Bari, emendamento bocciato e poi reinserito nella legge di bilancio regionale: Emiliano presenta esposto

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Nonostante l’Aula lo avesse approvato, l’emendamento era stato dichiarato respinto sulla base di una interpretazione dello Statuto regionale, poi riconosciuta erronea dall’Ufficio di presidenza. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, avrebbe inviato un esposto in Procura sulla possibilità che la legge di bilancio approvata lo scorso 18 dicembre dal Consiglio regionale contenga un falso, poiché nella versione finale sarebbe stato inserito anche un emendamento che era stato bocciato per errore e che adesso, invece, farebbe parte della legge promulgata dallo stesso governatore.

La notizia è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno e rilanciata dall’Ansa. L’emendamento al centro della polemica è quello presentato dalla Consigliera del M5s, Antonella Laricchia, riguardante la trasparenza delle nomine.

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La lettera di Emiliano al procuratore Roberto Rossi

“Il testo finale della legge di stabilità 2025 effettivamente approvato dalla maggioranza assoluta dei consiglieri in carica non comprendeva l’articolo 242 (corrispondente all’emendamento 111 presentato dalla Consigliera Laricchia) perché l’emendamento che lo conteneva era stato dichiarato respinto nel corso della votazione sui singoli emendamenti”. Sono queste le parole, contenute nella lettera inviata al procuratore Roberto Rossi, con cui il governatore Emiliano motiva la presentazione dell’esposto.

Il presidente della Regione entra nel dettaglio tecnico dell’approvazione della legge di bilancio per ricostruire l’accaduto. “Tra gli articoli costituenti il testo finale della legge, messo a votazione definitiva nella seduta del 18 dicembre scorso ed approvato dal Consiglio con la maggioranza assoluta dei suoi componenti – sottolinea Emiliano – non c’era, con ogni evidenza, l’articolo 242 essendo stato dichiarato ‘non approvato’ dalla presidenza dell’assemblea. Né la correzione postuma della proclamazione del risultato della votazione sull’emendamento 111 (che aveva ottenuto 24 voti a favore) che l’ufficio di presidenza del consiglio regionale ha successivamente disposto con delibera numero 288 del 23 dicembre, sulla scorta di analoghi precedenti in tal senso, è idonea a sanare il vizio procedurale consistente nel fatto che il testo della legge di stabilità votato e definitivamente approvato dall’Assemblea il 18 dicembre scorso con i  26 voti favorevoli, non conteneva l’articolo 242”.

Emiliano, nell’esposto, richiama direttamente il suo ruolo di garante istituzionale. “Se, dunque, la promulgazione delle leggi regionali da parte del Presidente costituisce atto dovuto – scrive il governatore puglese – si ritiene però che compito del Presidente della Giunta regionale sia anche quello di vigilare, nel rispetto del quadro ordinamentale vigente che definisce l’assetto dei poteri e delle attribuzioni dei diversi organi dello Stato e delle regioni, sul rispetto della legalità, anche quando quest’ultima si configuri come osservanza delle norme statutarie sul procedimento di approvazione della legge di bilancio”.

Antonella Laricchia del M5S attacca: “Reazione scomposta di Emiliano”

La firmataria dell’emendamento della discordia, Antonella Laricchia, ha commentato l’azione giudiziaria intrapresa dal governatore pugliese. “Negli ultimi giorni dalla stampa abbiamo appreso che il Presidente Emiliano si sarebbe ‘arrabbiato’ per l’inserimento dell’emendamento sulla trasparenza delle nomine in legge di bilancio, arrivando addirittura a definire un ‘falso’ un testo che rispecchia la volontà democratica del Consiglio regionale – ha dichiarato, in una nota, Laricchia – Questa reazione scomposta dimostra che probabilmente i miei sospetti sui tentativi di condizionare l’ufficio di presidenza durante l’ultima seduta di Consiglio Regionale erano fondati. La buona notizia è la richiesta di approfondimento fatta alla magistratura che probabilmente verificherà anche se i tentativi di condizionamento dell’Ufficio di Presidenza del 20 dicembre e di oggi siano legittimi”.

L’emendamento sulle nomine trasparenti 

“La norma proposta non limita le prerogative del governatore – continua Laricchia – ma introduce criteri di trasparenza, imparzialità e professionalità per le nomine regionali. Inoltre, impedisce che incarichi pubblici diventino ricompense elettorali per candidati non eletti. È una misura a favore di tutti i cittadini pugliesi, che chiedono istituzioni più eque e nomine fatte per merito, non per giochi politici. Trovo difficile comprendere come il rispetto della democrazia e delle leggi possa generare ‘rabbia’. Questo emendamento è il frutto di un voto regolare e di una correzione istituzionale che rafforza la credibilità del Consiglio regionale. Ringrazio l’Ufficio di Presidenza e la Presidente Capone per aver avuto il coraggio di fare la cosa giusta, anche di fronte a forti pressioni. A lei e ai dirigenti che hanno sostenuto un incredibile lavoro di verifica di legittimità nei giorni di festività natalizie, la mia più grande solidarietà. Sono più pericolose le conseguenze delle scelte sbagliate che dell’ira di Emiliano. Questo episodio dimostra che il Consiglio può agire come garante della trasparenza e dei principi democratici. Il rispetto delle regole non è un’opzione, ma un obbligo. E sono orgogliosa che questa norma, oggi legge, segni un passo avanti per la nostra Regione”.

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L’opposizione di centrodestra: “Emiliano autoritario e antidemocratico”

“Il re è nudo. La reazione scomposta, assurda e antidemocratica del presidente Michele Emiliano che arriva a fare un esposto alla Procura di Bari contro la presidente del Consiglio, Loredana Capone, che rappresenta l’intero Consiglio regionale e, quindi, tutti i pugliesi, lo dimostra”. Sono queste le parole con cui il capogruppo, Renato Perrini, e dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Dino Basile, Luigi Caroli, Tommaso Scatigna e Tonia Spina, commentano la mossa di Emiliano.

“Senza entrare nel merito dell’emendamento sulle nomine – spiegano in una nota i consiglieri regionali di FdI – proposto dalla collega consigliera Antonella Laricchia, che condividiamo e che il gruppo di Fratelli d’Italia ha convintamente votato nell’ultima seduta del Consiglio del 2024 una seduta che doveva essere dedicata solo ed esclusivamente al Bilancio e, invece, si è trasformata nell’occasione di moltiplicare poltrone clientelari, il comportamento di Emiliano preoccupa non poco, perché messo in atto da un magistrato in aspettativa, che dovrebbe non solo avere rispetto della maggioranza che liberamente si è espressa in aula, ma ipotizza un reato gravissimo (falso) incurante dei pareri legali espressi dagli organi competenti”.

“È evidente che l’antidemocratico Emiliano doveva aver promesso qualche nomina a qualche ‘trombato’ o incompatibile con la nuova norma inserita e quindi sta perdendo le staffe perché nessuno obbedisce ai suoi ordini – attaccano i consiglieri d’opposizione – In entrambi i casi siamo di fronte a una forma di autoritarismo che il Consiglio regionale della Puglia non ha mai conosciuto dal 1970 a oggi: mai un presidente della Giunta si era ‘permesso’ di denunciare l’organo che più di ogni altro rappresenta i pugliesi, il Consiglio regionale”.

   



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