In Sicilia il collasso del turismo Natalizio. I dettagli e le motivazioni dei sindacati del settore

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Nell’Isola forse anche per responsabilità del caro-voli, presenze in calo del 20% rispetto al 2023. Le cose sono andate benino a Palermo con rialzi del 5% e Catania, flop invece ad Agrigento.

Non è andata male a Taormina e Siracusa, ma per il resto dell’Isola se non è flop poco ci manca: malgrado i roboanti annunci del governo regionale e nonostante la breve impennata registrata a Capodanno «il flusso turistico natalizio ha subito, in media, un calo del 20% rispetto all’annata 2023-2024, con picchi al ribasso fino al 25% in alcune città come Agrigento».

Il quadro dei sindacati del settore

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Parla Vittorio Messina, presidente di Confesercenti Sicilia e di Assoturismo, che «al netto di qualche presenza in più tra il 31 dicembre e l’1 gennaio, che non ha comunque compensato gli ammanchi», traccia un resoconto amaro sulle festività in corso, soprattutto se paragonato al bilancio nazionale, «dove rileviamo invece una flessione più contenuta di viaggiatori italiani, pari a -3%, e un incremento del 7% per quanto riguarda i turisti stranieri: cifre lontane da quelle rilevate sul territorio“.

Il flusso aeroportuale e le motivazioni del crollo

“Certo – continua il sindacalista – negli aeroporti siciliani abbiamo visto una massiccia presenza di passeggeri, ma la maggior parte era ed è rappresentata da corregionali che rientrano o partono, stimolati dal bonus-voli istituito dalla Regione».

Mancano i turisti tedeschi e francesi, bene l’arrivo degli spagnoli

A mancare di più, secondo i dati in mano a Messina, è stato il «core-business del turismo natalizio in Sicilia, i nostri connazionali, che, frenati anche dal costo del noleggio auto oltre che dal rincaro dei biglietti aerei, hanno preferito evidentemente altre mete anziché spostarsi lungo l’Isola, con gravi perdite soprattutto per il settore extralberghiero. Per le stesse ragioni, anche il flusso degli stranieri, soprattutto dalla Germania e dalla Francia, dove l’economia sta attraversando un periodo non floridissimo, mentre sono aumentate le presenze degli spagnoli».

La speranza per l’intero settore e l’indotto è che tra marzo e aprile, e in particolare a Pasqua, le quote possano salire, anche su input del Giubileo 2025 «e per i riverberi che questo evento può avere su tutto il Paese, ma per adesso vediamo prevalere il segno meno pure nelle prossime festività».

E il bilancio è in chiaroscuro, anzi, con più ombre che luci, anche nell’analisi stilata dal presidente di Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, che registra «segni positivi per le città metropolitane di Palermo e Catania, dove gli incrementi del flusso turistico risultano essere del 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno», ma una evidente «flessione negli altri territori, dove riscontriamo cali intorno al 20% rispetto a quanto, invece, era accaduto 12 mesi fa in questa stessa fase dell’anno». Così, nel saldo tra entrate e uscite «il deficit stimato dal nostro Ufficio studi risulta essere poco oltre i 600 milioni di euro».

A tirare il freno a mano, secondo Manenti, sono stati soprattutto i siciliani: «dal post Covid in poi hanno ricominciato a considerare la propria regione come meta privilegiata per le vacanze, ma adesso spostamenti e prenotazioni sono diminuite».

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Il motivo secondo Confcommercio Sicilia

«Sulla base delle indicazioni che abbiamo raccolto, il 40% di coloro che hanno rinunciato a viaggiare in occasione del Natale ha motivato la propria scelta con la mancanza di risorse economiche: il rallentamento del turismo interno sembra essere la diretta conseguenza dell’aumento del costo della vita. Una difficoltà che, più in generale, rende tutti i siciliani più parsimoniosi e dunque più attenti alle spese dedicate al viaggio. È necessario lavorare per fare in modo che questa fase di impasse possa essere superata».

Intanto, e in attesa dei numeri completi dell’operazione disponibili a fine gennaio, l’assessore regionale ai Trasporti Alessandro Aricò rileva «il grande successo del bonus-voli natalizio», esteso anche ai siciliani non residenti fino all’Epifania: «lo dimostra il grande afflusso che stiamo riscontrando negli aeroscali dell’Isola, ma anche la popolarità nei social, dove il provvedimento è diventato virale”.



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