Dall’idrogeno al gas: è asse Italia-Germania per l’energia

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Dopo l’accordo di cooperazione di fine novembre e in vista dell’inaugurazione della nuova infrastruttura verso l’Africa, il ministro Pichetto Fratin annuncia la possibilità anche di un patto legato al caro-metano

La “crisi” del gas russo ha accelerato la ricerca da parte dell’Europa occidentale di nuovi equilibri energetici, puntando in particolare sulle fonti rinnovabili, anche nell’ottica degli obiettivi di decarbonizzazione posti a livello comunitario.
Un quadro internazionale che cambia però anche dal punto di vista delle aree al centro dell’attenzione, con un sempre maggior coinvolgimento delle regioni mediterranee.
In questo contesto, l’Italia sembra dunque destinata a giocare un ruolo assolutamente centrale.
Lo ha capito anche uno dei principali player continentali, la Germania, che sta rafforzando l’asse con il nostro Paese.

Italia – Germania verso un nuovo patto

Un legame che passa in primis attraverso nuove intese e progetti per i quali è imminente il via, come quello del South Corridor che porterà nei prossimi anni in Europa, attraverso la Penisola, l’idrogeno africano.
Ma, in attesa dell’attesa decisa svolta verso le energie alternative, nel brevissimo periodo serve anche altro. E, allora, come ha anticipato in un’intervista il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, proprio in occasione dell’inaugurazione dell’infrastruttura dedicata all’idrogeno potrebbe essere siglato con i partner tedeschi un patto per imporre un tetto al prezzo del metano e disaccoppiare il costo dell’energia elettrica da quello del gas.

Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin

I pilastri della collaborazione Italia-Germania

L’appuntamento in agenda è per martedì 21 gennaio, a Roma, quando Pichetto Fratin incontrerà il vicecancelliere tedesco Robert Habeck in occasione dell’inaugurazione del South H2 Corridor.
L’infrastruttura è destinata a giocare un ruolo fondamentale, sul fronte dell’idrogeno “verde”, sia per il nostro Paese che, in prospettiva, anche per le realtà mitteleuropee come Germania e Austria, ma anche la Svizzera, che potranno rifornirsi sfruttando la dorsale adriatica.
Il progetto di collegamento attraverso una pipeline lunga 3.300 km per 4 milioni di tonnellate di capacità, era stato già inserito nella lettera di intenti siglata insieme all’Austria lo scorso maggio e consentirà di riutilizzare oltre il 70% della rete attuale di gasdotti. Ma rientra anche tra i contenuti dell’accordo, siglato a fine novembre a margine del G20, in base al quale il Governo italiano e quello tedesco hanno rafforzato l’intesa per la reciproca solidarietà energetica.

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Una cooperazione ad ampio raggio che, oltre al tema degli approvvigionamenti, ricomprende 5 aree di interesse. In base al documento, la collaborazione sull’asse Roma-Berlino è infatti destinata a registrare un nuovo impulso in campo tecnologico, compresi le partite legate a competizione e coesione sociale, ma anche in materia di protezione del clima, relazioni sociali e culturali, partnership globali e tematiche europee.

Pichetto Fratin: “abbattere i costi e scudo antispeculazione”

All’interno di questo clima di rinnovata partnership con Berlino, le dichiarazioni del ministro italiano dell’Ambiente al quotidiano “Repubblica” sul il ventilato “patto tra Italia e Germania per tagliare i prezzi di gas e luce” lasciano intendere che ci siano tutte le basi da cui, tra 2 settimane, partire verso una positiva conclusione della trattativa.
“I due Paesi – ha affermato Pichetto Fratin – sono simili: ci serve abbattere i costi e uno scudo antispeculazione”.
Nella stessa intervista, non a caso, il ministro ha parlato, con riferimento a quelle italiane e tedesche, di “industrie gemelle”, in considerazione del non facile momento attraversato dalle 2 principali manifatture europee.
“Oggi vivono un’emergenza indotta anche dal caro-gas, perché nessuna manifattura va avanti se paga l’energia il doppio dei concorrenti”, ha sottolineato, guardando non solo alle prospettive dell’industria, ma anche al “futuro dei miei nipoti”.

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Foto di repertorio

“L’idrogeno – ha aggiunto Pichetto – sarà concreto tra qualche anno. Il nostro dovere è creare le condizioni per arrivarci forti. Per questo è importante confrontarsi con Germania e Austria sui nodi dell’energia”. Di qui la ricerca di intese continentali “su un nuovo tetto al prezzo del gas e sul suo disaccoppiamento da quello dell’energia elettrica”, mettendosi in condizione di rispondere a eventuali speculazioni finanziarie.
“Non parliamo di fissare un prezzo – ha concluso – ma di cercare un meccanismo stabile contro le speculazioni”.

Alberto Minazzi



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