Capodanno rappresenta da sempre un momento di festa e condivisione per gli italiani, che celebrano l’arrivo del nuovo anno attorno a tavole imbandite. Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, le famiglie italiane hanno speso in media 97 euro per il cenone di Capodanno, confermando l’importanza di questa ricorrenza sia dal punto di vista culturale che economico.
Si tratta, cioè, di tradizioni che continuano a spingere i consumi di un intero comparto, rappresentando un vero e proprio segmento trainante dell’economia italiana.
Ma vediamo, nel dettaglio, cosa dicono i dati.
Quanto hanno speso le famiglie italiane per Capodanno
La spesa per il cenone di Capodanno riflette una notevole variabilità tra le famiglie italiane, mettendo in luce le diverse priorità e disponibilità economiche nel celebrare uno degli eventi più attesi dell’anno. Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, mentre una parte consistente delle famiglie, pari al 31%, è riuscita a contenere i costi entro i 50 euro, un 27% ha destinato una cifra compresa tra i 50 e i 100 euro, dimostrando un’attenzione al bilancio ma senza rinunciare alla tradizione.
In media, le famiglie hanno speso sui 97 euro per Capodanno, con fasce di spesa più alte in cui rientra quel 21% che ha investito fino a 150 euro per la cena di San Silvestro. Solo il 9% delle famiglie ha scelto di superare i 200 euro, seguite da un 5% che ha raggiunto i 300 euro, mentre un ristretto 2% ha oltrepassato questa soglia.
Le differenze nei costi non dipendono solo dalle disponibilità finanziarie ma, secondo l’indagine, anche dalla propensione a investire in prodotti di qualità, a chilometro zero, e dall’importanza attribuita alla tradizione culinaria locale.
Cosa hanno scelto gli italiani
La maggioranza degli italiani ha scelto di trascorrere la serata di San Silvestro in casa. Il 51% delle famiglie ha preferito festeggiare tra le mura domestiche, mentre il 28% si è recato da parenti o amici, rafforzando il tradizionale spirito conviviale di questa occasione. Tuttavia, una fetta non trascurabile della popolazione – pari al 19% – ha optato per cenare fuori casa, scegliendo ristoranti, agriturismi o pizzerie. Il restante 2% ha dichiarato di decidere all’ultimo momento, confermando una certa flessibilità nei piani di Capodanno.
Per quanto riguarda invece gli acquisti enogastronomici, nonostante le diverse scelte logistiche, il menù di Capodanno è dominato dai grandi classici della tradizione italiana. Lenticchie e spumante si confermano protagonisti assoluti, presenti sull’83% delle tavole, simboli rispettivamente di fortuna e celebrazione. Lo zampone o il cotechino sono stati scelti dal 74% delle famiglie, mentre l’uva – considerata un talismano di buon auspicio – ha trovato spazio nel 52% dei casi.
Anche il pesce nazionale ha avuto un ruolo importante nei cenoni, con varietà come alici, vongole, sogliole, triglie, anguilla, capitone e seppie che hanno impreziosito i piatti delle feste. La frutta locale ha superato nettamente quella esotica, con un trionfo dell’88% contro il 34%, a dimostrazione di una crescente attenzione alla sostenibilità e ai prodotti a chilometro zero.
Le differenze territoriali e generazionali
L’analisi dei dati rivela significative differenze territoriali. Gli abitanti del Sud Italia sono risultati i più prodighi, con una spesa media di 112 euro, seguiti dal Centro (104 euro) e dalle Isole (100 euro). Nel Nord Ovest la media si è attestata sugli 86 euro, mentre nel Nord Est si è registrata la cifra più bassa, pari a 84 euro.
Anche l’età ha inciso sulle scelte di spesa. La fascia dei giovani tra i 18 e i 34 anni ha speso in media 111 euro, evidenziando una maggiore propensione a investire nel cenone rispetto agli over 64, che si sono fermati a una media di 70 euro. Questa differenza riflette probabilmente un maggiore entusiasmo dei giovani per la celebrazione e una diversa capacità di spesa.
Un elemento trasversale è stata invece la preferenza per un menù ‘tricolore’, caratterizzato da prodotti locali e tradizionali. Questa tendenza riflette una crescente attenzione alla sostenibilità, con un focus su ingredienti a chilometro zero e di alta qualità. Il cenone di Capodanno diventa così non solo un momento di festa, ma anche un’occasione per valorizzare le eccellenze gastronomiche italiane.
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