“Portualità 2024: criticità e opportunità di un settore in evoluzione”

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“Un anno di SHIPPING in ITALY” – Edizione 2024

 

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Contributo a cura di Rodolfo Giampieri *

* presidente Assoporti

 

Il 2024 si chiude con un bilancio complesso per il settore portuale, tra sfide significative e opportunità cruciali per il futuro. I porti, pilastro essenziale per il commercio internazionale, sono al centro di trasformazioni che riguardano non solo infrastrutture e tecnologie, ma anche la sostenibilità, la digitalizzazione e il ruolo strategico del Mediterraneo.

Le criticità: sostenibilità, infrastrutture e competenze

Il quadro delle sfide principali del 2024 si concentra su tre aree:

  1. Pressione normativa e ambientale

L’Unione Europea, con il Green Deal e le nuove normative sulla decarbonizzazione, ha imposto standard sempre più severi ai porti. L’obiettivo è ridurre drasticamente le emissioni, attraverso interventi come l’elettrificazione delle banchine, l’adozione di carburanti alternativi e una logistica a basse emissioni. Se da un lato i grandi hub portuali sono riusciti ad avviare piani strutturati per adeguarsi, dall’altro, i porti minori e regionali hanno sofferto per la carenza di risorse, aumentando il divario tra i principali scali del Nord Europa e quelli del Sud.

  1. Infrastrutture da migliore

La ripresa dei flussi commerciali globali ha messo in evidenza la fragilità delle infrastrutture logistiche italiane. Problemi come la mancanza di connessioni intermodali efficienti e il sovraffollamento dei principali scali rischiano di compromettere la competitività del sistema portuale, soprattutto rispetto ai porti del Nord Europa. Per questo motivo i fondi a disposizione grazie al PNRR e il fondo complementare sono essenziali e devono essere spesi velocemente e bene.

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  1. Carenza di competenze e valorizzazione del capitale umano

L’innovazione tecnologica, con l’introduzione di automazione, intelligenza artificiale e sistemi digitali avanzati, richiede competenze specialistiche sempre più elevate. Tuttavia, molti porti italiani faticano a reperire personale qualificato, mentre importante è investire in formazione continua. Questo rappresenta una criticità ma anche un’opportunità per creare una forza lavoro più preparata e competitiva.

Le opportunità: sostenibilità, digitalizzazione e Mediterraneo

Nonostante le sfide, il 2024 lascia intravedere opportunità importanti per il futuro del settore portuale italiano:

  1. Un Mediterraneo al centro del commercio globale

Il progressivo spostamento delle rotte commerciali verso Sud, con la crescita dei mercati africani e asiatici, rappresenta una straordinaria opportunità per i porti italiani. Grazie alla posizione geografica strategica, il nostro sistema portuale può diventare il ponte tra Europa, Asia e Africa, consolidando il Mediterraneo come hub centrale del commercio globale.

  1. Il lavoro di Assoporti e la cooperazione internazionale

Assoporti ha deciso di rafforzare la sua presenza attiva nell’ESPO (European Sea Ports Organisation), e sta svolgendo un ruolo cruciale nel riequilibrare il peso dei porti del Sud Europa rispetto a quelli del Nord. La promozione di politiche infrastrutturali e commerciali a favore dei porti mediterranei punta a rendere l’intero sistema più equo e competitivo. La collaborazione con Bruxelles ha già portato risultati significativi, come l’inserimento di porti italiani nei principali corridoi logistici europei. Tuttavia, occorre ottenere di più.

  1. Transizione verde e innovazione tecnologica

Gli investimenti in tecnologie sostenibili e in digitalizzazione non sono solo una necessità, ma una chiave per attrarre nuovi flussi di traffico e investimenti privati. In questo contesto, l’elettrificazione delle banchine, l’adozione di energie rinnovabili e l’automazione dei processi portuali rappresentano interventi strategici per coniugare competitività e rispetto ambientale.

Valorizzare le persone: il motore del futuro

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Se le infrastrutture e le tecnologie sono il volto della portualità del futuro, il capitale umano ne rappresenta il cuore pulsante. Il 2024 ha dimostrato che la valorizzazione dei lavoratori portuali è un elemento chiave per il successo del settore. Investire in formazione, migliorare le condizioni lavorative e promuovere il benessere delle risorse umane non è solo un atto etico, ma anche una leva strategica per garantire competitività a lungo termine.

Un futuro sostenibile e competitivo

Il settore portuale italiano, nonostante le difficoltà, si trova in una posizione unica per affrontare le sfide del futuro. Grazie alla combinazione di risorse geografiche, capacità innovative e il supporto di associazioni come Assoporti, i porti italiani possono diventare protagonisti di una nuova stagione di crescita. La chiave sarà puntare su sostenibilità, digitalizzazione e valorizzazione delle persone, trasformando le criticità attuali in opportunità di sviluppo competitivo e duraturo.

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