Lavoro nero, la piattaforma INPS per gestire la compliance

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Il contrasto al lavoro in nero può contare, da poco, su un nuovo strumento di compliance fornito dall’INPS. L’Istituto ha infatti sviluppato una “Piattaforma di gestione delle azioni di compliance e di contrasto al lavoro sommerso”, che mira a rendere più efficienti le modalità di comunicazione tra l’INPS e i contribuenti, oltre a promuovere la regolarizzazione spontanea degli adempimenti contributivi. Vediamo qui sotto come funziona e tutti i dettagli.

Piattaforma INPS per la compliance, come funziona

Con il messaggio n. 3782 del 13 novembre 2024, l’INPS ha introdotto un nuovo strumento di contrasto al lavoro in nero, denominato “Piattaforma di gestione delle azioni di compliance e di contrasto al lavoro sommerso”. La nuova piattaforma si inserisce all’interno del progetto PNRR n. 130, che ha l’obiettivo di incentivare la compliance in ambito contributivo e contrastare il lavoro sommerso nei diversi settori economici. Questo progetto prevede che l’INPS metta a disposizione dei contribuenti (o dei loro intermediari) tutte le informazioni di rilievo acquisite per favorire la regolarizzazione spontanea degli obblighi contributivi. Fornendo in sostanza uno strumento rapido per correggere eventuali irregolarità riscontrate nei flussi contributivi trasmessi.

La nuova piattaforma INPS funziona attraverso l’incrocio dei dati presenti nelle comunicazioni obbligatorie UniLav e nei flussi UniEmens, che serve a evidenziare possibili anomalie nei rapporti di lavoro attivi ma non coperti da corrispondenti denunce. Grazie a un apposito “Cruscotto di monitoraggio UniEmens/UNILAV”, i datori di lavoro che presentano irregolarità potranno essere identificati e contattati per procedere a un’eventuale regolarizzazione.

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Inoltre, tra le funzionalità della piattaforma è prevista anche la possibilità di effettuare comunicazioni bidirezionali attraverso il “Fascicolo elettronico del contribuente”. In questo modo, gli utenti potranno segnalare eventuali errori o fornire giustificazioni in merito alle discrepanze rilevate. E in più, ai datori di lavoro sarà concesso l’utilizzo di un nuovo flusso UniEmens per le regolarizzazioni, identificato con il codice RE (Regolarizzazione da Compliance – Evasione).

Il regime sanzionatorio agevolato

La nuova piattaforma INPS ha introdotto anche un altro aspetto di notevole importanza. Si tratta del regime sanzionatorio agevolato per una categoria particolare di contribuenti, vale a dire coloro che entro 30 giorni dalla notifica della comunicazione di compliance scelgono di regolarizzare le loro posizioni. In caso di omissione contributiva, la sanzione da pagare sarà pari al tasso ufficiale di riferimento, mentre in caso di evasione la sanzione verrà maggiorata di 5,5 punti percentuali. Se invece la regolarizzazione non dovesse avvenire entro i termini previsti, verrà applicato il regime sanzionatorio ordinario (quindi con tassi più elevati).

Le modalità di regolarizzazione

Per quanto riguarda le modalità di regolarizzazione da seguire, i datori di lavoro che riceveranno una lettera di compliance dovranno trasmettere i flussi UniEmens aggiornati utilizzando il codice RE, indicando anche il protocollo della lettera ricevuta. La regolarizzazione potrà avvenire anche in forma rateale, a patto che la prima rata venga versata comunque entro i termini indicati dall’INPS. Inoltre, nel prossimo futuro, l’INPS prevede di fornire ulteriori istruzioni per l’utilizzo della piattaforma, compresi aggiornamenti dei software e delle procedure di compilazione online.


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Va infine sottolineato che l’efficacia della piattaforma INPS è già stata testata ampiamente prima del lancio, attraverso un esperimento pilota condotto nel 2022. Tale esperimento ha mostrato un significativo aumento delle regolarizzazioni spontanee da parte dei datori di lavoro, e i risultati di questo test sono stati illustrati dall’INPS nel “Piano della Vigilanza documentale e ispettiva del 2023”. Si è proceduto quindi all’implementazione definitiva dello strumento a partire dalla metà di novembre 2024. Con la speranza, a questo punto fondata, che la nuova piattaforma rappresenti un passo importante nella lotta al lavoro sommerso e nella promozione di una vera cultura della compliance. Con potenziali impatti positivi in termini di emersione contributiva e riduzione delle irregolarità.



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