Nel 2024, i 10 disastri climatici più costosi hanno causato danni per miliardi di dollari e devastato milioni di vite in tutto il mondo. Eventi come uragani, inondazioni e siccità hanno colpito sia i paesi ricchi che quelli poveri, evidenziando l’urgenza di affrontare la crisi climatica.
La crisi climatica non si misura solo in vite perse, ma rappresenta anche un costo economico enorme. Lo evidenzia il nuovo rapporto di Christian Aid, l’agenzia cristiana di aiuto e sviluppo in Irlanda e Regno Unito, che ha analizzato l’impatto finanziario dei 10 peggiori disastri climatici del 2024. Ognuno ha causato danni superiori ai 4 miliardi di dollari.
Inondazioni, cicloni e siccità hanno causato milioni di vittime e migrazioni forzate in tutto il mondo. Il rapporto sottolinea un punto cruciale: la maggior parte delle stime si basa esclusivamente sui danni coperti da assicurazione, il che significa che i costi reali sono probabilmente molto più alti. Inoltre, l’impatto umano, spesso incalcolabile, tende a non essere adeguatamente considerato.
Alcuni esempi?
Uragano Milton
L’Uragano Milton negli Stati Uniti che si è abbattuto sulla Florida ha lasciato dietro di sé una scia di devastazione e morte in Florida, causando blackout estesi e la formazione di ben 19 tornado. Oltre 2,8 milioni di persone sono rimaste senza elettricità. I venti hanno raggiunto velocità superiori ai 140 km/h, le vittime sono state 25, e il costo è stato di 60 miliardi di dollari.
Uragano Helene
Nel settembre 2024, l’uragano Helene si è abbattuto sulla Florida come una tempesta di Categoria 4, portando piogge torrenziali, venti distruttivi e mareggiate intense. Muovendosi verso nord-nordest, ha causato precipitazioni da record in Georgia, Carolina del Nord e del Sud, Tennessee e Virginia, oltre a danni significativi in Messico e Cuba. La tempesta ha generato inondazioni lampo che hanno devastato la regione, distruggendo un’area di oltre 600 miglia (circa 965 km) dalla Florida al Tennessee. Almeno 232 vittime, il bilancio più alto per un uragano negli Stati Uniti continentali dal 2005, e i danni materiali sono stati stimati in 55 miliardi di dollari.
Tempesta Boris
Tra il 12 e il 16 settembre, la tempesta Boris ha colpito diversi paesi dell’Europa centrale e orientale, tra cui Austria, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Italia, Polonia, Romania e Slovacchia. In pochi giorni sono cadute precipitazioni equivalenti a quelle di un intero mese di settembre, causando le peggiori inondazioni degli ultimi vent’anni. La tempesta ha distrutto ferrovie e strade, mentre i vigili del fuoco in Italia hanno effettuato oltre 500 operazioni di soccorso. Il bilancio delle vittime è stato di almeno 26 persone.
Le analisi di WWA e Climameter hanno evidenziato l’influenza del cambiamento climatico sull’evento. La probabilità di eventi simili è raddoppiata, con un aumento delle precipitazioni del 10-20% rispetto a inizio secolo. Uno studio successivo ha stimato che il cambiamento climatico ha incrementato le precipitazioni del 9% e ampliato del 18% l’area colpita da piogge estreme (superiori a 100 mm).
Alluvione di Valencia
Il 29 ottobre, un fenomeno meteorologico noto come “cut-off low” ha colpito il sud-est della Spagna, causando precipitazioni eccezionali. Questo tipo di evento, tipico della stagione nella regione, è alimentato da venti orientali che trasportano aria umida dal Mar Mediterraneo. In alcune località, è caduta in poche ore l’equivalente di un anno di pioggia, provocando inondazioni devastanti. La provincia di Valencia è stata la più colpita, con 218 vittime, mentre altre 8 morti sono state registrate nelle province di Castilla-La Mancha e Andalusia.
Le analisi hanno dimostrato che il cambiamento climatico ha raddoppiato la probabilità di un evento simile, aumentando le precipitazioni del 12-15%. Le temperature elevate del mare, causate dall’attività umana, hanno ulteriormente aggravato la situazione, rendendo tali fenomeni fino a 300 volte più probabili. 226 sono state le vittime e il bilancio economico si stima in 4,22 miliardi.
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Il report
Nel 2024, i dieci eventi climatici più costosi hanno superato i 4 miliardi di dollari ciascuno, con perdite reali probabilmente maggiori rispetto alle sole stime assicurative. Tra questi, l’uragano Milton negli Stati Uniti ha provocato danni per 60 miliardi di dollari e 25 morti, mentre l’uragano Helene ha causato 55 miliardi di dollari di danni e 232 vittime tra Stati Uniti, Cuba e Messico. L’Europa è stata colpita da eventi devastanti, come la tempesta Boris e le inondazioni in Spagna e Germania, con danni complessivi per 13,87 miliardi di dollari e 258 morti.
In altre parti del mondo, le inondazioni in Cina hanno causato 15,6 miliardi di dollari di danni e 315 morti, mentre il tifone Yagi ha devastato il sud-est asiatico, uccidendo oltre 800 persone. In Brasile, le inondazioni nello stato di Rio Grande do Sul hanno provocato 5 miliardi di dollari di danni e 183 vittime. Nel frattempo, nazioni più povere, come quelle in Africa occidentale e meridionale, sono state gravemente colpite da inondazioni e siccità, mettendo in pericolo milioni di persone.
Gli eventi climatici estremi, spesso più devastanti nei paesi poveri, evidenziano la necessità urgente di ridurre le emissioni di carbonio, accelerare la transizione energetica e fornire finanziamenti adeguati per le popolazioni vulnerabili.
I 10 disastri climatici più costosi
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