Anche il 2025 inizia con altri raid di Israele nella Striscia di Gaza. In totale sarebbero 63 le vittime nell’ondata di attacchi aerei israeliani del 2 gennaio nella Striscia, lo riferiscono fonti mediche ad Al Jazeera. Israele ha condotto, infatti, pesanti attacchi in tutta la Striscia, compresa la cosiddetta zona umanitaria di al-Mawasi e il campo profughi di Jabalia, a nord, che è stato ripetutamente attaccato negli ultimi giorni.
Il primo attacco aereo israeliano ha colpito un campo profughi nella zona umanitaria di al-Mawasi, dove centinaia di migliaia di sfollati si rifugiano in tende durante il freddo e piovoso inverno: i morti sarebbero almeno 18, compresi tre bambini. Tra le vittime ci sono anche il capo della polizia di Hamas e il suo vice. L’uccisione dei due alti ufficiali delle forze di polizia della Striscia, Mahmoud Salah e Hussam Shahwan, è stata confermata anche dal ministero degli Interni di Gaza. Le autorità della Striscia hanno condannato la loro uccisione affermando che “stavano compiendo il loro dovere umanitario e nazionale nel servire il nostro popolo”. In un altro attacco a est della Striscia, sono morti almeno otto palestinesi. Secondo l’ospedale Al-Aqsa Martyrs, che ha ricevuto i corpi, i morti erano membri di comitati locali che aiutano a proteggere i convogli di aiuti.
Il bilancio delle vittime a Gaza continua così ancora ad essere aggiornato. Secondo il ministero della Salute della Striscia, dall’inizio del conflitto sono morti 45.581 palestinesi: almeno 108.438 persone, invece, sono rimaste ferite in più di 14 mesi di guerra tra Israele e Hamas, scatenata dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. L’ufficio governativo per i media di Gaza ha anche affermato che il numero di operatori umanitari uccisi negli attacchi israeliani dall’inizio del conflitto è salito a 736. Lo riporta Al Jazeera. “Questa escalation fa parte di un piano deliberato dell’occupazione israeliana per creare un vuoto amministrativo e governativo e per diffondere il caos e l’insicurezza nella Striscia di Gaza, con l’obiettivo di minare la resilienza e la stabilità del nostro popolo”, ha dichiarato l’ufficio stampa in un comunicato. “Lo scioccante aumento del numero delle vittime del personale di sicurezza addetto agli aiuti, che ora ammonta a 736, evidenzia la portata dei crimini perpetrati dall’occupazione, che prende di mira coloro che si sforzano di fornire assistenza e soccorso al nostro popolo afflitto”, ha affermato ancora.
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