Ok al bilancio di previsione di Gragnano. Dopo 12 anni ‘ritocco’ dell’Irpef

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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del Comune di Gragnano Trebbiense, in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2025

Quadra a 5.763.751,29 euro il Bilancio preventivo 2025 del Comune di Gragnano, in diminuzione rispetto all’assestato 2024 (pari a 9 milioni) per effetto soprattutto di minori trasferimenti in conto capitale, una previsione di minori utilizzi dell’anticipazione di tesoreria e di minori trasferimenti pubblici sulle entrate correnti. Le spese correnti ammontano ad euro 3,7 milioni, di cui 750 mila per servizi sociali (pari al 20%) e 640 mila per l’istruzione (pari al 17%). Sono previste opere di investimento per 840 mila euro senza ricorrere a nuovo indebitamento. Vengono mantenuti tutti i numerosi servizi erogati i cui costi non subiscono alcun aumento (nella convinzione di favorire soprattutto le due categorie che maggiormente ne fruiscono: anziani e famiglie con bambini); non variano le aliquote dell’IMU, mentre viene aumentata in modo “chirurgico” l’addizionale IRPEF dello 0,10%; aumento da cui è atteso un incremento di gettito di circa 80 mila euro con il quale si compenseranno in parte i minori trasferimenti statali e i maggiori costi più sotto evidenziati.

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Va ricordato che comunque l’imposta risultava invariata dal 2012, sebbene dal 2019 fosse stato abolito il blocco degli aumenti che da allora sono consentiti: infatti buona parte dei Comuni della nostra provincia hanno già negli anni scorsi aumentato le aliquote della tassazione locale anche fino all’0,80%. Gragnano per tutti questi anni è rimasto nel range più basso della provincia con una tassazione analoga (0,60%) a quella del Comune piacentino che, come noto per l’ampia diffusione data alla notizia dai mezzi di informazione, è il secondo Comune con i redditi medi più alti di tutta la regione.

Come negli anni scorsi, quando è stato dal Governo più volte prorogato il termine di approvazione, il Bilancio di previsione è stato approvato entro il 31 dicembre, per evitare l’esercizio provvisorio e così consentire un’immediata operatività degli uffici ed è stato predisposto con un’impostazione prudente, con contenute variazioni rispetto a quelle dell’anno precedente, e con soddisfacenti indici economico-finanziari. L’Assessore al Bilancio Alberto Frattola che ne ha illustrato gli elementi più significativi ha evidenziato in modo approfondito il contesto in cui ci si trova ad operare.

a) Nel triennio 2021-2023 l’inflazione in Italia è stata pari complessivamente al 15,7% (con conseguente aumento del costo di tutti gli acquisti effettuati dal Comune, sia di beni che di servizi: a titolo di esempio il costo della mensa scolastica tra il 2022 e il 2023 è aumentato di 20 mila euro (da 175mila a 195mila; con una percentuale di copertura nel 2023 pari al 63,11%) mentre il costo del lavoro delle cooperative che forniscono servizi alla persone – ovvero assistenza disabili nelle scuole – nel 2023 ha subito un aumento di circa il 5% e nel biennio 2024/25 di oltre il 15%; con ovvio conseguente aumento anche dei prezzi praticati ai clienti;

b) Dal 2018 (governo giallo-verde) è stata introdotto il regime forfettario per lavoratori autonomi fino a 65 mila euro di ricavi, aumentato poi a 85 mila dal 2023 (Governo Meloni). La particolarità spesso ignorata del provvedimento riguarda il fatto che questo regime esenta il contribuente dal pagamento delle addizionali locali. Nel comune di Gragnano nel 2022 (ultimo dato disponibile) i redditi in contabilità semplificata esentati dal tributo ammontavano ad euro 2,4 milioni (con una perdita di gettito di 15 mila euro).

c) Nel 2024 si sono subiti tagli dei trasferimenti governativi per 16.500 euro ed una riduzione analoga è già fissata nel 2025 (quindi in totale 33 mila euro). Con possibilità di ulteriori tagli ai trasferimenti, o più probabilmente accantonamenti obbligatori, qualora la legge di bilancio dovesse trovare risorse per altri settori così come ricordato dalla Sindaca Patrizia Calza che ha riportato le preoccupazioni espresse dal Presidente della Associazione Nazionale dei Comuni.

Il consigliere Cristiano Schiavi ha altresì evidenziato al riguardo l’aumento di costi dei lavori pubblici portando l’esempio del “tappetino” stradale i cui costi sono aumentati del 73%. La discussione ha evidenziato non solo il mantenimento di tutti i servizi in essere ma anche il potenziamento di alcuni di essi, quali quelli della Biblioteca ed alcuni di quelli erogati dall’ufficio Servizi Sociali. Non essendo prevista l’accensione di nuovi mutui l’assessore Frattola ha poi evidenziato con soddisfazione l’ulteriore diminuzione del debito complessivo dell’Ente che ammonterà a euro 2,884 milioni (erano 3,928 milioni nel 2015) portando l’ente a rispettare ampiamente il limite di indebitamento consentito dalla legge, con interessi da corrispondere pari al 3.45% delle entrate correnti, rispetto al limite massimo consentito del 10%. Questi risultati, frutto anche di una continua ricerca di fondi regionali e nazionali sia per la progettazione sia per la realizzazione, confermano una attenta gestione delle risorse e un efficace controllo dei costi da parte degli uffici a cui è andato il ringraziamento degli amministratori e del consiglio. In particolare è da registrare come nell’ultimo quadrimestre siano stati incassati circa 500 mila euro di contributi (prevalentemente regionali) anticipati nei mesi scorsi a fronte di opere di investimento realizzate.

Nel caso di ritardi legati alla liquidazione dei contributi PNRR e di altri importanti interventi finanziati con contributi pubblici nazionali, anche nel 2025 si farà ricorso, se necessario, all’anticipazione di tesoreria in considerazione del modesto importo di interessi passivi che la stessa comporta. Basti pensare che nel 2023 (ultimo dato consuntivo disponibile) si sono pagati solo 2.327,43 euro di intessi a fronte di opere realizzate o in corso di realizzazione per oltre 4 milioni di euro. Gli interessi su un ipotetico mutuo di soli 400 mila euro, pari cioè a un decimo dei contributi reperiti, ammonterebbero a circa 18 mila euro annui (ai tassi attuali della CDP).

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