Musk insiste con un tweet: «Pronti a fornirvi connettività». L’opposizione insorge: la premier in Aula
È bufera su Starlink. Palazzo Chigi ieri ha smentito tutto. Nessun contratto è stato firmato e nessun accordo è stato raggiunto tra il governo italiano e la società SpaceX di Elon Musk per l’uso dell’apparato di comunicazioni satellitari Starlink. Un sistema complesso di 7 mila satelliti già attivi e altri ancora, molto più potenti, che stanno per essere lanciati nello spazio. Secondo l’agenzia di stampa economica Bloomberg l’accordo invece sarebbe pronto: 1,5 miliardi di euro per garantire all’Italia per cinque anni la fornitura di servizi avanzati di sicurezza nelle telecomunicazioni. Un’autentica bomba, uscita tra l’altro dopo il viaggio-lampo della premier Giorgia Meloni a Mar-a-Lago per parlare con Donald Trump: il secondo incontro in un mese dopo la cena di gala a Parigi, il 7 dicembre, a cui era presente anche Elon Musk.
Secondo Bloomberg proprio il blitz di Meloni a Palm Beach avrebbe dato un’accelerazione al piano. Così, la premier italiana ieri ha deciso di sgombrare il campo, smentendo «ancora più categoricamente, considerandola semplicemente ridicola» la notizia che il tema di SpaceX sia stato trattato durante l’incontro con Trump. «Le interlocuzioni con SpaceX rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società — così recita la nota ufficiale di Palazzo Chigi —, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati».
Ieri, a Bruxelles la Commissione europea ha reso noto tra l’altro che «Giorgia Meloni, prima di recarsi da Trump negli Usa aveva telefonato alla presidente Ursula von der Leyen». In merito, poi, a un possibile contratto tra SpaceX e governo italiano la posizione Ue è chiara: «L’Italia è uno Stato sovrano, se riceveremo informazioni dalle autorità italiane le analizzeremo».
Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, leader della Lega, applaude comunque: «Musk è un protagonista dell’innovazione a livello mondiale, un eventuale accordo con lui per garantire connessione e modernità in tutta Italia non sarebbe un pericolo ma una opportunità. Confido che il governo acceleri in questa direzione».
«Sarà fantastico. Anche altri Paesi in Europa chiederanno di usufruirne», ha scritto oggi Musk su X rispondendo al vicepremier Matteo Salvini.
Le opposizioni, però, insorgono: «Giorgia Meloni e il suo governo vengano immediatamente a riferire in Parlamento — tuona la segretaria del Pd Elly Schlein —. Se 1,5 miliardi di soldi degli italiani per portare i satelliti di Musk nel nostro Paese è il prezzo che dobbiamo pagare per la sua amicizia noi non ci stiamo, l’Italia non si svende». Ed ecco il leader M5S, Giuseppe Conte: «I “patrioti” al governo stanno mettendo la nostra sicurezza nazionale nelle mani di Musk alla modica cifra di 1,5 miliardi pubblici? Tutela delle aziende, protezione dei dati, della privacy, cybersicurezza: tutto questo può essere deciso sulla base di rapporti personali?».
Già ieri Elon Musk, pur dopo la smentita di Palazzo Chigi, è intervenuto ancora su X, la sua piattaforma: «Pronti a fornire all’Italia la connettività più sicura e avanzata!», ha rilanciato spavaldo. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, però ha tagliato corto: «Il tweet di Musk? Fa fede il comunicato di Palazzo Chigi». Ma il leader di Azione, Carlo Calenda, resta preoccupato: «Trovo estremamente pericoloso siglare contratti con Starlink mettendo pezzi della nostra sicurezza in mano a un pazzo sempre più fuori controllo, che si intromette puntualmente e violentemente nelle questioni europee». Dalla maggioranza replicano Giovanni Donzelli, responsabile del programma di FdI, e Maurizio Lupi, leader di Noi moderati: «Il governo ha già chiarito — dice Donzelli —. Che Musk sia pronto a fornire servizi e a guadagnarci non mi sembra una notizia, tutti sanno che fa l’imprenditore». E Lupi: «È davvero triste lo spettacolo di un’opposizione che s’inventa un fantomatico accordo».
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