Focus sul Pums di Lecce

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LECCE – “Spiace constatare come alcuni esponenti politici, pur privi di alcuna autorizzazione da parte di Sgm, abbiano scelto di utilizzare un autobus urbano per una conferenza stampa. Un gesto che evidenzia una preoccupante mancanza di rispetto verso i beni comuni, patrimonio della collettività, che devono essere destinati esclusivamente al servizio dei cittadini e delle loro esigenze di mobilità, non sfruttati per inseguire ambizioni personali o alimentare sterili campagne mediatiche”.

Esordisce così, nelle vesti di assessore alla Mobilità, Giancarlo Capoccia, commentando la conferenza stampa odierna fra la fermata di via Costa e uno degli autobus delle linee urbane. “L’episodio – sostiene Capoccia – mette in luce una realtà politica ben precisa: il consigliere Carlo Salvemini e i suoi tre ex assessori e due consiglieri di riferimento appaiono sempre più isolati, all’interno di un centrosinistra diviso e frammentato. La spasmodica ricerca di visibilità, probabilmente in vista delle prossime competizioni regionali – prosegue –, si traduce in un tentativo maldestro di guadagnare spazio mediatico, a scapito del dibattito costruttivo e del rispetto delle regole”.

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Sul piano tecnico, poi, l’assessore Capoccia introduce una riflessione riguardante il Put (Piano urbano del traffico) di recente adottato dalla giunta Poli Bortone. “Questo piano non è frutto della programmazione dell’attuale amministrazione, che si sta invece concentrando sul Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile, ndr), un documento innovativo che punta a ridisegnare il futuro della mobilità cittadina. Il Pums, già in fase avanzata di elaborazione, sarà adottato dalla giunta comunale presumibilmente entro marzo”.

“È bene sottolineare che – aggiunge l’assessore –, nonostante il Put fosse stato depositato dai progettisti nominati dalla vecchia amministrazione da oltre un anno, la stessa non è stata in grado di approvarlo, probabilmente a causa di contrasti interni alla maggioranza dell’epoca, ma se ne ricorda solo oggi”.

Non è tutto. Capoccia aggiunge che le motivazioni della conferenza stampa odierna sarebbero pretestuose e strumentali. “I sei consiglieri di opposizione coinvolti hanno cercato di distorcere la realtà, ignorando volutamente che l’iter del Put è regolato dalla normativa vigente: il passaggio in Giunta e i trenta giorni di consultazione pubblica, iniziati il 30 dicembre e chiaramente comunicati sul sito istituzionale del Comune, garantiscono la massima trasparenza e partecipazione”.

In sostanza, per Capoccia sarebbe tutto e solo una sorta di teatrino mediatico, a discapito di soluzioni concrete per la città e accusando l’attuale minoranza di aver calpestato fino a oggi le regole della democrazia, richiama eventi in corso a Bari. “Il vento è cambiato e la situazione della Regione Puglia con i suoi fortissimi conflitti ne è testimonianza palese”. Il riferimento, con ogni probabilità, alla questione di un emendamento bocciato e poi reinserito nella legge di bilancio, con tanto di esposto di Michele Emiliano.

“Lecce merita un dibattito politico serio, orientato al futuro e al bene comune”, la conclusione di Capoccia. “Questi gesti non fanno altro che allontanare i cittadini da una politica responsabile e rispettosa, trasformando il confronto democratico in una sterile ricerca di attenzione personale”.

Cairo, Forza Italia: “Solo arroganza”

Sul caso della conferenza in bus interviene anche Paolo Cairo, del gruppo consiliare di Forza Italia. “Vi è mai capitato di salire su un autobus e leggere, subito dopo il primo gradino, ‘è severamente proibito parlare al conducente’? È una regola semplice, nata insieme all’autobus con lo scopo di garantire la concentrazione del conducente, la sicurezza dell’utente ed il rispetto del codice della strada”.

“Non vige a Lecce o almeno non sembra nota alla minoranza consiliare di questa città che, in spregio alla diffida del presidente di Sgm, al parere negativo della Prefettura, senza alcun benestare per l’indizione di manifestazione in luogo pubblico – prosegue Cairo –, ha tenuto una conferenza stampa su un bus di trasporto urbano”.

“Il fatto è noto, ma il tema che oggi si pone vede misurarsi su due versanti opposti due questioni rilevanti: da una parte l’amministratore di Sgm, sul quale ricade la responsabilità oggettiva della sicurezza dei propri lavoratori nell’esercizio delle funzioni, l’obbligo del corretto svolgimento di un servizio di pubblica utilità, il dovere di garantire la privacy e il diritto di riservatezza dei fruitori del trasporto pubblico che questa mattina hanno pagato un biglietto per necessità di  raggiungere magari un parente in ospedale, o per qualsiasi altra ragione, con la testa fasciata da altri pensieri che non erano il Put, affatto desiderosi di ascoltare questioni politiche o di essere inquadrati dalle telecamere o di finire nelle notizie di un telegiornale”.

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“Dall’altra parte, invece – prosegue –, c’è il desiderio di visibilità di un gruppo di consiglieri di minoranza ai quali non è sembrato bastare lo spazio di dibattito dell’aula consiliare né le altre moltissime legittime sedi, neanche quelle alternative offerte dal presidente di Sgm, per dire la loro verità sul Put. Abituati, come sono, a ripetersi che il Palazzo di città è la casa di tutti hanno scambiato i bus del servizio urbano per l’auto di famiglia. In tempo di guerra questa discussione può sembrare piccola cosa e così è, ma è anche il sintomo di una malattia sempre più evidente che si chiama arroganza”, conclude Cairo. 

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