L’associazione Amici della Polizia stradale reagisce alla pubblicazione dei dati da parte del ministero dei Trasporti, che rivendicava i primi effetti del nuovo codice della Strada. La replica: «Vergognoso polemizzare su cifre fornite da Polizia e Carabinieri». Italia Viva annuncia interrogazione parlamentare
«Da Salvini forniti dati fuorvianti sul calo degli incidenti stradali»: la denuncia arriva dall’Asaps, l’associazione amici della Polizia stradale. A stretto giro arriva la replica del ministero dei Trasporti: «Polemizzare perfino sui dati di Carabinieri e Polizia è vergognoso».
È scontro aperto sugli effetti del nuovo codice della Strada. «Nei giorni scorsi – ricorda l’Asaps- il ministro Salvini ha dichiarato che “nei primi 15 giorni di vigore del nuovo codice i morti sono diminuiti del 25% passando dai 67 del 2023 ai 50 dello stesso periodo di quest’anno”». Secondo l’associazione, si tratta di una dichiarazione «fuorviante ed imprecisa in quanto i dati, riportati dal ministro come generali, si riferiscono solamente agli scontri mortali rilevati da Polizia Stradale e Carabinieri che rappresentano solamente il 34% degli incidenti con lesioni rilevati in Italia, in quanto il restante 66% viene rilevato dalle Polizie Municipali (fonte Istat 2023)». L’ufficio studi dell’associazione rileva che «nei 15 giorni successivi all’entrata in vigore delle modifiche al codice della strada sono morte sulle strade italiane almeno 111 persone, più del doppio delle 50 dichiarate dal Ministro. La mortalità nello stesso periodo di 15 giorni rilevata da dati pubblici da Asaps nel 2023 risultava essere di 110 persone mostrando quindi una stabilità rispetto al 2023 e non una riduzione del 25%, della quale peraltro saremmo stati molto felici».
I dati riportati dall’associazione sarebbero comunque al ribasso, sottolineano i responsabili, perché tengono conto degli incidenti stradali dove le persone muoiono sul colpo o nei giorni immediatamente successivi, e non dei morti entro 30 giorni dall’evento.
Durissima la replica del ministero dei Trasporti: «I dati su controlli e incidenti stradali diffusi da Viminale e Mit sono stati raccolti da Polizia Stradale e Arma dei Carabinieri, esattamente secondo gli stessi criteri del passato. Accusare di falsità perfino queste statistiche è un attacco alle forze dell’ordine e al loro immenso sforzo per rendere più sicure le strade italiane, obiettivo che dovrebbe unire e non dividere la politica. A proposito di bugie, inoltre, si ribadisce che il nuovo codice della strada non ha modificato i limiti per l’uso di alcol alla guida, e i dati positivi di queste prime settimane di applicazione fanno ben sperare».
Lo stesso ministro Matteo Salvini sui suoi account social è tornato a difendere il nuovo codice della strada sostenendo che «al di là di mille polemiche, i dati di Capodanno», ci dicono che con «27.000 pattuglie della polizia stradale e dei carabinieri lungo le strade» gli incidenti sono «calati del 21%» (rispetto al Capodanno 2023). Salvini non ha perso l’occasione per mandare una stoccatina anche al cantante Vasco Rossi, che nei giorni scorsi era intervenuto nel dibattito: «Al di là delle polemiche alla Vasco Rossi, se riusciamo a salvare vite ovviamente non possiamo che esserne felici. Secondo i dati della polizia stradale il test salivare antidroga risale ad alcune ore indietro, non ad alcuni giorni o alcune settimane indietro. Vasco Rossi dice ‘se uno si fa una canna e poi guida la settimana dopo risulta positivo’. Non è così, caro Vasco. Io lo adoro come cantante, come uomo non sta a me giudicare e non lo commento, sono stato a tanti concerti».
Salvini poi ricorda che «la prima causa degli incidenti stradali, più di alcol, droga, velocità è la distrazione al volante: ecco, sapere che grazie a voi e al fatto che ci stiamo impegnando tutti, stanno diminuendo i morti, i feriti e gli incidenti è positivo». Una vita salvata, aggiunge, «vale mille polemiche e ricordo per l’ennesima volta che non abbiamo toccato il limite di consumo alcolico: quindi si può bere questa sera esattamente quello che si poteva bere l’anno scorso e due anni fa, rimane 0,5 il limite di tasso alcolemico nel sangue. Evidentemente c’è più prudenza e attenzione e ne sono felice».
Critico il leader di Iv Matteo Renzi: «Sfruttare i morti sulle strade per giustificare un codice della strada folle è una operazione meschina». E Italia Viva annuncia una interrogazione parlamentare per fare chiarezza su dati «falsi o comunque parziali». Mentre il deputato Pd Andrea Casu aggiunge: «Invece di cantare vittoria diffondendo strumentalmente numeri ancora parziali Salvini dovrebbe avere rispetto per tutte le morti, anche per quelle che sta facendo finta di non vedere, e rispondere su quante vite in più si sarebbero potuto evitare se il codice non si fosse limitato ad accanirsi solo contro alcuni comportamenti e il lavoro dei sindaci per salvare le vite senza affrontare di petto la grande questione della velocità e delle nuove tecnologie necessarie a garantire il rispetto delle regole».
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