Mosca, stiamo respingendo offensiva nel Kursk. L’avanzata in territorio russo

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Mosca ha dichiarato che sta respingendo la nuova offensiva ucraina nella regione di confine russa di Kursk, dove le forze di Kiev controllano gia’ diverse centinaia di chilometri quadrati dall’assalto dell’agosto 2024. Secondo la Russia, “il gruppo d’assalto dell’esercito ucraino e’ stato sconfitto dall’artiglieria e dall’aviazione” e “l’operazione per distruggere le unita’ delle forze ucraine continua”.  Ma secondo i blogger filo-ucraini non starebbe andando in questo modo.

 

 

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Strike di un drone d’attacco russo che centra un carro armato ucraino M2a2 bloccato a Kremyany, nel Kursk: video (Telegram)

L’esercito ucraino per il momento tace su questa nuova operazione. Secondo l’Occidente e Kiev, la Russia e’ ora sostenuta in quest’area da migliaia di soldati nordcoreani. Il capo dell’amministrazione presidenziale ucraina, Andriy Iermak, aveva trasmesso un messaggio abbastanza chiaro su Telegram: “Regione di Kursk, buone notizie. La Russia sta ottenendo cio’ che si merita”. Una comunicazione affrontata dal deputato ucraino Oleksii Goncharenko, spesso critico nei confronti del governo: “Non capisco perche’ sia necessario fare un rapporto ufficiale”. “Forse sarebbe meglio farlo a posteriori, una volta terminata l’operazione?”, ha commentato.

A cinque mesi dalla prima offensiva ucraina in territorio russo
L’attacco di Kiev arriva cinque mesi dopo la prima offensiva, nella stessa regione di Kursk, che ha colto di sorpresa le forze russe, un fallimento per il presidente Vladimir Putin che dall’inizio dell’assalto ha elogiato una Russia “piu’ sovrana”. 

Il presidente russo, apparso irritato in televisione in agosto, aveva invitato l’esercito russo a “respingere il nemico” oltre i confini. Gli obiettivi di Kiev erano quindi quelli di costringere Mosca a ridistribuire le sue truppe, attaccando il fronte orientale, su questo nuovo campo di battaglia e rafforzare la sua posizione al tavolo delle trattative prima di possibili colloqui di pace.

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Operazione sorpresa
L’operazione non aveva avuto l’effetto desiderato: le unita’ russe sono avanzate sul fronte orientale dall’autunno a una velocita’ che non si vedeva dal marzo 2022. 

L’avanzata potente nella neve dei mezzi corazzati
Blogger militari, soprattutto russi, che mostrano un’avanzata di mezzi corazzati, incolonnati nella neve, in un video che circola sui social. “Intorno alle 9 di domenica (le 7 in Italia), il nemico ha lanciato un contrattacco per fermare l’avanzata delle truppe russe nella zona di Kursk”, dice lo scarno comunicato moscovita precisando che “il gruppo d’assalto dell’esercito ucraino è stato sconfitto dall’artiglieria e dagli aerei” e che “le operazioni per distruggere le formazioni militari ucraine continuano”. 

Cronaca dell’operazione
Ieri in serata l’agenzia ucraina Unian si è imitata a confermare, citando il canale Telegram dello Stato maggiore militare, “intensi scontri” nel Kursk. L’Ucraina controlla ancora circa 800 km quadrati di terra russa nel Kursk, pari a circa il 40% di quella che aveva conquistato con la prima offensiva del 6 agosto, malgrado la pressione militare russa sia cresciuta nelle ultime settimane con l’apporto di decine di migliaia di soldati nordcoreani. Secondo Mosca, le forze ucraine da agosto nel solo Kursk hanno perso 49 mila uomini mentre Kiev parla di 38 mila perdite russe, oltre ad un battaglione di Pyongyang, nella regione.

A contraddire le sbrigative dichiarazioni di Mosca sulla nuova operazione ucraina, sono in primis i blogger militari pro-russi, come il canale Telegram Ryber: “I principali sviluppi della nuova tentata offensiva ucraina sono chiaramente di là da da venire”. Ma non è ancora chiaro a cosa punti la nuova incursione supportata, secondo i blogger, da almeno 6 brigate con mezzi corazzati, blindati preceduti da mezzi per lo sminamento e iniziata già prima dell’alba.
Confrontando le mappe, la nuova azione appare come un affondo ulteriore in profondità in territorio russo dalla testa di ponte già conquistata dagli ucraini. Stretti dalla controffensiva russo-nordcoreana da nord-ovest e da sud-est, gli ucraini sembrano essersi spinti oltre in direzione nord-est, l’unica non protetta, verso le cittadine di Berdin e Velike Soldatske, forse già occupate.

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Una squadra di sminamento russa fa brillare ordigni nella regione di Kursk

Una squadra di sminamento russa fa brillare ordigni nella regione di Kursk (Mikhail Klimentyev/TASS/Sipa USA)

Il presidente russo Vladimir Putin al telefono

Il presidente russo Vladimir Putin al telefono (Alexander Kazakov, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)

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Centrale nucleare di Kursk ( Reuters/ RU24 / ROSATOM)

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Ipotesi avanzata verso la centrale nucleare di Kursk, che si trova a Kurchatov

Rinforzo? Attacco di alleggerimento? Diversivo? Le ipotesi restano tutte aperte come quella di un’avanzata verso la centrale nucleare di Kursk, che si trova a Kurchatov a poche decine di chilometri di distanza, per ‘catturarla’, come suggeriscono alcuni blogger russi, nonostante ad ottobre scorso il presidente Volodymyr Zelensky avesse smentito fosse tra gli obiettivi.

centrale nucleare Kursk Russia

centrale nucleare Kursk Russia (Telegram)

Kiev e i suoi vertici politici e militari per ora tacciono, tranne qualche commento sibillino, come quello del capo del Centro per la Lotta alla Disinformazione, Andriy Kovalenko, secondo cui “nella regione di Kursk, i russi sono molto preoccupati perché sono stati attaccati su più fronti ed è stata una sorpresa per loro. Le forze di difesa stanno lavorando”. O del potente capo dell’Ufficio presidenziale, Andryi Yermak: “Dalla zona di Kursk buone notizie! la Russia sta avendo ciò che si merita”. “Non riesco a capire come mai sia necessario parlare ufficialmente delle notizie dalla regione di Kursk. Forse è meglio aspettare quando l’operazione sarà conclusa”, ha invece detto un parlamentare ucraino, Oleksiy Goncharenko.
 

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Le forze russe, che controllano finora circa un quinto del territorio ucraino, inclusa la Crimea, continuano intanto ad avanzare, seppure a prezzo di grandi perdite, nel Donbass, concentrandosi soprattutto nell’accerchiamento della città strategica di Pokrovsk, dove gli ucraini, stremati, riconoscono di essere in difficoltà. Nel 2024, secondo il think-tank americano Istituto per lo studio della guerra (Isw), Mosca è avanzata in Ucraina di quasi 4 mila chilometri quadrati, più o meno la superficie del Molise, sette volte di più che nel 2023.

Anche Kiev cerca di massimizzare i suoi sforzi militari in vista del cambio della guardia alla Casa Bianca. Se l’offensiva di agosto nel Kursk era un diversivo per alleggerire il fronte del Donbass, l’obiettivo è fallito. Ma presentarsi ad un futuro possibile incontro con Putin con una zolla di territorio russo in più da mettere sul tavolo negoziale è una carta da giocare per Zelensky. 
 



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