Sicurezza sul lavoro, Frosinone scende nel rating e arriva il Piano Strategico

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Da un lato linee di indirizzo per contrastare il fenomeno, dall’altro quello stesso fenomeno che assegna alla Provincia di Frosinone un triste primato a livello regionale. Quello per cui la Ciociaria ha un rating superiore di 7 punti a quella di Latina, seconda in lizza. Ma su cosa? Su un tema cruciale come quello della sicurezza sul lavoro.

Il BURL bollettino ufficiale della Regione Lazio è lo strumento ufficiale sul quale vengono pubblicati tutti gli atti ed i provvedimenti dell’ente. Su quello Ordinario di oggi, a pagina 129 c’è il Piano Strategico Regionale in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro 2025-2026″. In pratica: tutto quello che la Regione Lazio intende mettere in campo per dire basta ai morti sul lavoro. E non solo a loro. Ma anche ai feriti, lievi o gravi che siano non fa differenza.

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C’è in particolare la radiografia degli incidenti sul lavoro: dove, quando, cosa e chi.

La delibera sul Piano Strategico

Foto © Imagoeconomica

Il piano individua cosa fare e dove farlo, con quali soldi. Quattro i principali ambiti di intervento quali: informazione; formazione; prevenzione; vigilanza; partecipazione. In campo ci sono 5 milioni di fonsi Europei.

Dalla lettura del Piano, secondo i dati ufficiali forniti dall’Inail a settembre 2024, emerge questa situazione nel Lazio, sia per quanto riguarda gli infortuni che per le malattie professionali.

Luogo Gen-Ago 23
Inf. Totali
Gen-Ago 24
Inf Totali
Gen-Ago 2023
Inf. Mortali
Gen-ago 2024
Inf. mortali
Lazio 26389 26716 60 72
Frosinone 1351 1499 7 4
Latina 2458 2233 9 8
Rieti 781 702 4 2
Roma 20580 21047 35 55
Viterbo 1219 1235 5 3
DENUNCE DI INFORTUNIO PER PROVINCIA E MORTALITÀ, REGIONE LAZIO, GENNAIO-AGOSTO 2023/2024

I dati evidenziano un aumento delle denunce tra il 2023 e il 2024, soprattutto nei settori con elevata mobilità o esposizione fisica.

Dove si registrano gli incrementi

Foto: Imagoeconomica

Le donne registrano aumenti di infortuni in settori legati a servizi, commercio e assistenza. Gli uomini mostrano incrementi consistenti nei settori edile, trasporti e attività di supporto alle imprese. D’altro canto, settori come “Agricoltura, silvicoltura e pesca” e “Servizi di informazione e comunicazione” hanno registrato un calo delle denunce, in particolare tra le donne.

Resta da capire se questo stia ad indicare un miglioramento nelle condizioni di lavoro o sia la conseguenza di una riduzione del numero degli occupati in tali settori.

Si rileva un aumento nelle denunce di infortuni in itinere, cioè lungo la strada da casa al luogo di lavoro o viceversa. Riguarda entrambi i generi, per i settori “Costruzioni”, “Trasporto e magazzinaggio”. A seguire ci sono i settori “Attività dei servizi di alloggio e ristorazione”, “Sanità e assistenza sociale”, “Noleggio, servizi di supporto alle imprese”.

Il fattore di rischio

Questi incrementi suggeriscono un rischio persistente legato agli spostamenti per lavoro e all’incremento degli spostamenti stessi. Cioè: ci spostiamo di più per andare a lavorare e questo è legato anche alla fine dello smart working con il ritorno di tutti in ufficio.

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Analizzando i dati relativi ai singoli settori in cui vi è stato un maggior numero di infortuni denunciati al 31 agosto 2024, risulta che: nel settore del Commercio, il 64% degli eventi si è verificato nel sottosettore relativo al Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati. l 10% degli eventi mortali si è verificato nel settore Edile, seguito dal settore del Commercio al dettaglio e da quello Alberghiero.

Nel settore Edile, il 68% delle denunce riguarda il settore Lavori di costruzione specializzati e il 23% il settore Costruzione di edifici.

Poi nel settore Manifatturiero: qui il 17% delle denunce del settore si registra nel sottosettore Fabbricazione di prodotti in metallo, il 15% nelle Industrie alimentari e il 10% in Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature.

Ancora: nel settore del Trasporto e magazzinaggio, il 47% delle denunce è relativo al sottosettore del Trasporto terrestre e il 33% a quello del Magazzinaggio e attività di supporto.

Nel settore Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione, l’81% circa degli infortuni è avvenuto nel settore Ristorazione.

Il nodo dell’assistenza sanitaria

Foto: Vince Paolo Gerace © Imagoeconomica

Nel settore relativo ai Servizi di supporto alle imprese, il 55% delle denunce si è registrato nel sottosettore delle Attività di servizi per edifici e paesaggio. Per quanto concerne il settore Sanità e assistenza sociale, il 78% circa degli infortuni si è registrato nel sottosettore dell’Assistenza sanitaria.

Per quanto riguarda le malattie professionali per provincia di accadimento, nel periodo gennaio-agosto 2023/2024, i dati sono i seguenti: 

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Provincia Gen-ago 2023 Gen-ago 2024 Variazione %
Frosinone 877 1118 +27,48%
Latina 622 751 +20,74%
Rieti 327 390 +19,27%
Roma 1316 1477 +12,23%
Viterbo 294 329 +11,90%
La tabella sulle malattie professionali

Si evidenzia che il 66% delle malattie denunciate nel periodo analizzato riguardano il sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo.

Come è agevole rilevare, dalla lettura dei dati, in provincia di Frosinone, se da un lato calano, nel periodo di riferimento, gennaio-agosto 2023-2024 gli infortuni totali e di più del 40% quelli mortali, dall’altro si registrano dati preoccupanti.

Il record nero della Ciociaria

Per quanto riguarda le denunce di malattia professionale, la Ciociaria risulta il territorio con il più alto incremento percentuale del Lazio. Superiore di 7 punti a quella di Latina, che è la seconda. E addirittura di 15 punti rispetto alla provincia di Roma. Le malattie professionali, sono patologie che i lavoratori contraggono per effetto dei lavori svolti.

Sono latenti e lente nella loro manifestazione, pericolose e spesso sottovalutate. 
La definizione di malattia professionale presenta diversi livelli di specificità a seconda dei contesti: preventivo, assicurativo, epidemiologico. Una definizione generale può essere: “qualsiasi stato morboso che possa essere posto in rapporto causale con lo svolgimento di una qualsiasi attività lavorativa”.

Un aumento così significativo in provincia di Frosinone in un anno, non è certamente un bel segnale.

(Foto di copertina © DepositPhotos.com).

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