Ancora gravi le condizioni di Stefano Milanesi, ferito dalla vicina di casa Vera Schenone

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di
Alberto Giulini

Il 52enne colpito da due proiettili dopo un litigio sulla collina di Moncalieri. L’uomo è ricoverato nel reparto di terapia intensiva delle Molinette

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Restano gravi ma stabili le condizioni di Stefano Milanese, il 52enne colpito da due proiettili dopo un litigio con la vicina di casa, sulla collina di Moncalieri. L’uomo è ricoverato nel reparto di terapia intensiva delle Molinette, è intubato e la prognosi non è ancora stata sciolta. 

Milanese è stato colpito al braccio destro e all’addome, una situazione che ha costretto i medici a un delicato intervento per una lesione toracico-addominale. Al suo fianco c’è la fidanzata, presente in casa al momento della sparatoria: è stata lei a dare l’allarme e chiamare i soccorsi, prima di essere accompagnata in caserma per raccontare la sua versione dei fatti.




















































Classe 1972, Stefano Milanese ha un importante curriculum da ingegnere. Laureato al Politecnico di Torino, ha conseguito un master alla prestigiosa Erasmus University di Rotterdam. Quindi l’inizio della carriera lavorativa, aperta al Centro Ricerche Fiat e proseguita in una società di consulenza tra Italia e Inghilterra. 

Milanese ha riservato grandissima attenzione al tema della sostenibilità aziendale, sempre centrale nei suoi incarichi. Per ventitré anni è stato partner della Arthur Dehon Little, società che supporta le aziende a integrare proprio la sostenibilità nelle strategie di business. E da marzo del 2024, con compiti molto simili, è diventato partner di Strategy.
Quello relativo alla sostenibilità è in ogni caso un tema molto caro a Milanese, anche al di fuori dell’ambito lavorativo. Lo testimoniano ad esempio alcune riflessioni condivise in passato sui social con i propri amici. «Che cosa è stato fatto in tutti questi anni per preservare il nostro pianeta e combattere il cambiamento climatico? – scriveva in un post su Facebook – Che cosa stiamo ancora aspettando a cambiare i nostri metodi e modelli di sviluppo, i nostri modi di agire e di essere? Il tempo sta scadendo, è ora di agire».

Per far luce sul tentato omicidio di venerdì pomeriggio proseguono intanto le indagini dei carabinieri, coordinati dal pm Paolo Toso. Alla base dei dissidi tra dirimpettai ci sarebbero problemi di vicinato che andavano avanti da mesi. Una situazione forse aggravata dai lavori di ristrutturazione in corso nella villa di Stefano Milanese, in strada Cantamerla. Resta da capire che cosa nello specifico abbia spinto Vera Schenone a presentarsi armata di pistola e colpire due volte il cinquantaduenne.

La donna, 84 anni, è molto conosciuta in città per un importante passato da sciatrice e perché la famiglia nel 1930 ha aperto l’omonimo negozio di articoli sportivi, in San Salvario. Nei suoi confronti sono già stati disposti gli arresti domiciliari, con l’accusa di tentato omicidio aggravato e porto di armi o oggetti atti a offendere. 

Vera Schenone resta intanto ricoverata nel reparto di psichiatria delle Molinette: la donna, che soffrirebbe di una lieve demenza senile, sarà sottoposta ad una serie di accertamenti medici. Il marito, l’ex imprenditore 89enne Carlo Luigi Cazzaniga, è stato denunciato a piede libero per l’omessa custodia della pistola. Era suo, e regolarmente detenuto, il revolver calibro 38 special che Vera Schenone ha utilizzato per sparare a Stefano Milanese.

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4 gennaio 2025 ( modifica il 4 gennaio 2025 | 20:21)

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