il tool per misurare i progressi dell’UE

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Il World Green Building Council ha elaborato un nuovo tool digitale chiamato “EU Building Policy Tracker” per monitorare i progressi compiuti dall’Ue verso la decarbonizzazione, analizzando lacune e interventi da apportare alle politiche normative comunitarie e nazionali

credits AdobeStock

Da meno di un mese è disponibile uno strumento digitale interattivo che consente a tutti gli interessati di monitorare in dettaglio i progressi e le criticità delle politiche della Commissione Europea in relazione all’ambizioso obiettivo di “edifici a emissioni zero” entro la metà del secolo. A sviluppare per la prima volta il tool chiamato “EU Building Policy Tracker”, è il World Green Building Council (WGBC) all’interno del suo progetto #BuildingLife.

Il tracker fornisce una panoramica dettagliata della situazione attuale delle politiche ambientali per l’edilizia, monitorando i progressi compiuti e evidenziando le lacune che vanno colmate per non deviare dalla rotta prestabilita verso la decarbonizzazione totale entro il 2050.

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La Roadmap per la decarbonizzazione del patrimonio edilizio 

I progressi compiuti dalla Commissione Europea per facilitare il passaggio ad una patrimonio composto da edifici a emissioni zero, monitorati nel tool, sono rapportati alla Roadmap definita dal WGBC nel 2022. Questo Piano politico è stato progettato per aiutare l’UE ad accelerare la decarbonizzazione totale del settore edilizio e delle costruzioni i Europa, un progetto ha cui ha preso parte attiva anche il Green Building Council Italia definendo una traiettoria specifica per il nostro Paese. 

naturalmente l’”EU Building Policy Tracker” si basa anche sullo slancio registrato nell’ultimo anno dalla revisione della EPBD IV Case Green e permetterà di verificare ed identificare gli interventi urgenti e prioritari per garantire gli obiettivi fissati nei Piani Climatici Nazionali (NDC). 

“Il tracker è stato sviluppato per evidenziare quanta strada ha fatto la politica edilizia dell’UE e quanta strada c’è ancora da fare per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica”, sottolinea Audrey Nugent, Global Advocacy Director presso il World Green Building Council.

I promossi e i bocciati della politica UE sulla decarbonizzazione edilizia

lo strumento digitale sviluppato dal WGBC analizza 4 aree d’indagine: 

  • Regolamenti edilizi
  • Rifiuti e circolarità
  • Finanza sostenibile
  • Appalti sostenibile

Per ogni segmento considerato, il tracker valuta i progressi raggiunti e gli obiettivi definiti in 4 fasi temporali (2024, 2030, 2040 e 2050), assegnando una valutazione che va da “In linea” a “Non valutabile”, a seconda dei risultati raggiunti.

Tra le carenze evidenziate da questa prima versione del tracker persistono alcune lacune nel raggiungimento degli obiettivi di ristrutturazione a lungo termine, nella circolarità dell’ambiente costruito e nelle modalità di finanziamento destinate alle pratiche edilizie sostenibili.

Edifici a emissioni zero: 
Edifici a emissioni zero:
Tool EU Building Policy Tracker credits- WGBC

Le lacune della Direttiva Case Green

Nonostante le modifiche apportate alla Direttiva sulle Prestazioni Energetiche degli Edifici (EPBD), il tracker sottolinea alcune ambiguità significative riguardo agli obiettivi a lungo termine fissati per il 2040 e il 2050. 

In particolare, emergono due criticità:

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  • Rischio di povertà energetica: Sebbene l’EPBD stabilisca obiettivi di ristrutturazione per gli edifici esistenti fino al 2035, non è chiaro come questi obiettivi verranno rafforzati in futuro. Un aspetto cruciale, dato che un’azione insufficiente in materia di efficienza energetica renderebbe irraggiungibili gli obiettivi climatici, con il rischio di condurre milioni di europei verso la povertà energetica.
  • Rischio di reporting insufficiente: La direttiva lascia uno spazio normativo che potrebbe favorire una lacuna nei sistemi nazionali dei Certificati di Prestazione Energetica (EPC): i certificati modificati negli ultimi cinque anni non dovranno essere allineati al modello europeo almeno fino al 2030. Questo ostacolerà la comparabilità dei dati sugli edifici e le ristrutturazioni, complicando il monitoraggio dei progressi verso gli obiettivi climatici dell’UE.

Le sfide legate alla circolarità dei materiali edilizi

Parlando invece di circolarità dell’industria delle costruzioni, il World GBC sottolinea la necessità dell’introduzione del nuovo “Circular Economy Act”, indispensabile per stimolare la domanda sul mercato di materiali secondari creando una piattaforma di riferimento unica. 

I problemi da superare sul fronte di finanziamenti

Anche sul fronte dei finanziamenti il tracker segnala delle carenze. In particolare, ci sono aree che che necessitano di miglioramenti e maggiore chiarezza, sopratutto nei framework finanziari e nei criteri relativi alle emissioni carbonio. L’attuale tassonomia dell’UE non stabilisce requisiti specifici per le emissioni di carbonio degli edifici, c’è però la necessità di indicazioni più precise riguardo a meccanismi finanziari robusti per assicurare la totale ristrutturazione oltre il 2025. “La transizione verde nel settore edilizio rappresenta una grande opportunità finanziaria, e un finanziamento adeguato e accessibile è essenziale per allineare il settore agli obiettivi climatici globali dell’Europa”, afferma il WorldGBC. “Non possiamo permetterci di non pensare alla pianificazione a lungo termine per raggiungere i nostri obiettivi”, aggiunge Cristina Gamboa, CEO del World Green Building Council. “Ora è il momento di essere audaci sugli edifici. Con politiche ambiziose oggi, per il 2040 e oltre, possiamo aumentare significativamente le nostre possibilità di raggiungere l’obiettivo europeo di un patrimonio edilizio completamente decarbonizzato entro il 2050, ispirando contemporaneamente altre nazioni a fare altrettanto”.



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