’Italia. Mai prima d’ora così tanti artisti, capaci di raccontare il genio italiano attraverso sette secoli di arte, sono stati riuniti in una sola esposizione, ospitata in una location d’eccezione come il castello di Mesagne, nel cuore del nostro centro storico”.

Per celebrare l’evento, l’Istituto ha dedicato alla mostra il primo numero speciale di “Memorie Mesagnesi”, pubblicato interamente a colori. “Abbiamo immaginato – ha spiegato Vinci – gli sforzi degli organizzatori e compreso come il progetto di Puglia Walking Art si stesse trasformando in una macchina perfetta, capace di mettere in dialogo enti locali, istituzioni pubbliche e imprenditoria illuminata. Per questo, abbiamo voluto dare il nostro piccolo contributo con un’edizione speciale. Abbiamo selezionato alcune delle opere in esposizione – tutte originali, come ci è stato più volte ribadito – per garantire che, una volta restituite ai loro musei o ai collezionisti privati, restasse almeno una testimonianza scritta e fotografica di questo straordinario evento. Tra gli artisti scelti figurano Leonardo, Canova, Guido Reni, Boldini, il Canaletto e De Nittis”. La mostra ha senza dubbio arricchito un territorio che dimostra sempre più fame di bellezza e cultura.

 

Il successo della mostra “G7 sette secoli di arte italiana” è targato Pierangelo Argentieri, presidente di Puglia Walking Art.

Presidente, come lei ha detto: Una mostra che non si era mai vista e forse davvero irripetibile. Insomma, una mostra unica.

“Una mostra unica che ha dimostrato il raggiungimento della maturità da parte del nostro progetto Puglia Walking Art, cosa intendo per maturità? La capacità di produrre, progettare, concepire una grande mostra usando le professionalità e le collaborazioni di professionisti Pugliesi, senza dover cercare fuori dalla Puglia le idee le capacità e le professionalità necessarie, con la logica del Pil 80 % in Puglia e 20% fuori, una mostra non Blockbuster, ma interamente prodotta nella nostra regione”.

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Per la prima volta il binomio pubblico-privato consolidato nel modello Puglia Walking Art ha visto anche l’impegno del ministero della Cultura.
“La partecipazione del ministero della Cultura, nella figura del direttore Massimo Osanna che ha sposato da subito il progetto di Mostra  “G7 sette secoli di arte italiana”, è la dimostrazione  o meglio la consacrazione della bontà dell’iniziativa e  il mistero della Cultura è stato un attore fondamentale per la buona riuscirà del progetto che ha visto fino ad ora la presenza di quasi 17.000  visitatori”.

Dai commenti lasciati dai visitatori cosa ha colpito di più? Ci deve essere, oltre a Leonardo credo, qualche altro Maestro che ha meravigliato maggiormente i visitatori.

“Burri è sicuramente l’artista che più ha lasciato incantati i visitatori, ma anche Canova per non parlare di Artemisia Gentileschi icona Pop del riscatto femminile nel mondo dell’arte. La possibilità di avere uno spaccato con 50 artisti che hanno raccontato 7 secoli di arte italiana è l’emozione che ha suscitato nel visitatore tutta questa bellezza è il commento più vivido che resta nei vari commenti”.

Si era detto con Caravaggio di alzare l’asticella dell’offerta culturale. Con la mostra “G 7 – Sette secoli di arte italiana” questo è già accaduto. Ed ora cosa si va definendo all’orizzonte?

“All’orizzonte abbiamo un altro grande appuntamento, una mostra sugli impressionisti francesi in cui non può mancare il contributo di un grande artista Pugliese, Giuseppe De Nittis, una grande opportunità per far conoscere un protagonista dell’impressionista originario di Barletta, a mio avviso non adeguatamente conosciuto e valorizzato dal grande pubblico Pugliese”.

Quanto influisce una location come quella del Castello mesagnese al successo delle opere e quanto contribuisce il territorio circostante?

