Mercatini di Natale, bilanci e riflessioni. A Trento si annuncia un nuovo record: 710mila visitatori (+4% negli alberghi). A Rovereto si pensa a cambiare modello

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TRENTO. C’è chi ha il problema della gestione dei flussi turistici, della mobilità e della sostenibilità; e c’è chi invece fa i conti con un calo di presenze e di affari.

 

E’ tempo di bilanci per i Mercatini di Natale del territorio, pronti a chiudere i battenti dopo un mese e mezzo di feste e festività: e se a Trento tutto sommato si brinda all’ennesima “edizione record” (espressione che peraltro lascia un po’ il tempo che trova se è vero, come è vero, che prima del via c’era chi fissava l’asticella a oltre 800mila visitatori), a Rovereto c’è chi (il Consorzio Rovereto InCentro) auspica “confronti con gli attori del territorio” sottolineando come a questo punto “serva il coraggio di una scelta forte“. 

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A TRENTO SODDISFAZIONE DIFFUSA.

 

Cala il sipario sulla 30esima edizione del Mercatino di Natale di Trento, un’annata che a detta degli organizzatori si conclude con risultati da incorniciare: ancora prima del “gong” finale di oggi, lunedì 6 gennaio, sono già arrivati infatti i dati relativi alle stime dei turisti che in queste festività hanno animato vie e piazze del capoluogo trentino.

 

Numeri che parlano di 710 mila visitatori stimati e un’occupazione alberghiera che ha raggiunto in media il 79% (con un incremento del 4% rispetto all’anno scorso), e punte del 98% durante il weekend dell’Immacolata. Dal 26 dicembre, invece, il livello occupazionale si è stabilizzato attorno all’87%, “a riprova – si dice – dell’attrattività della manifestazione in ogni fase della sua durata“. 

 

Insomma, c’erano pochi dubbi ma i dati lo confermano una volta di più: il Mercatino di Natale continua ad essere uno dei principali motori del turismo invernale del Trentino e di Trento, sempre più “Città del Natale” apprezzata per varietà e qualità dell’offerta.

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Le 74 casette di legno tra piazza Fiera e piazza Mostra, con proposte che spaziavano dall’artigianato locale all’enogastronomia, sono state il cuore pulsante dell’evento: “Trento si conferma meta ideale per vivere la magia di questo particolare momento dell’anno. I turisti hanno trovato una città colma di luce, con moltissime attrazioni ed esperienze culturali, tra le vie e le piazze”, ha detto Elisabetta Bozzarelli, vice-sindaca e assessora alla cultura e al turismo del Comune di Trento.

 

“Se i numeri testimoniano il successo della manifestazione, al contempo mostrano le scelte di equilibrio tra il necessario sostegno all’economia turistica e al relativo indotto con la volontà di garantire la piena vivibilità cittadina. Sarà fondamentale continuare a percorrere questa strada facendo affidamento sulla costante sinergia tra le realtà locali che operano per rendere Trento una città sempre più attrattiva e godibile”.

 

Un successo trainato in parte anche dal pubblico “internazionale“: oltre al consueto afflusso di visitatori italiani (circa il 65% del totale) numerosi turisti sono arrivati da Germania, Francia e Spagna.

 

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“Osservando questi risultati non possiamo che essere soddisfatti: alla base c’è l’impegno capillare di tanti soggetti che insieme concorrono alla riuscita della manifestazione, mettendo ciascuno a frutto risorse e competenze in un clima di concreta cooperazione”, ha aggiunto Matteo Agnolin, direttore di ApT Trento.

 

“Questo prezioso gioco di squadra coinvolge istituzioni, enti, operatori e associazioni. Solo così i grandi eventi possono funzionare e continuare ad attrarre visitatori, a maggior ragione se inseriti in una proposta, quella natalizia, che assume un ruolo sempre più centrale per il tessuto economico, culturale e sociale della città. Ogni scelta è compiuta nell’ottica di aumentare la qualità di tutto ciò che la compone e siamo felici che i numeri ne riflettano la bontà. L’importante però è rimanere coerenti con la nostra visione, senza mai subordinarla a una caccia al record puramente fine a se stessa. Perché non sono i numeri di visitatori, ma è la qualità dell’esperienza che vivono che deve spingere le persone a scoprire Trento, non solo a Natale ma tutto l’anno. Solo così riusciamo a massimizzare il ritorno del Mercatino per fare crescere il turismo in città: è una leva fondamentale per lo sviluppo di Trento e delle sue attività economiche nel futuro”.

 

TANTE LUCI. QUALCHE OMBRA?

