Sbarra lascia a Fumarola: finirà la solitudine Cisl?

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Mai che si finisca un mandato alla Cisl. Era già capitato a Bonanni – per tutt’altre ragioni – tocca ora a Luigi Sbarra. Il segretario generale che passerà alla storia per aver firmato i primi «contratti in solitaria» dell’epoca confederale lascia per raggiunti limiti di età a meno di tre anni dalla sua elezione – 3 marzo 2021.

A SOSTITUIRLO sarà Daniela Fumarola, da tempo designata dallo stesso Sbarra come segretaria generale aggiunta e pronta a prendere il timone della confederazione fondata da Giulio Pastone nel 1950.

In questo modo la Cisl torna a essere guidata da una donna, come era già accaduto con Annamaria Furlan che fu chiamata a rimettere ordine dopo le polemiche e le inchieste interne che portarono alle dimissioni di Raffaele Bonanni, ora finito ad essere ospite fisso su Libero.

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LO STATUTO DELLA CISL prevede il limite a 64 anni per qualunque segretario. Sbarra ne compirà 65 il 20 febbraio. Va a suo merito l’aver resistito alle pressioni – interne ed esterne – per modificare questa norma e proseguire il suo mandato. Non ha voluto farsi votare una norma ad personam e ha annunciato urbi et orbi che lascerà indicando Fumarola.

A contenere le tante voci che parlano di un suo futuro in politica, Sbarra ha precisato che rimarrà alla Cisl con altro incarico. Ma così fece anche Furlan: un po’ di tempo al centro studi della federazione dei pensionati (Fnp) e poi la candidatura nel Pd che l’ha eletta come senatrice.

PER SBARRA SI PARLA con insistenza di partiti ben diversi, tutti di centro destra: se Forza Italia lo avrebbe già candidato, Salvini è un amico visto che l’attuale segretario Cisl ha più volte difeso il Ponte sullo Stretto. Da calabrese di Reggio, Sbarra però è stato più volte accostato all’assessorato al Lavoro della Regione ora guidata dal forzista Roberto Occhiuto.

Dunque entro febbraio, il Consiglio generale della Cisl ratificherà le sue dimissioni per raggiunto limite di età e eleggerà Daniela Fumarola come nuova segretaria generale. A quel punto comincerà la stagione congressuale della Cisl che si chiuderà a metà luglio con il congresso che a Roma coinciderà con i 75 anni della confederale.

La grande domanda sindacale è: Fumarola sarà in totale continuità con la linea Sbarra?

La logica porterebbe a rispondere di sì. Fumarola ha condiviso tutte le scelte e la linea di Sbarra che dopo la stagione di mobilitazione con Cgil e Uil della primavera 2023, si è progressivamente avvicinato al governo Meloni sancendo una spaccatura confederale con forse un unico precedente: il “Patto per l’Italia” firmato con Silvio Berlusconi dal solo Savino Pezzotta, oggi invece molto critico con la rottura dell’unità operata da Sbarra.

DA TRE ANNI LA CISL non sciopera con Cgil e Uil contro le leggi di bilancio del governo più a destra dell’era repubblicana. Quest’anno però sono arrivate perfino lodi per una manovra che viene da tutti definita austera.

Il 13 maggio 2023 tenne l’ultimo comizio unitario con Cgil e Uil a Milano. L’incipit fu: «Siamo di nuovo insieme». Ha fama di grande contrattualista e organizzatriceDaniela Fumarola

Sbarra vede come una vittoria della Cisl la conferma e la trasformazione in un norma strutturale del taglio del cuneo fiscale per i lavoratori con reddito annuo fino a 35 mila euro l’anno.

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Rivendica poi l’aver fatto cambiare idea a Giorgetti sul blocco del turn over nella sanità e negli enti locali anche se è molto più significativo per la Cisl l’emendamento del centrodestra che finanza con Fondo di 72 milioni per incentivare la partecipazione dei lavoratori nelle imprese, prodromo della legge di iniziativa popolare voluta dalla Cisl che prestò sarà votata dal parlamento: prevede l’introduzione in Italia dei Consigli di sorveglianza – di tradizione tedesca – e l’elezione di un membro del cda da parte dei lavoratori nelle società pubbliche.

PIÙ DURA PER SBARRA – e Fumarola – difendere la presa in giro sulle pensioni e la riforma Calderoli, che pur non vengono criticate.

La linea rimarrà sempre quella: la storica richiesta di un «patto sociale» fra governo e parti sociali, dimenticando che l’ultima legge di Bilancio è stata presentata ai sindacati da Giorgetti e Meloni dopo essere stata depositata in parlamento.

L’auspicio per una nuova fase di unità confederale rimane comunque. Fumarola, pugliese laureata in Scienze sociologiche alla Cattolica di Milano, è stata l’ultima esponente Cisl a tenere un comizio unitario – a Milano il 13 maggio 2023. Grande contrattualista prima fra gli agrari della Fai e poi come segretaria a Taranto – città in cui è nata nel 1966 – , ha una carriera da «organizzativa», ruolo che le diede in segreteria Furlan. «Siamo di nuovo insieme», fu l’incipit di quel comizio. Poco dopo fu Sbarra a sancire la spaccatura arrivando alla firma del contratto delle Funzioni centrali e al colpo di mano alle Poste con «epurazione» di Slc Cgil e Uil dal tavolo di trattativa. Chissà che Fumarola non sorprenda tutti e riporti la Cisl a posizioni meno solitarie.



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