A Lanciano migliaia di furbetti della spazzatura: scoperta gigantesca evasione della tassa rifiuti

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Una gigantesca evasione. Sono 1.920 (al 2 gennaio 2025) i “furbetti dei rifiuti”, gente che non ha mai pagato la tassa sull’immondizia. E’ venuto tutto a galla, giorno dopo giorno “al ritmo di 150-200 utenti al giorno”, dichiara, ad Abruzzolive.tv, Gabriele Di Pietro, responsabile tecnico di Ecolan, la società che gestisce la raccolta rifiuti a Lanciano (Ch) e in altre decine di comuni del territorio.

“Una situazione inimmaginabile, gravissima, oltre ogni previsione!”, rincara la dose Di Pietro. Si tratta di un sistema consolidato di evasione, di utenti sconosciuti (come è possibile) al Comune e che in realtà usufruivano regolarmente del servizio.

Quello che doveva essere un normale ritiro di mastelli e buste con Qr code – perché dal 1 gennaio il sistema di raccolta è cambiato, diventando puntuale – cioè paghi, più o meno, quanto produci, soprattutto riferito all’indifferenziato – si è rivelato un censimento che ha scoperchiato un sistema consolidato di furbetti. E per le casse municipali un disastro. Mancati introiti e soprattutto cittadini che pagano da anni più del dovuto perché altri evadono.

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“E’ semplice, prima pagavi il peso totale dei rifiuti, il volume complessivo, diviso il numero di utenze (circa 14.149 famiglie). Ora siamo arrivati a 16.000 utenze… basta fare il conto…”, evidenzia ancora Di Pietro. Che si inoltra in una previsione: “Arriveremo a 2.600 – 2.800 evasori, forse anche 3.000”. La sperimentazione di raccolta effettuata in via Spataro nei mesi scorsi aveva già evidenziato un 23% di evasori. Non un caso circoscritto, ma un sistema diffuso a livello comunale. Controlli zero.

Quali giustificazioni sono arrivate quanto l’utente ritirando i mastelli, fornendo il codice fiscale, si è ritrovato “ignaro” evasore? “Chi ha dichiarato di non sapere, chi pensava che pagasse la moglie, chi il marito…”. Semplicemente uno scaricabarile. Impossibile credere che non sapessero. Ed Ecolan tramite il presidente Massimo Ranieri e il suo staff è venuto a conoscenza di questi fatti: “Quando l’Ica (la società che riscuote i tributi per conto del Comune – ndr), ci ha fornito i ruoli abbiamo iniziato a capire”, rimarca Di Pietro. E come? “Monitorando palazzo per palazzo, finanche i campanelli dei citofoni”, per scoprire che “in un condominio, ad esempio, risultavano 14 utenze e in realtà ci sono 26 famiglie, in un altro addirittura 27 e ne erano registrate solo 3. Abbiamo tutti i numeri, non sono opinioni. Sono stati tutti monitorati e il riscontro è stato implacabile”. Tutte utenze-famiglie che dovranno mettersi in regola con gli ultimi 5 anni di pagamenti (sempre cha si abbia voglia di recuperare le somme, vista la leggerezza con cui ha funzionato finora il sistema).

Per Di Pietro l’evasione venuta a galla comporta anche problemi logistici in itinere per la stessa Ecolan: “Certamente! In base ai dati noi abbiamo comprato 14 mila kit da consegnare alle utenze. Abbiamo anche considerato mille mastelli in più ma ad oggi con questi furbetti mancano circa 10mila mastelli che stiamo acquisendo. Stiamo anche rimodulando gli acquisti per le calotte ed isole ecologiche. Spuntano edifici con più di 21 utenze quando ne risltavano magari 16 o 17. Ad oggi non siamo in grado di dare a tutti i mastelli, ma non per nostra disorganizzazione, semplicemente perché 2mila utenze erano fantasma!”.

E stiamo parlando di utenze domestiche. Non ancora si passa alla fase utenze non domestiche cioè studi professionali, uffici, aziende ecc.: “Ci aspettiamo altri ‘non sapevo’. Non si tratta di dimenticanza, qui siamo di fronte a una chiara mancanza di attenzione da parte degli uffici comunali”. Nessuno sapeva? Come è stato possibile arrivare a questa evasione… diffusa?  “Un semplice incrocio di dati avrebbe consentito di conoscere tutto sin dal principio, non si tratta di cose di oggi, è palese quello che abbiamo scoperto”, secondo Di Pietro.

Il “progetto Ecolan” ha stanato un mare di evasori della Tari. “Se provassimo ad applicare lo stesso censimento per l’Imu?”, chiede profeticamente ancora Di Pietro. E magari anche per l’acqua con la Sasi?

02 gen. 2025

ALESSANDRO DI MATTEO

@RIRPODUZIONE VIETATA

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