Alla preghiera mariana del 6 gennaio Papa Francesco ricorda tutti i Paesi in guerra – Pace e serenità per chi soffre tra i conflitti – Gli auguri natalizi alle comunità ecclesiali dell’Oriente

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Gli auguri natalizi alle comunità ecclesiali dell’Oriente 

«Gesù, Principe della Pace, porti pace e serenità!» a tutti i Paesi in guerra. Lo ha ribadito Papa Francesco, ieri, lunedì 6 gennaio, al termine dell’Angelus guidato a mezzogiorno dalla finestra del suo Studio privato nel Palazzo apostolico vaticano. Con i fedeli presenti in piazza San Pietro e con quanti lo seguivano attraverso i mezzi di comunicazione, il Pontefice si è soffermato sul Vangelo della solennità dell’Epifania del Signore (Mt 2, 1-12), invitando a riconoscere Gesù nel povero e nell’abbandonato. Ecco la sua meditazione.

Cari fratelli e sorelle,
buona festa dell’Epifania!

Oggi la Chiesa celebra la manifestazione di Gesù, e il Vangelo si concentra sui Magi, che al termine di un lungo viaggio giungono a Gerusalemme per adorare Gesù.

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Se facciamo attenzione, scopriamo una cosa un po’ strana: mentre quei sapienti da lontano arrivano a trovare Gesù, quelli che erano vicini non muovono un passo verso la grotta di Betlemme. Attirati e guidati dalla stella, i Magi affrontano spese ingenti, mettono a disposizione il loro tempo, accettano i tanti rischi e le incertezze che a quei tempi non mancavano mai. Eppure superano ogni difficoltà per arrivare a vedere il Re Messia, perché sanno che sta avvenendo qualcosa di unico nella storia dell’umanità e non vogliono mancare all’appuntamento. Avevano l’ispirazione dentro e l’hanno seguita.

Invece quelli che vivono a Gerusalemme, che dovrebbero essere i più felici e i più pronti ad accorrere, rimangono fermi. I sacerdoti, i teologi interpretano correttamente le Sacre Scritture e forniscono indicazioni ai Magi su dove trovare il Messia, ma non si spostano dalle loro “cattedre”. Sono soddisfatti di quello che hanno e non si mettono alla ricerca, non pensano che valga la pena di uscire da Gerusalemme.

Questo fatto, sorelle e fratelli, ci fa riflettere e in un certo senso ci provoca, perché suscita una domanda: noi, io, oggi, a quale categoria apparteniamo? Siamo più simili ai pastori, che la notte stessa vanno in fretta alla grotta, e ai Magi d’oriente, che partono fiduciosi alla ricerca del Figlio di Dio fatto uomo; o siamo più simili a coloro che, pur essendo fisicamente vicinissimi a Lui, non aprono le porte del loro cuore e della loro vita, rimangono chiusi e insensibili alla presenza di Gesù? Facciamoci questa domanda. A quale gruppo di gente io appartengo?

Secondo una storia, un quarto re mago arriva tardi a Gerusalemme, proprio durante la crocifissione di Gesù — è una storia bella questa, non è storica, ma è una bella storia —, perché si è fermato per la strada ad aiutare tutti i bisognosi dando loro i preziosi doni che aveva portato per Gesù. Alla fine, arriva ormai vecchio e Gesù dalla croce gli dice: “In verità ti dico, tutto quello che hai fatto per l’ultimo dei fratelli, lo hai fatto per me”. Il Signore sa tutto quello che noi abbiamo fatto per gli altri.

Chiediamo alla Vergine Maria che ci aiuti, affinché, imitando i pastori e i Magi, sappiamo riconoscere Gesù vicino, nel povero, nell’Eucaristia, nell’abbandonato, nel fratello, nella sorella.

Dopo l’Angelus il vescovo di Roma ha rivolto un cordiale augurio alle «comunità ecclesiali dell’Oriente» che oggi, martedì 7 gennaio, celebrano il Natale, e ha assicurato preghiere per «quelle che soffrono a causa dei conflitti in atto». Un rinnovato auspicio di pace il Pontefice lo ha inoltre espresso per l’Ucraina, la Palestina, Israele e il Myanmar. Infine, ha rivolto un saluto particolare ai bambini e ragazzi missionari del mondo intero, in occasione della Giornata ad essi dedicata, quest’anno incentrata sul tema “Andate e invitate tutti alla festa”.

Cari sorelle e fratelli!

L’Epifania è la Giornata Missionaria Mondiale dei Ragazzi, che quest’anno ha per tema: “Andate e invitate tutti alla festa”. Saluto i bambini e i ragazzi missionari del mondo intero e li incoraggio nell’impegno di preghiera e di solidarietà in favore dei loro coetanei degli altri continenti.

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Sono lieto di indirizzare il mio augurio più cordiale alle comunità ecclesiali dell’Oriente che domani celebrano il Santo Natale. Assicuro in modo particolare la mia preghiera per quelle che soffrono a causa dei conflitti in atto. A tutte Gesù, Principe della Pace, porti pace e serenità!

Accolgo con gioia i partecipanti al corteo storico-folcloristico, che quest’anno è dedicato al Comune di Amelia e ai paesi limitrofi, ai loro valori umani e ai valori religiosi pure. Grazie!

E non dimentichiamo di pregare per la pace: nella martoriata Ucraina, Palestina, Israele, tutti i Paesi che sono in guerra, in Myanmar.

Saluto i fedeli di Massafra, i giovani del Movimento “Tra Noi”, gli “Amici della storia e delle tradizioni” di Carovilli e il Coro di Soriano nel Cimino. Ed estendo il mio saluto ai partecipanti al grande “Corteo dei Re Magi” in Polonia, che con questa iniziativa testimoniano la fede nelle chiese e nelle strade di Varsavia e di tante città polacche, ma anche all’estero, anche qui a Roma! Un saluto a tutti i polacchi.

E a tutti auguro buona Festa dell’Epifania. Continuate a pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!



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