“La generosità di Dio è stata davvero grande” – VenetoNews

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OMELIA nella Preghiera di ringraziamento al termine dell’anno civile

Cattedrale di Vicenza, 31 dicembre 2024

Glorifica il Signore, Gerusalemme, / loda, Sion, il tuo Dio.

Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, / in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli ha messo pace nei tuoi confini / e ti sazia con fior di frumento.

Abbiamo appena rivolto la nostra lode a Dio, con il salmo 147 che certamente è stato pregato da Gesù.

La liturgia cristiana ci offre questo salmo riferendolo sia alla Parola di Dio che corre veloce sia all’Eucaristia vero “fior di frumento” donato da Dio per “saziare” la fame dell’uomo.

È interessante come Origene – lo sappiamo da san Girolamo – intrecci Parola di Dio ed Eucaristia. Egli afferma: «Noi leggiamo le sante Scritture. Io penso che il Vangelo è il Corpo di Cristo; io penso che le sante Scritture sono il suo insegnamento. E quando egli dice: Chi non mangerà la mia carne e berrà il mio sangue (Gv 6,35), benché queste parole si possano intendere anche del Mistero [eucaristico], tuttavia il corpo di Cristo e il suo sangue è veramente la parola della Scrittura, è l’insegnamento di Dio. Quando ci rechiamo al Mistero [eucaristico], se ne cade una briciola, ci sentiamo perduti. E quando stiamo ascoltando la Parola di Dio, e ci viene versata nelle orecchie la Parola di Dio e la carne di Cristo e il suo sangue, e noi pensiamo ad altro, in quale grande pericolo noi incappiamo?».

Una domanda che interpella anche noi a conclusione di un anno nel quale abbiamo ricevuto con abbondanza la Parola di Dio e l’Eucaristia. Una domanda che ci conduce a chiedere perdono per tutte le occasioni perdute di vero ascolto della Parola di Dio e di accoglienza consapevole del Corpo del Signore. In queste ultime ore dell’anno civile il salmo ci chiede di non perdere questa ultima occasione: rendere grazie a Dio perché come generoso seminatore ha sparso il seme della Parola in tutte le situazioni della nostra vita e non ha mancato di invitare a tutte le ore al suo banchetto. La generosità di Dio è stata davvero grande. Noi ti lodiamo Dio per i doni della Parola e dell’Eucaristia e ti proclamiamo Signore della nostra vita. Accogli, anche se sono gli ultimi istanti del 2024, queste parole di gratitudine miste a richiesta di perdono.

Il salmo ci ha ricordato che Dio agisce nella storia. Ha utilizzato due immagini molto utili anche a noi.

Innanzitutto l’immagine del rinforzo delle porte della città per proteggere i figli che vivono in essa. Il salmista potrebbe aver fatto riferimento a Neemia che fortificò la città santa, ricostruita dopo l’esperienza drammatica dell’esilio (cf Ne 3,3.6.13-15 e altri passi ai capitoli 4,6,12). La porta è segno per indicare la città nella sua compattezza e tranquillità.

Una immagine che ci rinvia alla protezione che Dio ha assicurato al suo popolo lungo tutto quest’anno civile: un popolo chiamato a camminare insieme anche come Chiesa di Dio che è in Vicenza e ha cercato di vivere il percorso sinodale. Possiamo anche riconoscere che Dio ha protetto e custodito la Chiesa dagli attacchi che la vogliono dividere al suo interno e l’ha condotta lungo i sentieri dell’umiltà e della carità.

Poi c’è l’altra immagine della città esaltata dal dono tanto prezioso quanto impegnativo della pace: Dio ha messo shalôm – pace – nei tuoi confini. Una pace che rende la città gioiosa e tranquilla. Come sappiamo nella Bibbia la pace – shalôm non indica un dato negativo quale l’assenza di guerra. La pace è un dato positivo perché caratterizza la prosperità e il benessere della vita. Per questa ragione il salmista la collega alla sazietà grazie a grano eccellente.

Questa seconda immagine ci aiuta a ringraziare perché anche quest’anno sulla terra sono maturati frutti e sono a disposizione risorse che potrebbero bastare per tutta l’umanità: cibo e benessere per tutti… dipendesse da Dio. Noi, con le nostre armi siamo riusciti a distruggere campi di grano in Ucraina; abbiamo colpito ospedali e centrali elettriche impedendo cure e calore a molti. Con la corsa sfrenata al facile arricchimento abbiamo aumentato la deforestazione dell’Amazzonia, il grande polmone del mondo.

Al termine di questo anno riconosciamo che per mezzo della natura abbiamo ricevuto da Dio cibo e bevande destinate a saziare l’umanità. Chiediamo perdono se nella parte del mondo che noi abitiamo, abbiamo consumato la maggior parte delle risorse senza darci troppo pensiero per i milioni di bambini (circa 3 al di sotto dei 5 anni) che muoiono di fame. Rendiamo grazie a Dio che continua a chiederci di spezzare il pane nell’Eucaristia per saperlo condividere, senza questa Parola nuova che inquieta le nostre coscienze rimarremmo sordi e insensibili.

Ieri ho ricevuto un messaggio da un amico che mi ha scosso. Egli scriveva: «Ti confesso che mi ha molto colpito e turbato questa chiesa trionfante che apre porte sante oltre le quali dovremmo incontrare Cristo che è la Porta. E Cristo ho pensato potrebbe dirci dove eravate mentre nella terra in cui sono nato si uccidevano i bambini a migliaia …. E per quelli sopravvissuti alle bombe che cosa avete fatto o provato a fare per salvarli dalla fame e dal freddo? Non vi conosco … Caro vescovo Giuliano anche oggi un altro neonato è morto dal freddo a Gaza. Sentendo in chiesa il canto “Tu scendi dalle stelle” mi son venuti i brividi. Ma il Signore ci chiederà conto di questo? Cosa possiamo fare perché non ci venga imputato il peccato di omissione?».

Non ho una risposta a questa domanda, ma ritengo una grazia averla ricevuta. E anche di questo sono ri-conoscente al termine di quest’anno insieme all’altra grande grazia che mi è stata concessa da Sammy Basso con l’ultimo scritto che ha voluto lasciarci.

Noi ti lodiamo Dio, ti acclama il coro degli apostoli, insieme alla candida schiera dei bambini martiri innocenti delle insensate guerre di quest’anno, e insieme ai testimoni di speranza che ci hanno lasciato.

+ vescovo Giuliano





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