In forza alla convenzione stipulata e rinnovata negli anni con la Protezione Civile, l’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo ha effettuato ben 566 interventi dal 2015 ad oggi, dei quali 70 nell’ultimo triennio e 16 nel 2024. Con il recente rinnovo della convenzione per gli anni 2024-2025-2026, è stata inserita un’ulteriore attività a carico dell’Ordine: implementare la piattaforma gratuita IDROGEO di ISPRA con l’inserimento delle schede dei sopralluoghi effettuati in modo da rendere consultabili i dati dei sopralluoghi di protezione civile.
“Ad oggi il rapporto di collaborazione tra l’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo e l’Agenzia Regionale di Protezione Civile rappresenta l’unico esempio di accordo che prevede il contributo di professionisti volontari iscritti ad uno degli albi regionali dei geologi per attività di supporto alle tematiche di protezione civile in forma regolare, continuativa e inquadrata; inoltre ad oggi l’OGRA è l’unico ordine regionale che permette ai professionisti di inserire segnalazioni di dissesti all’interno del portale ISPRA proprio in forza all’accordo di convenzione“, spiega Nicola Labbrozzi, presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Abruzzo.
“Ad oggi in totale oltre 150 i colleghi formati e presenti in elenco che sono stati coinvolti per le attività di sopralluogo – ha proseguito -. È apparso importante fin dai primi interventi coinvolgere il collega territorialmente più vicino all’area critica per ragioni di conoscenza territoriale, fondamentale per affrontare tali criticità. Il coinvolgimento di tutti i colleghi geologi in queste attività di supporto alla Protezione Civile Regionale è stato proficuo, ha arricchito professionalmente e instaurato un forte legame con gli uffici regionali andando a marcare fortemente la figura del geologo a supporto delle attività di riduzione del rischio. I sopralluoghi ad oggi effettuati, in prima istanza hanno garantito nell’immediato delle richieste adeguato supporto tecnico ai Sindaci nelle attività di protezione civile per valutazioni in situ finalizzate alla salvaguardia della pubblica e privata incolumità; in secondo luogo, gli esiti dei report pervenuti sono stati oggetto di condivisione con Enti“.
“Strutture territoriali e Servizi regionali a diverso titolo interessati per i seguiti di rispettiva competenza (programmazione interventi, ridefinizione areali di pericolosità e di rischio con successivo studio dettagliato da parte di un professionista incaricato dall’ente competente, funzioni di gestione emergenziale e del disagio abitativo, mappatura e classificazione delle criticità per valutazioni territoriali nell’ambito della pianificazione di protezione civile ai diversi livelli istituzionali, supporto alla decisione per istanze di richiesta dello stato di emergenza ai sensi degli art. 24 e 25 del D.Lgs 1/2018, censimento danni e criticità ecc..)“.
Allo stato attuale, i geologi intervengono in due distinte modalità: intervento in tempo di pace con individuazione da parte degli uffici regionali di aree critiche oggetto di monitoraggio (attualmente solamente per criticità idrauliche); l’Ordine individua territorialmente il collega (presente all’interno di un elenco di Geologi specificamente formati) territorialmente più vicino, il quale effettuerà uno o più sopralluoghi nell’area critica e redigerà una scheda da trasmettere alla Protezione Civile Regionale; interventi in tempi di crisi: “Il Comune (la Regione o altro Ente) segnala alla regione la presenza di una criticità idrogeologica/idraulica – ha continuato Labbrozzi – la Regione, in forza della convenzione, contatta l’Ordine dei Geologi (il referente dell’Ordine che svolge la funzione di coordinatore); l’Ordine dei Geologi attiva il collega territorialmente più vicino e presente all’interno dell’elenco dei geologi formati (da corsi DPC specifici); il collega effettua uno o più sopralluoghi nel sito critico e redige una scheda che sarà controfirmata dall’ente territorialmente competente per il sito oggetto di sopralluogo e infine ritrasmessa alla Protezione Civile Regionale“.
“L’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo ha inoltre organizzato, in collaborazione con l’Agenzia Regionale della Protezione Civile della Regione Abruzzo, corsi di formazione rivolti ai geologi nel campo della microzonazione sismica di 2° e 3° livello, delle indagini sismiche a riflessione, rifrazione e in foro sulla risposta sismica locale 2D. Sono stati organizzati anche corsi sul rischio ambientale, incluso il Radon, e sul rischio idrogeologico. Tali corsi rientrano a pieno titolo nelle attività di prevenzione non strutturale previste dal Decreto Legislativo n. 1 del 2 gennaio 2018: Codice della Protezione Civile“.
L’Ordine è in campo anche con l’attività di formazione. Ad esempio, nel recente corso tenutosi all’Aquila sono stati valutati sette ipotetici scenari di attivazione.
“Il corso ha coinvolto la partecipazione di n. 46 professionisti inscritti all’Ordine dei Geologi e si è tenuto nelle date del 3 e 4 settembre 2024 presso la Sala Ipogea dell’Emiciclo – CR, L’Aquila, nella giornata del 7 settembre 2024 si è svolta nell’area della conca di Sulmona (AQ) una esercitazione in campo. Durante l’esercitazione il coordinatore ha predisposto 7 casi di ipotetici scenari di attivazione – ha concluso Labbrozzi – 6 casi relativi ad ipotetici dissesti idrogeologici e 1 caso di ipotetico sopralluogo per criticità idraulica, i partecipanti, suddivisi in gruppi si sono esercitati con scenari reali di suporto alle tematiche di protezione civile“.
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