Guardie zoofile pestate a sangue: condannati tre fratelli

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Tre fratelli sono stati condannati a tre anni e 4 mesi di reclusione per aver picchiato due guardie zoofile intervenute a seguito di una segnalazione di maltrattamento di animali a Camporovere di Roana, Comune dell’altopiano di Asiago.

I tre sono stati ritenuti responsabili di alcune violenze accadute nel 2019 e nel 2021 su alcuni volontari dell’ente nazionale protezione animali intervenuti per verificare, a più riprese, le condizioni di alcuni cani legati a catena corta che come ricovero avevano della piccole casette fatiscenti.

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Durante l’intervento una volontaria donna, era stata colpita con il manico di una pala da neve mentre un secondo era stato colpito con un pugno al volto.

“La giustizia fa’ il suo corso – ha dichiarato l’ispettore E.N.P.A. Renzo Rizzi  – Per Alberto Vescovi, già recidivo per altri casi di violenza, 2 anni di reclusione e 800 euro di multa, oltre al pagamento delle spese di costituzione di parte civile della parte offesa. Per i fratelli Fabio e Silvia, 1 anno e mesi 10 di reclusione, ed euro 800 di multa oltre alle spese di costituzione di parte civile della parte offesa. Per quanto riguarda invece la posizione del quarto fratello, Tiziano, è stata momentaneamente stralciata in quanto non avrebbe partecipato attivamente al pestaggio”. 

I fatti

Era la metà del 2019 quando due guardie zoofile dell’Enpa intervenivano su segnalazione per verificare le condizioni di un cane, il povero animale, un’anziana femmina meticcia di razza grande lasciata in condizioni pessime, legata a catena corta, casetta fatiscente non riparata dal sole e, in stato di abbandono totale, sola, lontano da tutti a guardia di un vecchio rudere. “Il proprietario – riferirono le guardie zoofile – sentito con non poche rimostranze accettava di sistemare la situazione secondo le indicazioni delle guardie ma nulla era cambiato dopo 15 giorni per cui le due Guardie mettevano in opera il sequestro del povero animale, ma interveniva come una furia il proprietario, spintonava la guardia donna urlando “mi hanno detto che non potete fare niente siete solo degli animalisti!!” prendeva la cagna trascinandola per la catena e la buttava nel furgone.  Fu un atto deliberato che ha di fatto interrotto un sequestro penale in atto da parte di agenti di Polizia Giudiziaria, ciò ha fatto scattare l’immediata denuncia per resistenza con le aggravanti riguardanti anche il maltrattamento della cagna, nei confronti di Alberto Vescovi”.

E ancora: “Il 16 gennaio 2021, tre guardie Enpa intervenivano per evadere una segnalazione che riguardava 4 cani tenuti a catena sempre a Camporovere, riscontrato che effettivamente gli animali erano tenuti in queste condizioni, le guardie si apprestavano ad avvisare il proprietario, ma non c’è stato il tempo. Come una furia urlando come un ossesso si presentava ancora una volta Alberto Vescovi, che risiedeva in quel contesto, brandendo una pala da neve si lanciava contro le tre guardie che stavano indietreggiando per evitare danni, cercando di abbassarsi e chiudersi a riccio come da indicazioni previste in questi casi. L’uomo gli è arrivato addosso, ha colpito la guardia donna con il manico della pala che è caduta a terra, immediatamente il capo pattuglia gli ha somministrato una dose di spray al peperoncino per farlo desistere, fortunatamente, ha avuto successo e l’aggressore si è bloccato. Allontanandosi le tre guardie hanno cercato ancora il dialogo, ma per tutta risposta il Vescovi Alberto liberava i cani di grossa taglia aizzandoli contro le guardie, ma l’effetto è stato un altro, i quattro animali vagavano per strada creando un pericolo per loro e per gli automobilisti, subito le guardie si sono precipitate in strada per evitare incidenti. Recuperati i cani, le guardie si stavano organizzando per il rientro, si trovavano nella piazza centrale, quando ancora una volta è sopraggiunto Alberto Vescovi spalleggiato da tre fratelli, con l’intento di scatenare la rissa per cancellare le tracce e la documentazione della precedente aggressione”.

Vescovi aveva puntato direttamente alla guardia donna, dandogli un pugno in faccia rompendogli gli occhiali, mentre contemporaneamente la sorella, con un intervento fulmineo, sottraeva il cellulare alla guardia e lo lanciava in aria, al volo lo prendeva il fratello Alberto che tentava di romperlo con le mani, non riuscendoci lo calpestava più volte.

Toccò poi al capo pattuglia delle Guardie, raggiunto da due gomitate sulla bocca dello stomaco e calci.

Tutto questo venne filmato dall’altro fratello (Tiziano) che per tutti i 15 minuti di follia filmò le guardie facendogli pressione istigandole a reagire per scatenare la rissa.

L’ispettore Enpa Renzo Rizzi ha aggiunto: “Fortunatamente nella memoria del telefonino nonostante distrutto si sono potuti estrarre la maggioranza dei filmati e accedere alle immagini; un sincero grazie ad alcuni residenti che presenti ai fatti, non hanno esitato a mettere a disposizione la propria testimonianza, dando una lezione di vita a queste persone, abituate a comportarsi da violenti e prevaricatori, ma che ora avranno il tempo di meditare sui propri errori. Ma soprattutto, voglio ricordare l’aspetto più grave della vicenda, l’Altopiano continua ad essere la maglia nera sul maltrattamento dei nostri amici animali, basti pensare ad esempio ai cani, ancora oggi quasi il trenta per cento di loro risulta tenuto a catena, vietata dal 2014 e, solo negli ultimi mesi sono stati abbandonati quattro cani, due sparati e 3 avvelenati, non è un buon biglietto da visita.” 

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