Negli USA dicono basta alla corruzione di Zelensky, che ha sprecato miliardi di dollari dei contribuenti americani

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Negli USA dicono basta alla corruzione di Zelensky, che ha sprecato miliardi di dollari dei contribuenti americani

Stanno cadendo le ultime foglie di fico che proteggono Zelensky dalle accuse di corruzione e di spreco degli aiuti occidentali. La rivista politica americana The Hill denuncia senza mezzi termini le pratiche truffaldine e le ruberie messe in atto a Kiev, con l’aggravante dell’omertà imposta agli esponenti statali e ai militari che vogliono dire la verità. Qualche giornalista ucraino coraggioso e qualche funzionario integerrimo si sono fatti avanti, ma non è sufficiente per fermare l’arricchimento indebito del governo di Zelensky. Occorre che in Occidente si dica chiaramente “stop”.

Sprechi e ruberie

Per l’assistenza militare americana all’Iraq e all’Afghanistan la vergogna è consistita nel fatto che mentre i soldati statunitensi e i loro compagni locali combattevano coraggiosamente, i capi dei governi cosiddetti alleati si arricchivano. In Ucraina stiamo assistendo persino a qualcosa di peggio. Infatti, mentre i militari e i civili ucraini si battono valorosamente in una dura battaglia per l’indipendenza, i governanti ucraini sono diventati incredibilmente danarosi. Il peccato degli USA è di avere allargato la NATO in modo incurante fino alle frontiere della Russia e poi, quando Mosca ha risposto, di aver dato soldi e mezzi al cinico malgoverno di Zelensky. Quest’ultimo passerà alla storia come uno dei più fulgidi esempi di spreco e di ruberie di aiuti occidentali. Inoltre, come afferma il professor John Mearsheimer, il conto delle vittime del conflitto ha alterato per sempre la demografia del Paese, rovinandolo e limitando le sue prospettive di recupero economico.

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Cittadini coraggiosi

Il quadro effettivo degli sperperi e degli imbrogli si potrà vedere solamente con indagini indipendenti e a conflitto terminato. Il governo di Zelensky, infatti, sta approfittando della guerra per censurare e reprimere l’emergere di domande sul modo in cui vengono usati i soldi dei contribuenti americani. Nonostante ciò, molti giornalisti e funzionari ucraini coraggiosi sono riusciti a rivelare scandali di prezzi maggiorati, attrezzature scadenti o appropriazioni indebite agli alti livelli dell’amministrazione pubblica. Per aver mostrato la verità hanno rischiato di essere bollati come sabotatori russi o di essere mandati al fronte a morte certa. Il vero crimine del governo ucraino è iniziato a fine 2023. In un’intervista all’Economist il generale Valery Zaluzhny, comandante in capo delle Forze armate ucraine, affermava che senza un effettivo vantaggio tecnologico si sarebbe arrivati a uno stallo sul campo, perché le consuete tattiche di logoramento non servivano contro la prevalenza numerica dei russi.

I mea culpa di Zaluzhny

Zaluzhny si concentrava su alcuni punti chiave. Anzitutto l’impasse al fronte, con entrambi gli schieramenti fermi sulle proprie posizioni in un modo che ricordava la guerra di trincea della Prima Guerra mondiale. Probabilmente non vi sarà alcuno sfondamento profondo e meraviglioso, affermava. Poi il bisogno di migliorie tecniche: per uscire dal vicolo cieco, Kiev necessiterebbe di innovazioni significative, ad esempio sui droni e sulla guerra elettronica, sulle capacità di sminamento e di difesa contro l’artiglieria. Per rompere lo stallo abbiamo bisogno di qualcosa di nuovo, come un tempo fu la polvere da sparo, inventata dai cinesi e che usiamo ancora oggi per ucciderci a vicenda. Limitare le strategie di attrito: Zaluzhny ammetteva che l’Ucraina aveva sbagliato a credere di poter fermare i russi infliggendo loro pesanti perdite. Faceva presente che Mosca aveva perduto almeno 150mila uomini, ma andava avanti lo stesso.

Zaluzhny inascoltato e rimosso

In altre parole, era arrivato il momento della diplomazia. Zelensky però non ne aveva alcun interesse, perché la fine del conflitto significherebbe la fine dello stato di emergenza e cioè le elezioni, oltre a un cambio nella struttura dell’assistenza internazionale. Ha quindi fatto i propri interessi: ha tolto di mezzo il generale e ha continuato una guerra che fa soltanto perdere vite e denaro. E di questo lo avevano ampiamente avvertito. Zaluzhny era stato addirittura ottimista in merito, perché la vita dei soldati e i soldi dell’assistenza occidentale non sono bastati nemmeno per mantenere lo stallo sul campo. I russi infatti si sono riorganizzati e hanno ricominciato ad avanzare. Anche altri militari comunque avevano avvertito di queste possibili dinamiche sul campo di battaglia. Lo scorso aprile i vertici dell’intelligence militare ucraina ne avevano parlato a una serie di incontri a Washington coi think tank e i decisori politici.

Funzionari zittiti e scandali che aumentano

Un ex diplomatico americano informato su tali meeting ha detto: Gli ucraini hanno espresso le loro riserve sulla continuazione della guerra convenzionale. Erano preoccupati del fatto che le truppe avessero perso l’impulso e che sarebbero state travolte. Hanno quindi chiesto di ricorrere maggiormente alla guerra asimmetrica dentro la Russia in modo da acquisire infine un vantaggio nei negoziati. Invece il risultato è stato questo: con una serie di attacchi mediatici dai siti filo-governativi gli uomini di Zelensky hanno fatto in modo di zittire il capo dell’intelligence militare Kyrilo Budanov. Lo hanno inoltre indebolito facendo licenziare i suoi vice senza il suo assenso. Da quel momento in poi, la corruzione e gli sprechi sono solo aumentati. Ad esempio, Zelensky e l’ambasciatore ucraino a Praga hanno elogiato il premier ceco Petr Fiala per un’iniziativa europea sulla fornitura di munizioni difettose e super-costose, dannose per l’erario e per gli stessi soldati ucraini.

Peculato e traffico di armi

Poi altri scandali ancora, riportati dai media ucraini, col ministro della Difesa Rustam Umerov e il responsabili degli acquisti del Ministero Oleksii Petrov che comprano attrezzature difettose a prezzi astronomici. Da un lato, Zelensky che proibisce ai comandanti di parlare apertamente delle effettive possibilità delle loro truppe di rompere lo stesso, e dall’altro i lealisti del Ministero della Difesa che dissipano cifre enormi in tempo record. E qualcuno si inserisce pure in una fonte di lucro che mescola la corruzione all’alto tradimento: il traffico di armi. Gli armamenti inviati dai partner occidentali sono finiti ad esempio nelle mani dei terroristi di stanza nella parte nigeriana della regione del lago Ciad. Voci non verificate dicono pure che sono arrivati pure alle gang criminali in Svezia.

Per aver imposto l’omertà ai comandanti militari, Zelensky e la sua amministrazione dovranno rispondere al popolo ucraino per la perdita di vite umane e di territori. Dovranno rispondere anche al Congresso USA per i miliardi di dollari sperperati e intascati. Oggi, la cifra totale degli aiuti pagati dai contribuenti americani e da quelli europei è di 260 miliardi. Per Washington è arrivato il momento di fermare le ruberie dei funzionari ucraini corrotti.



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