«Uno dei punti di forza di questo governo è la capacità di dialogare con tutti. In questi due anni abbiamo rafforzato le nostre tradizionali alleanze, ma abbiamo anche aperto canali di confronto con partner con i quali prima si parlava poco o con cui i rapporti erano meno intensi. E questo è un grande valore aggiunto, che permette all’Italia di diversificare la sua proiezione geopolitica e geoeconomica». Giorgia Meloni è stata intervistata dal settimanale 7 del Corriere della Sera e nel suo racconto ci sono due anni di governo e la volontà di andare avanti. «Solo chi non fa non sbaglia, diceva un vecchio proverbio popolare. Credo che dietro ogni passo si nasconda sempre il rischio di un inciampo, ma questa non è una valida ragione per restare fermi. Anzi» spiega la premier.
Non è solo italiana la tematica. Alla questione Elon Musk, patron di Tesla, in primo piano nella campagna elettorale di Donald Trump e presto nella sua amministrazione, è dedicata una domanda specifica. Giorgia Meloni ha risposto così: «Una grande personalità del nostro tempo, un innovatore straordinario e che ha sempre lo sguardo rivolto al futuro. Trovo naturale poter dialogare con lui. Certo, ci sono cose su cui il nostro punto di vista è più simile, altre che ci vedono più distanti, ma questo non impedisce il confronto. E, mi consenta, fa abbastanza sorridere chi fino a ieri esaltava Musk come un genio e oggi invece lo dipinge come un mostro, solo perché ha scelto il campo ritenuto ‘sbagliato’ della barricata. Io, da sempre, non ragiono così».
Divisioni nel governo? La premier dice di avere al suo fianco «una squadra molto affiatata, di persone capaci che credono in ciò che fanno e delle quali mi fido molto». E aggiunge: «Ci si confronta, come d’altronde succede in tutte le famiglie che si rispettino. Il centrodestra è composto da forze politiche diverse, ognuna con la propria identità ma che sa sempre trovare una sintesi. Condividiamo una visione del mondo, e ci riconosciamo sui valori fondamentali. Questa è la nostra forza, da trent’anni a questa parte. Dopodiché, le maggioranze davvero litigiose hanno il problema di non riuscire a fare nulla. Non mi pare il nostro caso, francamente». L’immigrazione? «L’esecutivo ha fatto delle scelte precise per governare l’immigrazione, e il protocollo con l’Albania è una di queste. È una soluzione molto innovativa, che sta facendo scuola in Europa e non solo, perché è chiaro a tutti che può infliggere un colpo mortale alle organizzazioni criminali che speculano sui migranti per ingrassare i loro profitti».
La fiamma tricolore? «Penso che togliere la fiamma dal simbolo non sia mai stata una questione all’ordine del giorno». Elly Schlein è la sua antagonista? «Spetta ai cittadini deciderlo, di certo non a me. Certo, credo che sia abbastanza naturale che qualcuno ci descriva come dirette antagoniste, visto che Fratelli d’Italia e il Partito democratico sono oggi le due principali forze politiche italiane. Ma, da qui alle prossime elezioni politiche, è difficile dire quale sarà il quadro».
La posizione dell’Italia? «C’è una grandissima, e ritrovata, fiducia da parte degli investitori e dei mercati nei confronti del Sistema Italia. Abbiamo registrato il record nella richiesta per i nostri titoli di Stato, lo spread è nettamente inferiore rispetto a quando ci siamo insediati, la Borsa Italiana ha toccato il record e le agenzie di rating hanno migliorato il loro giudizio. Quelli che qualcuno sperava fossero i punti deboli di questo governo sono diventati dei punti di forza. Certo, questo non significa che in Italia vada tutto bene e che la totalità dei problemi sia stata risolta, ma l’inversione di rotta c’è. Detto questo, sono comunque convinta che dobbiamo e possiamo fare sempre di più e meglio».
L’occupazione? «Abbiamo il tasso di occupazione più alto dalla Spedizione dei Mille e il tasso di disoccupazione più basso da quando è stato lanciato il primo iPhone. Gli ultimi dati Istat relativi al terzo trimestre 2024 hanno confermato questa tendenza, e ci dicono che il tasso di occupazione è arrivato al 62,4% e che la disoccupazione continua a calare, con una riduzione dello 0,6% rispetto al trimestre precedente. E sono particolarmente orgogliosa del fatto che, sotto il primo governo guidato da una donna, il tasso di occupazione femminile sia il più alto di sempre e che per la prima volta abbiamo superato il tetto dei dieci milioni di donne lavoratrici».
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