Vino, dalle etichette anti cancro alle multe per chi guida dopo aver bevuto: ecco perché è sotto attacco (non solo in Italia)

Una tempesta perfetta si sta abbattendo sul mercato del vino italiano. Etichette anti cancro sulle bottiglie e multe sempre più severe per chi guida dopo aver bevuto: un doppio fronte che allarma anche i produttori di superalcolici e che ha spinto al ribasso i titoli in Borsa di molte aziende del settore. L’ultima scossa è arrivata dagli Stati Uniti. Il consigliere per la sanità della Casa Bianca (il surgeon general) Vivek Murthy ha proposto un nuovo bollino, come quello che ora indica i rischi per le donne incinte che consumano alcolici. Murthy chiede che si indichino i potenziali effetti cancerogeni degli alcolici.

Gli effetti del codice della strada di Salvini

È solo un’indicazione, quella del surgeon in carica sia con Obama sia con Biden, che lascerà l’incarico a Janette Nesheiwat, scelta dal presidente eletto Trump. Ma è bastata a creare nuovi timori nelle cantine e nelle distillerie. Il settore è alle prese con un calo costante delle vendite (in poco più di 50 anni il consumo pro capite di vino si è ridotto di più del 70% in Italia), dovuto ad una maggiore attenzione alla salute e al cambiamento dello stile di vita, soprattutto tra i giovani. Intanto, mentre i produttori attendono di capire se Trump (astemio dopo la morte del fratello maggiore Freddy per alcolismo) imporrà nuovi dazi su vini e superalcolici, si fanno sentire gli effetti del codice della strada voluto dal ministro Salvini. Scene mai viste, comitive di 18 persone che ordinano una sola bottiglia, temendo l’alcoltest, patente sospesa e megamulta: lo ha raccontato Giorgione Barchiesi, chef umbro protagonista del Gambero rosso tv.

L’iniziativa

«È vero, siamo sotto attacco — dice amaro Riccardo Cotarella, presidente mondiale degli enologi — ma bisogna evitare l’allarmismo. Bere con moderazione è possibile senza incorrere in sanzioni. I limiti del tasso alcolemico non sono cambiati con il nuovo codice». Assoenologi ha lanciato per i locali la proposta della wine bag: la bottiglia rimasta a metà al ristorante può essere portata a casa.

Le nuove multe

«Le nuove multe saranno un freno al consumo più per i ristoranti dei piccoli centri che per quelli nelle città — riflette James Suckling, critico americano esperto di vini italiani —. Anche quello delle etichette anti cancro è un problema, ma minore di quello che si può temere. Di sicuro c’è una tendenza mondiale a bere vini meno alcolici, più freschi, con 12 gradi invece di 15. Si continuerà a bere meno, ma sempre meglio».

Preoccupa Trump

Per il settore del vino italiano che fattura 16 miliardi e esporta per quasi 8 (quasi 2 solo negli Usa), la nuova sensibilità dei vertici americani su un tema molto dibattuto come il rapporto tra abuso di alcol e malattie, può trasformarsi in un ulteriore calo delle vendite. Il rapporto della National Academy of Sciences, alla base dell’intervento del dottor Murthy, sottolinea che «l’alcol è la terza maggior causa prevedibile negli Usa (dopo il fumo e il sovrappeso, ndr ), e contribuisce a 10 mila casi di cancro e 20 mila morti per la malattia ogni anno».

Consumo consapevole

«La proposta di Murthy delle etichette sanitarie — commenta Giovanni Manetti, presidente del Consorzio del Chianti Classico, quasi una bottiglia su due esportata tra Usa e Canada — non ci voleva in questo momento, con la domanda un po’ fiacca in tutti i mercati. Ma va chiarito che il vino è un prodotto culturale, nel fondo del bicchiere un consumatore attento vede il paesaggio, l’arte e il cibo di quel territorio, ben diverso da una semplice bevanda alcolica. Dobbiamo puntare sul consumo consapevole e ragionato».