“La nostra è stata una sfida condivisa con l’amministrazione Matarelli, valorizzare un contenitore come il castello Normanno-Svevo con un contenuto adeguato è di qualità indiscutibile.
Ha sancito la nascita di un modello pubblico privato di una esperienza di successo denominata “Modello Mesagne” dove il territorio circostante ha riconosciuto il progetto come meritevole di attenzione e considerazione, grazie al lavoro svolto all’unisono con l’amministrazione guidata da Antonio Matarrelli e il delegato alla Cultura Marco Calò e la cittadinanza Mesagnese che ha fatto propria l’iniziativa sostenendola e incoraggiandola, ha dato fiducia e sostegno ad andare avanti e non posso ringraziare le aziende del territorio che hanno sostenuto fin dai primi anni il progetto delle grandi Mostre di Puglia Walking Art”.

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l successo della mostra “G7 – Sette secoli di arte italiana” è firmato Pierangelo Argentieri, presidente di Puglia Walking Art.

Presidente, come ha dichiarato, si tratta di una mostra unica, forse irripetibile. Può approfondire?

“È davvero una mostra unica che segna il raggiungimento della maturità del nostro progetto, Puglia Walking Art. Ma cosa intendo per maturità? Mi riferisco alla capacità di ideare, progettare e realizzare una grande mostra servendoci esclusivamente delle professionalità e delle collaborazioni di esperti pugliesi, senza dover cercare altrove. Il nostro principio è chiaro: l’80% delle risorse rimane in Puglia, mentre solo il 20% proviene da fuori regione. Non si tratta di una mostra ‘blockbuster’, ma di un progetto interamente prodotto nella nostra terra.”

Per la prima volta, il modello pubblico-privato di Puglia Walking Art ha coinvolto anche il Ministero della Cultura. Quanto è stato importante questo contributo?

“La partecipazione del Ministero della Cultura, rappresentato dal direttore Massimo Osanna, che ha sostenuto il progetto della mostra ‘G7 – Sette secoli di arte italiana’ fin dall’inizio, è stata cruciale. Non solo ha confermato la validità dell’iniziativa, ma ha sancito una vera e propria consacrazione. Il Ministero è stato un attore fondamentale per il successo del progetto, che ha già attirato 17.000 visitatori.”

Dai commenti dei visitatori, quali opere o artisti hanno colpito maggiormente il pubblico?

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“Tra i più ammirati, oltre a Leonardo, spicca sicuramente Burri. Anche Canova ha lasciato un’impressione profonda, mentre Artemisia Gentileschi è stata riconosciuta come un’icona pop del riscatto femminile nell’arte. La possibilità di ammirare 50 artisti che raccontano sette secoli di arte italiana ha generato emozioni fortissime: la bellezza dell’insieme è il commento che più frequentemente troviamo nei messaggi lasciati dai visitatori.”

Dopo aver alzato l’asticella con Caravaggio e con “G7 – Sette secoli di arte italiana”, cosa ci riserva il futuro?

“All’orizzonte c’è un altro grande evento: una mostra sugli impressionisti francesi, dove il contributo di un grande artista pugliese, Giuseppe De Nittis, sarà fondamentale. È un’occasione preziosa per far conoscere questo protagonista dell’impressionismo, originario di Barletta, che, a mio avviso, non è ancora adeguatamente valorizzato dal grande pubblico pugliese.”

Quanto ha inciso la location del Castello Normanno-Svevo di Mesagne sul successo della mostra? E quale ruolo ha avuto il territorio circostante?

“Quella del castello è stata una sfida condivisa con l’amministrazione guidata da Antonio Matarrelli. Abbiamo puntato a valorizzare un contenitore di straordinario valore storico con contenuti di altissima qualità. Questo ha sancito la nascita di un modello pubblico-privato che chiamiamo ‘Modello Mesagne’. Il territorio circostante ha accolto e sostenuto il progetto, riconoscendone il valore, grazie anche al lavoro sinergico svolto con l’amministrazione comunale e il delegato alla Cultura, Marco Calò. La cittadinanza mesagnese ha abbracciato l’iniziativa, sostenendola con entusiasmo. Infine, un ringraziamento particolare va alle aziende del territorio, che hanno creduto fin da subito nel progetto delle grandi mostre di Puglia Walking Art.”

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