«Ora stop al turismo mordi e fuggi»

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«Il 2024 è stato un anno straordinario per il Vesuvio e il 2025 lo sarà ulteriormente, perché coincide con il trentennale della nascita dell’Ente Parco nazionale del Vesuvio. Abbiamo in cantiere progetti molto importanti di ampliamento e riqualificazione. Inoltre, perfezioneremo la strategia per debellare ogni criticità».

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È orgoglioso Raffaele De Luca, presidente del Parco nazionale del Vesuvio dal 2023, dei 617.524 visitatori che hanno avuto accesso al Cratere nell’anno appena trascorso. Ben 85.938 in più rispetto all’anno precedente.

 Presidente, qual è il segreto di questo successo?
«Dal mio insediamento abbiamo lavorato sodo con una buona politica e una strategia mirata a migliorare soprattutto i servizi di accoglienza mettendo i visitatori al primo posto. La crescente affluenza conferma il Vesuvio come una meta privilegiata per turisti provenienti da tutto il mondo, attratti non solo dall’imponente bellezza del cratere, ma anche dalla straordinaria biodiversità che il Parco tutela, dall’offerta culturale unica del territorio e dalle eccellenze enogastronomiche che raccontano la nostra storia».

Quali sono, in particolare, i servizi che avete migliorato?
«Partiamo dal potenziamento del wi-fi a quota mille, prima del mio insediamento quasi inesistente, che ora consente ai turisti di acquistare i biglietti (reperibili solo online) anche all’ingresso. Poi abbiamo installato i servizi igienici che prima non c’erano».

C’è da dire, però, che il wi-fi non è sempre funzionante e i turisti, impossibilitati a fare i biglietti, devono tornare indietro.
«Non dimentichiamo che ci troviamo ad un’altezza di oltre mille metri sul livello del mare, a volte a causa di condizioni meteo avverse o proprio per l’altezza la linea può essere interrotta. Ma un’altra strategia è il monitoraggio continuo della situazione, in modo da intervenire tempestivamente con i tecnici. Proprio l’altro giorno a causa del maltempo è saltato il sistema che regola i tornelli d’ingresso. Però siamo intervenuti con l’uso alternativo del laser, in attesa che sia ripristinato il sistema».

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E il fenomeno del bagarinaggio? Dalle segnalazioni che ci arrivano non pare sia stato debellato.
«Debellato no. Ma gli abbiamo dato un bel colpo di spugna con la strategia dei biglietti last minute. Varrebbe a dire che il 20% dei biglietti utili per una giornata vengono riservati ad una vendita online degli ultimi minuti, e caricati sul sito ogni venti minuti. Così da evitare che i bagarini ne acquistino una gran quota da rivendere a prezzi gonfiati».

Qual è il business dei bagarini?
«Pensi che prima, se ogni giorno l’accesso ufficiale al cratere era di 3200 persone, almeno 500 entravano attraverso vendite sottobanco. Considerando che se il biglietto costa ufficialmente 10 euro e, chi entrava tramite bagarini spendeva circa 35 euro cadauno tra bus e ticket, si faccia due conti. Ora il fenomeno è nettamente diminuito».

Non pensa di riattivare la biglietteria fisica?
«No, lo escludiamo. Ma già è stato pubblicato il bando per l’installazione di totem ai due ingressi al Cratere (cioè quello da Ercolano e strada Matrone da Trecase), tali da consentire ai turisti di acquistare i ticket con carte di credito. Un’altra opportunità che favorirà i visitatori, così che i bagarini non potranno approfittarne».

E il rifugio Imbò a quota 980?
«Nel 2025 si festeggeranno i 30 anni della nascita dell’Ente Parco che, nato come barriera contro l’abusivismo edilizio e lo sversamento illecito di rifiuti, oggi è un grande ente anche per la promozione e la valorizzazione turistica. Per il trentennale sarà messo in campo il più grande progetto per la riqualificazione a quota mille, per la manutenzione del Cratere, per la riqualificazione del rifugio Imbò, che diventerà un info point con tanto di vendita di merchandising. Inoltre, completeremo la Strada Matrone, già accessibile a piedi e in bici: l’Ente acquisterà 50 bici elettriche e tre navette da 20 posti ognuna per consentire ai turisti di arrivare al Cratere in modo ecosostenibile. L’hub di interscambio sarà il “Museo del vino”, con un’area di 10mila metri quadrati, un mercatino delle eccellenze enogastronomiche vesuviane ed un ampio parcheggio».

A proposito di parcheggio, ora la situazione è un po’ critica, poiché i ticket si acquistano online e non è sempre facile.
«Il parcheggio di Ercolano a quota 800 è gestito dal Comune».

Anche la situazione dello sversamento illecito di rifiuti non sembra rientrata.
«Ribadisco che quello dei rifiuti è un fattore di competenza dei Comuni, ma ciò non significa che l’Ente Parco faccia orecchie da mercante. Infatti, nel grande progetto del 2025 sono previsti fondi per consentire ai Comuni di rafforzare i sistemi di videosorveglianza».

Si lavora ad un altro accesso da Torre del Greco?
«No. Gli unici accessi sono quello di Ercolano e l’altro di Trecase. Appoggiamo il Comune di Torre del Greco nella realizzazione di un altro sentiero: tutti i sentieri, poi, portano ai due ingressi».

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Cosa si augura per il Vesuvio in questo nuovo anno?
«In primis che il vulcano continui a dormire, e su questo ci affidiamo al monitoraggio dell’Osservatorio. Poi puntiamo su un turismo che non sia mordi e fuggi, ma inviti le persone a restare. La Strada Matrone sarà il vero simbolo del turismo del futuro, territoriale, innovativo ed ecosostenibile».





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