Con il suo spettacolo teatrale “Poliedrico” sta collezionando una serie di sold out al teatro Houdini di Cagliari. Ma Ignazio Deligia, 58 anni, voce e volto storico del gruppo musicale degli Amakiaus, non si ferma. È al lavoro sul suo prossimo album musicale che uscirà a marzo e avrà proprio il nome dello show: “Poliedrico”. E i brani che lo comporranno racconteranno, nello stile dell’artista cagliaritano, le realtà delle periferie, i problemi di chi fatica ad arrivare a fine mese, gli stereotipi e i pregiudizi che si hanno sui quartieri di periferia.
Il primo brano è online, nelle piattaforme digitali, dallo scorso 28 dicembre con il titolo Su Sfrattu. «Racconto», sottolinea Deligia, «il problema della crisi degli alloggi, delle difficoltà enormi che ogni giorno incontrano le persone nel trovare una casa. Argomento complesso e che riguarda sempre più cittadini: anche chi ha uno stipendio, ma modesto, può trovarsi davanti ostacoli insormontabili». Non solo: «C’è l’impotenza delle istituzioni che non sanno come risolvere questa emergenza sociale», prosegue il cantante, «anche davanti alle occupazioni di alloggi di edilizia popolare». Il brano è stato registrato a Milano: «Ho curato tutto l’arrangiamento affidandomi a musicisti milanesi per un cambio nel suono». Con Su Sfrattu si racconta – in cagliaritano – la difficoltà di un cittadino, che deve lasciare l’abitazione, «una casa non grande ma almeno ci vivo». E cercare un aiuto, una soluzione, attraverso Comune e Regione, è impossibile: tutte le porte si chiudono inesorabilmente davanti. E sulla sua pagina Facebook un’altra traccia di un nuovo brano: “Gira voce in città”.
Intanto Deligia raccoglie consensi con il suo spettacolo teatrale. Le ultime due serate a dicembre, il 13 e il 28, sono state da tutto esaurito e lo saranno anche quelle del 18 e 31 gennaio. Così è stata fissata una nuova data: il 28 febbraio. In “Poliedrico” si trattano temi leggeri, per ridere e per far ridere quasi sempre collegati alle periferie, al mondo della strada e al suo quartiere cagliaritano, San Michele. Ma ci sono anche argomenti seri, come la depressione che lo ha assalito dopo la morte della madre e i pregiudizi sui rioni popolari. Non solo Cagliari, tra le tappe nei teatri, ma anche Alghero e Belvì, come nella doppia serata a dicembre, poco prima di Natale, e prima ancora a Orroli.
Prima Deligia si era buttato sul palco con un altro spettacolo “Ricordatevi che non sono matto”: e anche in questo caso aveva collezionato solo serate sold out. Comicità leggera, battute, la parlata e l’accento cagliaritano sono sempre stati i punti di forza di uno show nato da un momento difficile della vita del musicista. «Dopo la morte di mia madre ho attraversato un periodo di depressione. Non è stato facile», aveva spiegato qualche mese fa. Musica e teatro sono stati una medicina e non lo ha mai negato: «Oltre alla morte di mia madre, ci sono state altre vicissitudini negative. Non avevo voglia più di niente. Poi improvvisamente la musica mi ha risvegliato. E dato la forza necessaria per uscire dal tunnel».
Deligia è accostato soprattutto agli Amakiaus, storico gruppo cagliaritano con un percorso lungo 36 anni. Una storia musicale cominciata in una cantina di via Lunigiana nel 1982, proseguita nei palchi di mezza Sardegna e terminata nel 2018: dodici gli album della band specializzata nel genere «demenziale del disagio» (definizione dello stesso Deligia). Poi la strada da solista con tre album e ora un quarto. E tanti progetti e partecipazioni importanti come quella a La sai l’ultima, programma sulle barzellette (specialità in cui Deligia si diletta da sempre) e a uno spot con Pino Insegno e Roberto Ciufoli.
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