Bonus Maroni, nel 2025 sempre più lavoratori potranno richiederlo

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Il Bonus Maroni si ripresenta nel 2025 con alcune novità, tra cui la possibilità di richiederlo anche per altre uscite previdenziali.

Infatti, oltre alla “ufficiale” Quota 103, il bonus per “disincentivare” i lavoratori che vogliono ritirarsi prima sarà disponibile anche per altre opzioni pensionistiche, e così per tanti altri lavoratori.

Vediamo quali sono le altre uscite che ora contemplano il bonus, e come richiederlo il tempo.

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Per saperne di più in merito all’argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Informazione Fiscale.

Bonus Maroni 2025, quali lavoratori potranno richiederlo

Con la proroga del Bonus Maroni ufficializzata dalla Manovra di Bilancio 2025, i lavoratori potranno richiedere questa misura non solo maturando i requisiti di Quota 103, l’opzione previdenziale per chi vuole uscire a 62 anni d’età.

Novità di quest’anno è infatti la possibilità di richiedere il Bonus Maroni anche se si maturano i requisiti della Pensione Anticipata Fornero.

Così facendo, la platea di riferimento del bonus non riguarderà più i soli lavoratori da Quota 103, ma anche quelli da Pensione Anticipata.

L’essenziale è che i lavoratori riescano a maturare questi requisiti il prima possibile, in modo da poter avere il bonus Maroni in busta paga già dal primo mese.

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Contributo che sarà versato senza trattenute fiscali. Altra novità del 2025, infatti, è l’esenzione del bonus dalla formazione dell?imponibile fiscale. Questo significa che il beneficio non sarà soggetto alla tassazione IRPEF, e verrà quindi erogato per intero.

Bonus Maroni 2025, come richiederlo in tempo

Ad oggi non sono state rese ufficiali le modalità di richiesta del bonus Maroni per il 2025. Difficilmente però saranno diverse da quelle già previste per l’edizione 2024.

Salvo ulteriori disposizioni, per avere il contributo bisognerà presentare domanda direttamente tramite applicativo online dell’INPS, accedendo con SPID, CNS o CIE. Oppure attraverso i servizi telematici offerti dai Patronati.

Ricordiamo che per avere assicurato il Bonus in busta paga bisognerà avere maturato i requisiti delle opzioni previdenziali per le quali è previsto:

  • ?

    Quota 103: 62 anni d’età anagrafica e 41 anni di contributi maturati;

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    Pensione Anticipata: 41 anni e 10 mesi di contribuzione per le lavoratrici, 42 anni e 10 mesi di contribuzione per i lavoratori.

Una volta accolta la domanda, la quota del 9,19% di IVS a carico del lavoratore finirà in busta paga, ovvero 9,19 euro per ogni 100 euro di stipendio lordo mensile.

Bonus Maroni 2025, pro e contro della misura

Da tempo avevamo fatto presente che il Bonus Maroni non è una scelta da prendere alla leggera. E così vale anche se lo si richiede nel 2025.

Il motivo? Per il semplice fatto che, per arricchire lo stipendio, il Bonus Maroni toglie contributi che in realtà dovrebbero arricchire solo il montante contributivo.

Quel montante che verrà trasformato alla fine della propria carriera lavorativa in un assegno previdenziale, il cui importo verrà determinato dalla quantità di contributi versati. Sfruttando il bonus, si rischierebbe quindi di ritrovarsi in futuro con un assegno più contenuto.

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L’unica soluzione per limitare i “danni” del Bonus sarebbe quella di maturare più contributi. E (soprattutto) di non aderire a Quota 103.

Uscendo con Quota 103, il montante verrà ricalcolato attraverso modello contributivo, col rischio quindi di ritrovarsi con un assegno “tagliato” anche del 30% rispetto all’ultimo stipendio.

Maturando invece contributi a sufficienza per aderire alla Pensione Anticipata, il montante potrà essere ricalcolato con il modello misto, che non prevede le stesse penalizzazioni del contributivo.

In alternativa, si potrebbe invece uscire più tardi, ovvero dai 67 anni in poi. Peccato che a causa dei nuovi coefficienti di trasformazione, in vigore da questo mese, anche se si esce a 70 anni dal 2025 si maturerà a prescindere una pensione più “leggera” rispetto a quella prevista nel 2024.



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