Esercito Italiano, “un anno di sfide, un futuro di innovazione”

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Un altro anno è terminato e l’Esercito Italiano guarda agli obiettivi per il 2025 per proseguire l’impegno nella difesa della nazione. Anche la Forza Armata, infatti, ha tirato le somme del 2024 appena concluso rivedendo il proprio operato. In un momento storico particolarmente delicato, i militari hanno affrontato sfide complesse tanto sul territorio italiano quanto a livello internazionale, sempre con grande dedizione e spirito di sacrificio.

Il comunicato stampa dello Stato Maggiore dell’Esercito riassume gli elementi più importanti dell’impegno militare portato avanti nel corso dell’anno, solide basi per il futuro incentrate su addestramento, tecnologia e valori.

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Grazie a competenze consolidate, tecnologie avanzate e un forte impegno verso i giovani, l’Esercito ha affrontato con successo le sfide del presente e gettato le basi per il futuro, nella convinzione che la sicurezza dell’Italia non sia qualcosa di garantito ma qualcosa da difendere ogni giorno.

Esercito Italiano, un anno a servizio del Paese

Per lo Stato Maggiore dell’Esercito l’impegno costante è imprescindibile per riuscire a portare avanti i propri compiti, tutelando la sicurezza dell’Italia, che si affaccia in uno scenario internazionale sempre più instabile. Per stare al passo, il nostro Paese è chiamato a sforzi considerevoli e l’Esercito fa tutto il possibile per portare la Difesa a livelli sempre più alti. Ovviamente il solo impegno delle Forze Armate, per quanto ambizioso, non può compensare le carenze in termini di risorse. Nonostante tutto, il personale militare ha ottenuto importanti successi nel corso dell’anno, confermando la professionalità e la dedizione che lo contraddistinguono da sempre.

Nel riepilogo del 2024 si evince anche la grande varietà di campi d’azione dell’Esercito, che fornisce un contributo sempre più elevato alla sicurezza del Paese sotto più punti di vista. L’Operazione Strade Sicure, per esempio, che vede il dispiego di ben 6.635 militari, di cui 800 nelle stazioni a rischio di Genova, Milano, Torino, Bologna, Venezia, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Palermo. Nel corso del 2024 i militari di Strade Sicure hanno permesso il compimento di 17 milioni di controlli a persone e veicoli, da cui sono scaturiti 300 provvedimenti tra fermi, denunce e arresti. Una vigilanza che ha potuto così arrivare al sequestro di materiale pericoloso, tra cui 157 armi, 300 veicoli e circa 20 kg di sostanze stupefacenti.

Non meno importanti, poi, i 200 militari impiegati nella Terra dei Fuochi che hanno consentito di individuare più di 550 siti di sversamento e roghi dolosi, grazie al continuo monitoraggio dagli aeromobili a pilotaggio remoto, per un totale di 2.500 ore di volo. Questi stessi mezzi, come sottolineato dallo SME, hanno un’alta connotazione tecnologica e sono infatti impiegati anche nel piano di eradicazione della peste suina africana.

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Altre cifre importanti sono quelle che riguardano gli artificieri, che hanno compiuto nel 2024 più di 2.300 interventi di bonifica, comprese 45 bombe d’aereo della Seconda guerra mondiale. Nel corso dell’estate, inoltre, grazie agli elicotteri dell’aviazione dell’Esercito Italiano, sono stati compiuti 20 interventi in circa 80 ore di volo. Risultati che parlano chiaro, anche in termini ambientali.

Ci sono inoltre circa 1.250 militari distribuiti sul territorio italiano sempre pronti a intervenire in situazioni di estrema necessità, grazie agli assetti aerei pronti al decollo, all’Unità del Genio e alle squadre di soccorso alpino insieme ai nuclei meteo nivologici. Militari che hanno fornito un contributo decisivo nelle alluvioni che nel corso di quest’anno hanno insistito su Veneto ed Emilia Romagna.

Risultati che si devono alla capacità e allo spirito di abnegazione dei militari, che stanno lavorando incessantemente anche per l’innovazione tecnologica della Forza Armata. Lo SME ricorda infatti:

I moderni scenari richiedono una supremazia tecnologica alla cui base ci sia la costante ricerca dell’innovazione. L’impegno dell’Esercito in questo ambito include investimenti continui in robotica, intelligenza artificiale, droni, cyber e spazio per garantire superiorità operativa anche in contesti complessi. Il percorso di sviluppo capacitivo che l’Esercito ha iniziato dovrà accelerare nel prossimo futuro per la necessità di misurarsi, a livello internazionale, con attori in possesso di piattaforme all’avanguardia e per l’esigenza di interoperabilità con gli eserciti dei Paesi amici e alleati.

Questa spinta tecnologica si manifesta anche nella crescita di unità specialistiche come ad esempio il 3° Reggimento Supporto Targeting “Bondone”, che ha il compito di svolgere attività di ricerca, sorveglianza, individuazione e identificazione degli obiettivi attraverso l’impiego di droni di ultima generazione, e il 9° Reggimento Sicurezza Cibernetica “Rombo”, unità deputata a svolgere operazioni nell’ambiente cibernetico e nello spettro elettromagnetico.

Un impegno per l’ammodernamento e l’innovazione tecnologica che anche nel 2024 ha reso l’Esercito particolarmente attrattivo per i giovani; oltre 40 mila infatti hanno presentato domanda di partecipazione ai concorsi, a testimonianza del fatto che l’impegno a formare e valorizzare i giovani, riconoscendoli come motore del cambiamento, è la strada giusta per puntare ad un futuro sempre più moderno ed efficiente.​​​​​

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