Ricci, Sgambati e Buonavita, leader regionali delle sigle confederali, commentano la situazione all’alba del nuovo anno
Il nuovo anno è iniziato così com’era terminato il vecchio per l’industria campana: con un fardello di crisi irrisolte e vertenze sindacali che continuano a pesare su lavoratori e famiglie. Per i confederali la situazione è molto preoccupante. «Il 2025 — spiega Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil di Napoli e Campania — non lascia intravedere segnali positivi, soprattutto se consideriamo le conseguenze del nuovo aumento delle bollette energetiche. Già prima di questo incremento, affrontavamo un problema di lavoro povero, aggravato dalla situazione di migliaia di lavoratori in cassa integrazione o che rischiano di dovervi rimanere per periodi ancora più lunghi». E ancora: «È urgente intervenire nel mondo del lavoro, auspicando una maggiore condivisione e cooperazione, perché le vertenze aperte sono numerose e riguardano molti, troppi settori diversi». Poi la chiosa: «Siamo grati al presidente Mattarella per aver ribadito con forza la necessità di non abbassare la guardia né sulla sicurezza nei luoghi di lavoro né sulla lotta alla precarietà. In particolare, nel Mezzogiorno, la precarietà è spesso fuori da ogni legge e norma. Proprio su questo tema, la Uil ha avviato una campagna nazionale contro il lavoro precario e irregolare. Qui in Campania vogliamo portare avanti con determinazione questa battaglia per far emergere i tanti lavoratori fantasma che vivono nella più totale incertezza».
C’è poi una questione di finanziamenti che secondo il sindacato non va sottovalutata. «Una delle cause delle crisi industriali in regioni come la nostra, dove assistiamo al continuo disimpegno sia delle multinazionali che di alcune medie imprese – fa notare Nicola Ricci, numero uno della Cgil di Napoli e Campania – è che, nel momento in cui non vengono erogati finanziamenti a pioggia senza alcuna condizionalità, si sceglie la via breve: dismissioni e riduzioni di personale. Noi riteniamo necessario un intervento straordinario del Governo per la Campania, mirato alla salvaguardia e al rilancio dei settori strategici, coinvolgendo anche la Regione nelle sue possibilità e competenze per affrontare le transizioni digitale ed energetica, altre cause di queste crisi». Le imprese, «da sole, non possono farcela, e la Cgil ha proposto a livello nazionale la creazione di un’Agenzia per lo sviluppo che funzioni come fondo sovrano nazionale, capace di indirizzare le ingenti risorse dei fondi pensione e dei risparmi privati dalla finanza all’economia reale». A livello regionale, inoltre, «riproponiamo, come fatto in preparazione dell’incontro ministeriale con Stellantis al presidente De Luca e all’assessore Marchiello, l’istituzione di un tavolo permanente per il monitoraggio, l’analisi e gli interventi urgenti sui settori in sofferenza o in grave difficoltà della Campania».
La segretaria generale della Cisl Campania, Doriana Buonavita avverte: «Non possiamo né distrarci né sottoporre a strumentalizzazioni queste vertenze che rischiano di diventare un disastro annunciato per il nostro territorio. Dopo aver tanto discusso su ciò che serve e su cosa siamo pronti a fare, occorre creare le sinergie, collaborando a tutti i livelli, tradurre in buone pratiche, in progettazioni e programmazioni mirate le risorse per gli assi previste nel Pnrr e nell’agenda 2030 e sicuramente tutto ciò non può vedere escluso il mondo delle organizzazioni sindacali».
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