 

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In effetti dietro alle luci sfavillanti e ai numeri impressionanti c’è già spazio per riflessioni e spunti per migliorare le cose. “La forza dei Mercatini sta nella capacità di unire diversi fattori quali un concept nordico e l’italianità, ma anche i prodotti di un territorio e le sue tradizioni“, dice Matteo Bonazza, direttore di Progetto turismo, società di consulenza trentina specializzata nello sviluppo del territorio e della sua offerta turistica, e presidente di G&A Group.

 

“Un evento forte anche per il turismo di prossimità e per quello di più lunga percorrenza. Non bisogna poi sottovalutare il contesto di un’atmosfera di festa con i centri abitati che si addobbano e mostrano i lati migliori. Naturalmente la percezione tra residente e visitatore è diversa, un turista riesce a farsi emozionare o sorprendere più facilmente rispetto a chi è ‘abituato’ ogni anno a vivere queste manifestazioni”. 

 

Il tema dell’overtourism, infatti, è sempre più attuale: giornate di grande afflusso hanno creato qualche disagio per residenti e turisti, con strade congestionate e difficoltà logistiche. Tra le proposte per gestire meglio i flussi c’è l’uso di tecnologie per monitorare in tempo reale la pressione turistica, oltre a una comunicazione trasparente in tempo reale che permetta ai visitatori di scegliere momenti meno caotici per visitare la città.

 

Impraticabile o quasi pensare ai numeri chiusi, qualche soluzione può arrivare dalla tecnologia. “Si può misurare la pressione di alcuni giorni per informare e comunicare la situazione, anche in tempo reale”, commenta Davide Cardella, direttore di Asat. “Un turista si mette in viaggio con la piena consapevolezza che in quella data potrebbe incontrare delle difficoltà nel trovare parcheggio, per esempio. La gestione dei flussi è un aspetto sempre più strategico“.

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Tiene poi banco l’idea di creare, dopo piazza Fiera e piazza Mostra, una terza piazza per il capoluogo, anche per accontentare i tanti operatori che non trovano spazio. “Sicuramente si potrebbe pensare a un evento ancora più diffuso“, conclude Cardella.

 

A ROVERETO SETTIMANE “SCARICHE”: “IL MERCATINO IN QUANTO TALE? OBSOLETO”.

 

“Siamo soddisfatti degli allestimenti e dell’atmosfera natalizia, così come degli eventi per le famiglie – commenta Massimo Moschini, presidente del Consorzio Rovereto InCentro – poi si può fare sicuramente di più ma servono investimenti mirati“. Il bilancio è positivo ma emerge una certa stanchezza dell’evento. Un minor afflusso rispetto agli anni scorsi e per questo si riflette sul futuro dei Mercatini di Natale. “Ci sono state alcune settimane prima di Natale molto scariche: l’area food funziona e attira molti numeri perché è un punto di riferimento. Gli espositori che propongono l’oggettistica invece hanno faticato molto: c’è la domanda ma alla richiesta non corrisponde poi la vendita”. 

 

L’idea è di cambiare proposta e modello. “C’è anche un’altissima concorrenza, il confronto è sempre più serrato e il format standard ovunque”, aggiunge il presidente del Consorzio. “Il Mercatino in quanto tale è obsoleto. E’ ormai necessario trovare un modo per caratterizzarsi e avere un’offerta unica. Questa edizione abbiamo sperimentato qualche iniziativa, legata in particolare all’arte, e questo potrebbe essere un filone da sviluppare nel prossimo futuro”, spiega Moschini. “Nelle prossime settimane avvieremo i confronti con gli attori del territorio per trovare la strada più corretta. Tuttavia è evidente che serve il coraggio di una scelta forte“.

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Molto gettonata “Sorsi di bolle” a Rovereto. “E’ stato portato avanti un grande lavoro con i produttori e i vignaioli per ideare e concretizzare la ‘Bolla‘, che viene percepita come il cuore dell’enologia lagarina, una promozione unica di un segmento molto forte della nostra area, un’eccellenza che trasmette storia, tradizione e l’impegno di generazioni di famiglie”, aggiunge il presidente dell’Azienda per il turismo Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo Giulio Prosser.

 

Da Avio con le proposte al Castello al lago di Cei, si guarda con soddisfazione alle tante iniziative organizzate sul territorio. “La capacità di creare rete e sinergie con ‘I Natali della Vallagarina’ è fondamentale, queste iniziative sono molto caratterizzate, valorizzano le peculiarità senza snaturare la tradizione di un paese“, prosegue il presidente Prosser. “Inoltre si rivolgono a residenti e turisti che possono scoprire angoli poco conosciuti. Naturalmente c’è sempre la possibilità di sviluppare ulteriormente il prodotto, però il bilancio può essere positivo“. 





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