Il Fisco scommette sulle rateizzazioni per recuperare 33 miliardi fra tasse e multe – Fiscal Focus

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


Anno nuovo, problemi vecchi. Visto dalla parte del Fisco, il nuovo anno si porta appresso un vuoto pari 1.267,6 miliardi di euro che creano l’effetto eco nei magazzini della riscossione. Di questi, dai calcoli risalenti allo scorso novembre, 3,3 riguardano tasse e multe.

Per convincere i più recalcitranti, quelli che fra i buoni propositi per l’anno nuovo hanno messo l’inedita sensazione di sentirsi cittadini onesti, il Fisco ha scelto la strada più morbida: la rateizzazione. Più o meno come dire “anche un po’ per volta, ma dammeli”.

Una strategia di mano tesa verso i contribuenti, specie quelli che vorrebbero pagare le tasse ma proprio non riescono, messa nera su bianco da un DM che disciplina le rateazioni, arrivato dopo una lunga sequenza di passaggi fatti da una legge delega, un decreto delegato e la firma del Viceministro Leo sul Decreto Ministeriale datato 27 dicembre 2024.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

“A partire dal 1° gennaio 2025, i contribuenti potranno dilazionare i debiti iscritti a ruolo con il fisco fino a 84 rate mensili, superando l’attuale limite di 72 – spiega Leo – si tratta del primo passo di un percorso che punta ad arrivare, gradualmente, nei prossimi anni, fino a 120 rate, permettendo a cittadini e imprese di gestire al meglio le pendenze pregresse con il fisco. Siamo di fronte a un cambiamento radicale di visione rispetto al passato: il nostro obiettivo è rendere il sistema fiscale più vicino ai contribuenti. È lo Stato che tende la mano a quei cittadini che, nonostante le difficoltà, vogliono tornare a essere in regola. Un aspetto, questo, del quale dobbiamo tenere conto. Per garantire una riforma efficace, abbiamo istituito una Commissione tecnica, guidata dal presidente Roberto Benedetti, incaricata di analizzare il magazzino della riscossione. Queste novità segnano un passaggio fondamentale verso un sistema fiscale e tributario più equo, efficiente e moderno. È un altro passo verso la costruzione di un fisco amico, non più ostacolo, ma sostenitore e parte attiva del processo di sviluppo della Nazione”.

In caso di debiti che non superano i 120mila euro, è sufficiente dichiarare “una temporanea situazione di obiettiva difficoltà” perché ottenere un dilazionamento del pagamento fino a un massimo di 84 rate mensili, distribuito su 7 anni. Ma nel caso oltre alla dichiarazione si aggiungano documenti che provano lo stato di difficoltà, ad esempio con l’Isee per le persone fisiche e per i titolari di ditte individuali in regime fiscale semplificato, tramite indice di liquidità e Alfa per gli altri soggetti o ancora indice Beta per i condomini, il piano di rientro può passare da 85 a 120 rati mensili, pari a un decennio. Oltre i 120mila euro, la documentazione fa accedere il contribuente a un piano di rientro in massimo 120 rate mensili.

Fra le righe, il rischio latente da evitare è che la sequenza di rottamazioni finiscano per veder svanire nel nulla una montagna di denari che lo scorso anno hanno permesso di recuperare 7,2 miliardi, in realtà parte dei 14,8 riconquistati dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, con il picco della rottamazione quater che da sola ha fatto tornare nelle casse dell’erario 6,8 miliardi attraverso le prime due rate, con 3 milioni di contribuenti coinvolti e 3,8 miliardi di domande di adesione presentate. Un mezzo miracolo che non si è ripetuto nel 2024, l’anno appena concluso, con il totale recuperato sceso a 4,6 miliardi, a cui aggiungere la sparizione di un altro miliardino, figlio della costosa rinuncia a sanzioni e interessi, l’equivalente dell’amo gettato nel lago per attirare anche i pesci che vivono sui fondali.

Rateizzazione a manetta quindi, che come ricorda il “Sole 24Ore” in realtà è una strategia tutt’altro che nuova ma così efficace da riproporla ormai con estrema facilità. Alla fine di novembre dello scorso anno, il carico di cartelle ammontava a 33,3 miliardi di euro, con tassi di riscossione attraverso la rateazione aumentati rispetto ai due anni precedenti: al 30 novembre, lo Stato aveva incassato 4,3 miliardi attraverso i pagamenti scaglionati, su un totale di 9,7 miliardi ottenuti tramite ruoli e cartelle.

Ma come accennato, si tratta di briciole di fronte al ‘monte evaso’, atipica montagna non compresa nell’orografia italiana, che ha raggiunto quota 1.267,6 miliardi e continua a crescere ogni anno, passando indenne fra governi, controlli e algoritmi.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Source link