«Ma cambiare rotta è possibile»

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Che Taranto non sia una città particolarmente attraente per il turismo invernale, ovvero natalizio, è risaputo ed anche i dati della stagione in corso lo confermano. Ma cambiare è possibile. Almeno secondo il lungimirante pensiero di Marcello De Paola, massimo esponente provinciale di Federalberghi per Confcommercio.

«I dati relativi al Natale 2024, per quanto non certi, sembrano allinearsi su quelli degli anni scorsi – afferma De Paola – ovvero non discostandosi molto da quelle che erano le attese. Storicamente Taranto non attrae in questo periodo, magari per ragioni che sembrano ovvie. In prima apparenza, però, perché non è detto che una città costiera non possa essere appetibile per i turisti anche nella stagione fredda. Mi viene facile portare l’esempio di Caorle, in Veneto. Gli investimenti nel tempo, a livello pubblicitario, dopo aver promosso un piano strategico oculato, hanno portato effetti che per qualcuno potevano essere insperati. Sono stati costretti ad aprire quaranta strutture che in questo periodo erano normalmente chiuse per far fronte alla richiesta di posti letto. Un programma pluriennale può essere studiato ma serve un approccio diverso se veramente si vuole che il termine diversificazione economica non resti un vocabolo buono solo per essere pronunciato con enfasi».

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De Paola ritiene opportuno un supporto istituzionale mirato. «Per poter programmare, occorrerebbe innanzitutto un assessorato ad hoc. Spiego per evitare equivoci. L’attuale assessore, Gianni Azzaro, che stimo tantissimo sia come persona sia per l’impegno fattivamente profuso, svolge più mansioni, come quella di vicesindaco e di altri assessorati. Per quanto possa impegnarsi, umanamente, non può dedicarsi esclusivamente al discorso turismo. Oggi il turista è esigente ed informato. Non si può pensare di programmare delle proposte dopo che esso abbia visitato Taranto. Bisogna creare le condizioni per attrarlo. Chiunque di noi non entra in un negozio senza sapere cosa ci trova. Occorrerebbe una persona che dedichi interamente il suo tempo a questi aspetti, che sia costantemente a disposizione di albergatori, associazioni o di tutti quei rami interessati dall’argomento».

Sulle affermazioni che i prezzi sono divenuti troppo alti e che al contrario l’offerta di posti letto è scarsa, il presidente di Federalberghi non esita a smentire. «La Puglia è sempre stata cara ma posso assicurare, dati alla mano, che nello specifico Taranto è sotto la media nazionale. Spesso ci si lamenta per il semplice gusto di scrivere un post sui social. In merito alla disponibilità ricettiva dico che si viaggia su medie annue del 37% dei posti occupati. Potremmo iniziare a parlare di scarsa disponibilità viaggiando su medie del 70%. Salvo alcuni picchi, raggiunti per particolari eventi, come può essere un “Sail Gp” o la Settimana Santa, si è abbondantemente sotto i massimi. Capite bene come gli albergatori debbano lavorare non in funzione di sporadici eventi ma su una linearità annuale».

Un evento eccezionale interesserà Taranto l’anno prossimo, i Giochi del Mediterraneo. «Proprio in queste ore – annuncia De Paola – è in programma un incontro con la presidenza dei Giochi in cui si discuterà dell’opportunità di applicare, per quella kermesse, dove gli atleti saranno ospitati su navi, e le strutture ricettive accoglieranno gli addetti ai lavori, delle tariffe calmierate ed uniformate». Ed a proposito di regolamentazione, Marcello De Paola tira in ballo il regolamento nazionale in vigore dal 2 gennaio, per il quale le unità ricettive debbano essere dotate di un Cin (Codice Identificativo Nazionale) rilasciato dal Ministero, garanzia che ognuna sia regolarmente censita.

«Al momento, circa il 25% delle strutture ricettive della provincia, ovvero circa mille strutture ne sono prive. I motivi? Sbadataggine o intenzione di rimanere nascosti. Il Cin deve essere esposto fuori dalla struttura e palesato su ogni forma pubblicitaria, sui social e sulle piattaforme di ricerca. È la soluzione per eliminare il “nero” e di conseguenza la concorrenza sleale. Ognuno può scegliere se alloggiare in un hotel, in una casa vacanze o in un b&b, ma tutti devono rispettare le stesse regole».

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