Biblioteca Centrale di Torino: innovazione digitale e cultura sostenibile

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La nuova Biblioteca Centrale di Torino sarà una «Netflix dei libri»: un hub digitale e interattivo, progettato per unire cultura, storia e innovazione. Con spazi tematici, interattività multimediale e attenzione alla sostenibilità, rappresenterà un punto di riferimento moderno per lettori di ogni età.


Una biblioteca come Netflix

«Non dovrà essere un museo ma una Netflix dei libri e di Torino». Maurizio Vivarelli, ex docente di Unito, racconta così la futura Biblioteca Centrale «a forte vocazione digitale» che nascerà a Torino Esposizioni. Il “superconsulente” dei progettisti, che con Città e architetti ha disegnato i 20 mila metri quadrati del gioiello di Pier Luigi Nervi in sezioni tematiche «pensate per il futuro», illustra le sue creazioni guardando la mappa della biblioteca che verrà. E, scorrendo col dito tra la Galleria del Sapere, il Bosco Incantato, la Via delle Storie e le Teche Imparare e Fare, «sezioni narrative» fin qui segrete della futura Casa del Libro di Torino, si sofferma sulla Macchina della Memoria nel piano interrato della rotonda vista Valentino.


Un tesoro ritrovato

«Qui ci sarà il deposito compatto da 600 mila libri – spiega – Ma anche 40 mila volumi di collezioni storiche e speciali finalmente esposti al pubblico». Un tesoro ritrovato: sono i libri antichi oggi nei depositi, accessibili solo su richiesta, come quello dell’attuale biblioteca centrale in Via della Cittadella 5. Qualche esempio: le biblioteche di famiglia di Vincenzo Gioberti e di Cavour, i manoscritti di Amedeo Avogadro e un catalogo di autentiche edizioni bodoniane. Tutto in 1.200 metri quadrati di sezione storica in bella vista: «Così i visitatori potranno scoprire la storia della città e quella delle sue biblioteche. In più ci sarà un percorso su cosa leggevano i torinesi nell’Ottocento».

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Un viaggio nella biblioteca del futuro

Il viaggio virtuale – il cantiere da 105 milioni di euro del Pnrr prosegue per arrivare a lavori e collaudi conclusi a fine 2026 – inizia dall’ingresso principale su corso Massimo d’Azeglio (l’altro sarà sul lato del parco Valentino). E se sotto il portico troveranno casa il caffè letterario, il bookshop e l’area seminari con un piccolo auditorium da 100 posti a sedere – per i grandi incontri si useranno gli spazi del Teatro Nuovo -, all’interno la nuova biblioteca promette di essere diversa da tutte le altre.


Ispirazioni internazionali

Ispirata ai modelli della Toronto Public Library, della Deichman di Oslo e soprattutto della Oodi di Helsinki, biblioteche moderne oggi punto di riferimento urbanistico e turistico oltre che letterario, la nuova civica centrale sarà interattiva e digitale. Intorno ai 150 mila volumi a scaffale aperto correrà la Galleria del Sapere, con le Teche Imparare e Fare lungo tutto il perimetro. Cosa sono? «Stanze da 40 metri quadri divise in laboratori e aree dedicate all’introduzione dei libri esposti».


Teche per ispirare

Spazi utili a «dare un contesto a un’intera sezione della biblioteca – aggiunge Vivarelli – Se oggi si arriva solo immaginando un titolo o un genere letterario, abbiamo pensato alle teche per “ispirare” i visitatori. È difficile leggere libri di storia dell’arte se non si ha un background. Le teche tra attività, video e descrizioni multimediali offriranno gli strumenti per immergersi in nuove letture».


Interattività e narrazione

E ancora: al primo piano, largo alle Terrazze e alla Via delle Storie. Cos’è? «Un corridoio transmediale che conterrà libri digitali, cd, dvd, tutto tenuto insieme lungo un percorso narrativo intorno ai singoli libri». Una saga come quella di Harry Potter, qui, prenderà vita ben oltre le pagine rilegate. «Abbiamo preso spunto da piattaforme come Netflix. Sono lo specchio del bisogno di narrazione e di intrattenimento che abbiamo tutti, specie i giovani. Gli scaffali non devono restare polverosi, come da stereotipo delle vecchie biblioteche, ma interconnessi».


Aree tematiche innovative

Gli schermi interattivi che «racconteranno la storia dei libri e di Torino» saranno ovunque. Anche nei due spazi insonorizzati pensati per i bambini (divisi in 0-6 anni e 7-10 anni) e nell’Area 2030 dedicata all’attualità e all’ambiente, «dove i libri troveranno il loro posto secondo i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030».


Una biblioteca per tutti

Un’attenzione al verde che si ritrova nel Bosco Incantato al piano interrato della biblioteca: «Un’area verde con alberi e, ai lati, stanze immaginate per letture ad alta voce, attività con le classi in visita e ambienti immersivi come alle Gallerie d’Italia». E ancora: nella biblioteca del futuro ci saranno anche un’area gaming, spazi dedicati all’artigianato (anche digitale), uffici e 1.400 posti a sedere «equamente divisi tra sedute tradizionali e informali, con un grande spazio di consultazione lato Valentino e aree lettura». La Casa del Libro di Torino «in ogni sua forma, fisica e digitale».



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