Incidente aereo in Kazakistan, le possibili cause e l’ipotesi del missile terra-aria

Il 25 dicembre 2024 si è verificato un incidente aereo in Kazakistan che continua a suscitare grandi interrogativi: l’Embraer 190 dell’Azerbaijan Airlines, in servizio da Baku a Grozny, è precipitato nei pressi di Aktau e fin dai primi istanti si è ipotizzato che non si sia trattato di un guasto tecnico ma di un disastro causato da un missile terra-aria. Analizziamo quindi le informazioni a nostra disposizione per fare chiarezza.

Il disastro aereo in Kazakistan: cos’è successo

Il volo partì da Baku alle 07:55 (UTC+4), diretto a Grozny, ma la nebbia fitta costrinse l’equipaggio a tentare tre volte l’atterraggio senza successo. Il comandante decise quindi di dirottare l’aereo verso Makhachkala, ma anche lì le condizioni meteorologiche proibitive imposero un ulteriore cambio di destinazione verso Aktau. Mentre si dirigeva verso il Kazakistan, l’aereo lanciò un segnale di emergenza (squawk 7700) alle 09:35, segnalando problemi critici al sistema di controllo del volo. I radar persero il contatto alle 08:40, solo per riprendere la traccia alle 10:07, quando l’aereo apparve fuori rotta al largo della costa kazaka. Dopo vari tentativi falliti di stabilizzarsi per l’atterraggio, alle 11:30 il velivolo si schiantò, esplodendo all’impatto. L’ala destra colpì il terreno, facendo ribaltare l’aereo e spezzandolo in due sezioni principali.

Le possibili cause dell’incidente aereo in Kazakistan

Dai primi rapporti emerge una sequenza di eventi che porta a una conclusione inquietante: l’incidente potrebbe non essere il frutto di normale incidente tecnico. Danni osservati sul relitto mostrano chiaramente segni compatibili con un missile terra-aria e le immagini disponibili evidenziano fori nella fusoliera coerenti con frammentazioni balistiche.

L’incidente tra l’altro ricorda il tragico caso del volo MH17, abbattuto nel 2014 da un missile Buk mentre sorvolava l’Ucraina. Come in quel caso, i danni visibili sull’Embraer 190 indicano un possibile impatto con un missile, che avrebbe colpito aree vitali come la sezione di coda. Questa parte ospita superfici di volo fondamentali – come lo stabilizzatore orizzontale e verticale – che nel caso dell’Embraer 190 sono gestiti da sistemi idraulici e fly-by-wire. La compromissione di queste componenti avrebbe reso impossibile controllare il velivolo.

Ulteriori elementi a supporto di questa ipotesi includono la fuoriuscita delle maschere d’ossigeno, suggerendo una depressurizzazione improvvisa, probabilmente causata da un’esplosione e i fori sulla fusoliera. Inoltre, il GPS jamming registrato nell’area complica ulteriormente l’analisi delle ultime fasi del volo, ma è un indizio significativo in una zona nota per attività militari e operazioni illecite.

L’aereo era un’obiettivo: l’ipotesi degli investigatori e il ruolo della Russia

Fonti investigative indipendenti hanno ora confermato che il volo è stato abbattuto deliberatamente da un missile terra-aria. L’analisi delle tracce radar mostra una deviazione non volontaria dalla rotta, mentre i detriti raccolti presentano schegge di metallo compatibili con esplosivi militari. La presenza di parti danneggiate che sembrano essere state penetrate da schegge è coerente con il tipo di frammentazione prodotto da un missile.

Questa zona del Mar Caspio è teatro di tensioni geopolitiche, coinvolgendo interessi russi e milizie locali. Nonostante le autorità russe abbiano inizialmente attribuito l’incidente a un bird strike o a un cilindro di ossigeno esploso, le prove balistiche suggeriscono tutt’altro. Inoltre, alcuni esperti ritengono che il missile potrebbe essere stato un SA-11 Buk o un sistema portatile MANPADs.

Le implicazioni geopolitiche

Questo incidente non è solo una tragedia tecnica, ma una possibile dichiarazione di guerra silenziosa. Abbattere un aereo civile in un’area di conflitto è un atto gravissimo con implicazioni su scala globale. Se confermata la responsabilità russa o delle milizie locali, le ripercussioni diplomatiche saranno enormi. Tuttavia, come dimostrato nel caso MH17, la strada verso la verità potrebbe essere lunga e tortuosa.