Credito d’imposta 4.0 del 2025, la guida per le imprese di Olbia | Cipnes

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La Legge di Bilancio 2025 porta importanti novità per le imprese italiane che vogliono continuare a innovare grazie al credito d’imposta per beni strumentali materiali 4.0, un incentivo pensato per finanziare l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature tecnologicamente avanzate. Nei primi tre anni di applicazione, questa misura ha permesso alle imprese del Sud e delle Isole, fra cui la Sardegna, di maturare oltre 3 miliardi di euro di credito, dimostrando quanto sia stato determinante per la crescita del territorio.

L’introduzione di un tetto di spesa di 2,2 miliardi di euro per il 2025 rende però cruciale agire subito: le domande, per gli investimenti fatti dal 1 gennaio al 31 dicembre 2025 verranno accettate fino all’esaurimento dei fondi disponibili.

Questa è una guida del Cipnes per le imprese di Olbia e della Sardegna sulle novità della legge e su come cogliere al meglio le opportunità offerte dal credito d’imposta per beni strumentali 4.0, noto come Transizione 4.0.

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L’impatto del credito d’imposta in Sardegna

Uno studio pubblicato a fine 2024 da Banca d’Italia, Dipartimento delle Finanze e Ministero delle Imprese e del Made in Italy, consultato dal Cipnes Gallura, ha evidenziato l’importanza del credito d’imposta nel supportare gli investimenti delle imprese del Mezzogiorno. Tra il 2020 e il 2022, che sono i primi tre anni fiscali della misura, oltre 3 miliardi di euro di credito sono stati maturati dalle imprese del Sud e delle Isole, comprese quelle della Sardegna, di cui 287.800 investimenti effettuati, dimostrando quanto questa misura sia stata importante per il rilancio economico di queste aree.

La quasi totalità dei crediti d’imposta è stata maturata da società di capitali:

  • 83% per gli investimenti materiali 4.0;
  • 91% per gli investimenti immateriali 4.0;

Nel triennio 2020-2022, 85.000 società di capitali hanno beneficiato della misura per l’acquisto di beni materiali 4.0, maturando oltre 18 miliardi di euro di credito d’imposta. Oltre il 60% del credito complessivo è stato maturato da imprese di dimensioni medie e piccole, rispettivamente 5,7 e 5,6 miliardi di euro, mentre le grandi imprese hanno maturato oltre 4 miliardi di euro e le microimprese 2,6 miliardi di euro.

Geograficamente, circa il 70% del credito d’imposta è stato maturato da imprese residenti nel Nord Italia (pari a 12,6 miliardi di euro), mentre le imprese del Sud e delle Isole, tra cui la Sardegna, hanno appunto maturato 3 miliardi di euro, e quelle del Centro Italia circa 2,6 miliardi di euro.

Le imprese del settore manifatturiero hanno rappresentato il principale beneficiario della misura, maturando oltre il 60% del credito complessivo legato agli investimenti in beni materiali 4.0, pari a circa 11,5 miliardi di euro, seguite dalle imprese dei settori commercio e costruzioni.

Novità della Legge di Bilancio 2025

La novità più rilevante introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 è l’imposizione di un tetto di spesa di 2,2 miliardi di euro per il credito d’imposta destinato agli investimenti in beni materiali 4.0. A partire dal 1° gennaio 2025, le imprese potranno accedere all’agevolazione solo fino all’esaurimento di questo plafond, e le risorse verranno assegnate seguendo un ordine cronologico di presentazione delle richieste.

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Questo nuovo meccanismo introduce una dinamica simile a un click-day, in cui la velocità di presentazione delle domande diventa cruciale per ottenere il beneficio. Le imprese interessate dovranno inviare una comunicazione obbligatoria al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), dichiarando l’ammontare delle spese sostenute e il credito d’imposta teorico maturato.

La comunicazione dovrà essere redatta seguendo il modello del 24 aprile 2024.

Una volta ricevute le comunicazioni, il Mimit procederà con la valutazione delle richieste e pubblicherà un elenco delle imprese beneficiarie, indicando per ciascuna l’importo del credito effettivamente riconosciuto. Successivamente, l’elenco verrà trasmesso all’Agenzia delle Entrate, che autorizzerà l’utilizzo del credito in compensazione fino all’esaurimento delle risorse disponibili. Quando il tetto di spesa di 2,2 miliardi sarà raggiunto, il Mimit sospenderà l’accettazione di nuove domande e ne darà immediata comunicazione sul proprio sito istituzionale.

Cancellazione del bonus per beni immateriali 4.0

Un altro cambiamento significativo è la cancellazione del credito d’imposta per beni immateriali 4.0, come software e applicazioni, a partire dal 1° gennaio 2025. Le imprese non potranno più richiedere il beneficio per gli investimenti in questa tipologia di beni, che fino al 2024 erano incentivati con una percentuale del 10%.

Questa misura riduce le opportunità di supporto fiscale per gli investimenti in digitalizzazione, concentrando le risorse disponibili solo sui beni materiali 4.0, ovvero macchinari, impianti e attrezzature interconnesse ai sistemi aziendali tramite tecnologie digitali avanzate.

Quali sono i beni strumentali ammessi al credito?

Per beneficiare del credito d’imposta 4.0, gli investimenti devono riguardare beni strumentali che soddisfano specifici requisiti tecnologici.

In particolare, sono ammessi:

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  • Macchinari e impianti interconnessi ai sistemi aziendali di gestione tramite IoT e sensori avanzati.
  • Sistemi per il controllo remoto dei processi produttivi.
  • Robot e macchine utensili intelligenti in grado di adattarsi autonomamente alle condizioni operative.

Gli investimenti devono essere destinati a strutture produttive situate sul territorio nazionale e devono essere nuovi, ovvero non devono mai essere stati utilizzati prima dell’acquisto.

Aliquote di incentivo valide fino al 2025

Per gli investimenti in beni materiali 4.0 effettuati fino al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta rimane fruibile con le seguenti aliquote decrescenti:

    Contributi e agevolazioni

    per le imprese

     

  • 20% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% per la parte di investimento eccedente i 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro;
  • 5% per investimenti tra 10 e 20 milioni di euro.

Queste aliquote consentono un sostegno importante per le imprese che intendono innovare e migliorare la propria competitività, soprattutto in settori strategici come il manifatturiero, il commercio e le costruzioni.

Le agevolazioni del credito di imposta di Transizione 4.0, che deriva da Industria 4.0, non sono cumulabili con quelle di Transizione 5.0. Un altro incentivo, sempre del 2025, è quello della Zes in Sardegna per il 2025.

Il ruolo del Cipnes Gallura

Il Cipnes Gallura, per sua missione istituzionale, supporta le aziende del territorio nell’informazione e nell’accesso a questa e a tutte le misure di sostegno promosse dall’Unione Europea, dallo Stato e dalla Regione Sardegna. L’obiettivo è favorire lo sviluppo economico, l’innovazione e la competitività delle imprese di Olbia e della Gallura. Questo sul credito 4.0 è il primo di una serie di approfondimenti sulle agevolazioni alle imprese del 2025. 

Il Consorzio industriale è a disposizione per fornire informazioni e chiarimenti alla mail protocollo@pec.cipnes.it o sull’account instragram/cipnesgallura

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