Cinemanifesto – Emilia Romagna Film Commission

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


 

Di Samuel Campanella  Bologna, 6 gennaio 2025 – 2 milioni di euro predisposti dalla Regione per la realizzazione di 44 corsi a sostegno di oltre 580 persone in ambito cinematografico e audiovisivo. Una notevole spinta formativa, ma il lavoro? 

Così la nuova giunta regionale apre il 2025, con una delibera carica di aspettative verso un’industria che, per molti, è diventata sinonimo di precarietà e disillusione. Uno speranzoso inizio che porta con sé una serie di contraddizioni. Non si può ignorare che spesso queste formazioni, seppur di qualità, rimangano fine a sé stesse, senza che ai partecipanti siano poi offerte adeguate opportunità lavorative. Applausi per la teoria, ma alla pratica chi ci pensa? 

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Analizzando meglio la situazione, la realizzazione di questi corsi si inserisce in un progetto più ampio. Il Programma Triennale 2024-2026 per l’industria cinematografica e audiovisiva dell’Emilia Romagna prevede sia un miglioramento della qualità formativa che un rafforzamento delle collaborazioni internazionali. Iniziative che mirano a esportare le produzioni locali sui mercati esteri, incrementando partecipazioni a festival di prestigio e attività distributive, ma anche a rendere le imprese audiovisive regionali più competitive su scala globale. L’obiettivo è creare un progetto virtuoso e sostenibile, che posizioni la Regione come riferimento per il comparto audiovisivo europeo. 

Ritornando sul campo di battaglia, emerge una realtà molto più deprimente e sfaccettata, in cui la sostenibilità economica e quella ambientale si intrecciano, rivelando sfide urgenti per il settore cinematografico regionale. La mancanza di stabilità economica, i ridotti finanziamenti alle produzioni e la dipendenza dai cambiamenti dell’industria cinematografica internazionale stanno progressivamente compromettendo la capacità di sostenere una crescita territoriale autentica. Questo problema si riflette in maniera drammatica sul circuito indipendente, costituito dalle piccole imprese del terzo settore. Queste realtà si trovano spesso schiacciate dalle grandi produzioni, che spesso monopolizzano risorse, attenzione mediatica e circuiti distributivi. Tale squilibrio influenza anche le maestranze che – una volta formate a spese della Regione – si vede costretta a scegliere tra l’emigrazione verso mete più promettenti o l’attesa delle lobby di turno. Che, pur portando opportunità lavorative temporanee, spesso non contribuiscono alla crescita strutturale, aggravando una dipendenza sia economica che culturale.

In parallelo, anche la sostenibilità ambientale diventa cruciale per un settore che può avere un forte impatto sulle risorse del territorio. Nel 2021, la Regione ha istituito il riconoscimento Green Film Emilia-Romagna, volto a promuovere pratiche verdi nelle produzioni cinematografiche. Tuttavia, non sono ancora chiari i criteri con cui queste linee guida vengano attuate e monitorate. Senza un’effettiva integrazione tra questi principi e l’attività produttiva reale, il rischio è che restino mere intenzioni.  Alcuni dei nuovi corsi proposti introducono tematiche legate alla sostenibilità, un segnale certamente positivo che però necessita di un’applicazione più rigorosa. La mancanza di una figura istituzionalizzata per supervisionare e garantire l’adozione di pratiche sostenibili sui set, così come l’assenza di analisi e censimenti specifici, rischia di vanificare gli sforzi compiuti finora. Per trasformare il comparto in un modello virtuoso, è necessario che queste linee guida siano non solo definite chiaramente, ma anche incentivate e monitorate. 

In questo senso, la sostenibilità sia economica che ambientale non può essere trattata in maniera separata. Solo attraverso un approccio integrato, che valorizzi le piccole imprese territoriali e incentivi pratiche produttive responsabili, è possibile costruire un comparto cinematografico capace di generare crescita professionale e formativa senza compromettere le risorse naturali e culturali. Questo è il vero cuore di un progetto sostenibile a tutto tondo: un modello che investa sia nella formazione locale sia nella tutela del territorio, creando una sinergia tra creatività, economia e ambiente per un futuro realmente inclusivo e proattivo.

Formazione, occupazione e sostenibilità devono essere affrontate in modo inclusivo, perché nessuno di questi elementi può prosperare senza gli altri. La sfida è rendere il settore cinematografico e audiovisivo regionale un motore di crescita economica, culturale e sociale, senza però perdere di vista la necessità di una possibile stabilità lavorativa e di un approccio responsabile. Se il buongiorno si vede dal mattino, i propositi sembrano davvero buoni, ma è ora di compiere il prossimo passo. 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link