Consigliere Paolo Pagliaro, capogruppo della lista «La Puglia Domani», quale quadro emerge dalla quinta manovra della Giunta Emiliano?
«Una manovra dovrebbe rappresentare scelte politiche precise, ma quella approvata lo scorso dicembre non ha centrato i problemi più gravi della Puglia. È partita con pochi articoli chiari per poi trasformarsi in un contenitore di misure frammentate, una dispersione di risorse che riflette l’assenza di una visione strategica nell’ultimo tratto del governo Emiliano».
Come valuta lo scontro tra Emiliano e Capone sull’emendamento anti-nomine?
«Il ricorso di Emiliano alla magistratura per una questione squisitamente politica rappresenta uno dei momenti più bassi di questa legislatura. È evidente che l’emendamento anti-nomine ha toccato un punto nevralgico del “sistema Emiliano”, costruito sulla distribuzione e moltiplicazione di incarichi. Mi auguro che i colleghi consiglieri regionali non si prestino al tentativo di eliminare questa norma di trasparenza, tanto più necessaria in vista della lunga campagna elettorale che si profila».
Ci sono stati punti d’intesa tra maggioranza e opposizione per affrontare le emergenze?
«Sarebbe potuto andare meglio ma quando si è trattato di temi importanti c’è stata convergenza; nei miei confronti ho notato grande collaborazione e molte dellle mie mozioni e proposte sono state votate all’unanimità. Su temi di primaria importanza come la sanità, i trasporti, e alcune emergenze sociali siamo riusciti a superare le divisioni e a lavorare per risultati condivisi».
La sanità pugliese resta uno dei nodi più critici. Qual è il suo giudizio?
«Il sistema sanitario regionale è in una condizione di grave difficoltà, soprattutto nei servizi di prossimità. Le ispezioni negli ospedali e nei punti di primo intervento confermano una realtà di criticità diffuse, che porto regolarmente all’attenzione della Commissione Sanità. Per quanto riguarda i direttori delle Asl, si tratta di figure chiave del “sistema Emiliano”. La mancata rotazione non fa che consolidare queste dinamiche».
Il centrosinistra sembra aver già scelto Antonio Decaro come successore di Emiliano. Cosa ne pensa?
«Una vera e propria successione dinastica. Decaro è l’estensione diretta di Emiliano, nonostante i tentativi di mostrarsi diverso. Il “sistema Emiliano” è speculare tra Regione e Comune di Bari, e questo ventennio di potere ininterrotto ha prodotto una serie di disastri e malgoverno che è sotto gli occhi di tutti».
A destra, invece, a che punto è il percorso verso le regionali?
«Si sta lavorando per costruire una convergenza solida, basata prima di tutto su un progetto programmatico condiviso. L’unità è fondamentale per un’azione politica efficace e duratura. Personalmente, ho già dimostrato che il bene comune deve prevalere sugli interessi personali, come quando ho fatto un passo di lato per sostenere Adriana Poli Bortone a Lecce. Ora, però, dobbiamo agire rapidamente per partire subito con la campagna elettorale, andando in ogni angolo della Puglia per raccontare e denunciare i fallimenti dei vent’anni di governo della sinistra».
Quali sono le priorità del suo impegno per l’ultimo tratto di mandato?
«Sanità più efficiente, tutela dell’ambiente e delle fasce deboli, sostegno agli agricoltori, impegno per infrastruttura e trasporti più efficienti. E poi cultura e turismo come infrastrutture strategiche per la crescita economica della Regione. In Consiglio regionale lavoreremo per portare avanti interrogazioni e audizioni, approvare mozioni e completare l’iter legislativo di una lunga serie di proposte importanti in particolare quelle che benché approvate non hanno ancora avuto attuazione, tra tutte la Fondazione Tito Schipa e la valorizzazione del legno degli ulivi colpiti da Xylella».
Dopo l’esperienza con “La Puglia Domani”, quale sarà il suo futuro politico?
«“La Puglia Domani” è stata la lista di Raffaele Fitto candidato presidente e oggi si inserisce in un percorso naturale di convergenza con Fratelli d’Italia. La collaborazione con il gruppo dei colleghi di FdI in Consiglio regionale è già solida e produttiva. Continueremo a lavorare insieme per portare avanti battaglie comuni e per dare risposte concrete ai cittadini della nostra regione»
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