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I documenti interni delle compagnie mostrano che martedì e mercoledì sono i momenti della settimana in cui gli aerei decollano con un minore tasso di riempimento medio. E questo spesso si riflette sulle tariffe
Ripubblichiamo questo articolo, uno dei più apprezzati dalle nostre lettrici e dai nostri lettori nel 2024.
Martedì e mercoledì sono i giorni in cui gli aerei in Europa volano, mediamente, più vuoti. Con il terzo giorno della settimana che mostra i dati più bassi. Per la prima volta il Corriere è in grado di rivelare come variano le prenotazioni e gli imbarchi dei viaggiatori ogni ventiquattro ore. Che mostrano anche come si muovono milioni di persone. I dati emergono dall’analisi dei documenti interni — e riservati — di una decina di aviolinee, tradizionali e low cost. Poi sono stati incrociati con quelli di alcuni aeroporti italiani.
Tra «load factor» e tariffe
Il «load factor» dei voli, la percentuale dei sedili che le compagnie riescono a vendere in ogni singolo volo, è un elemento importante per i conti e influenza la determinazione del prezzo: più l’aereo è vuoto a ridosso della partenza, più la tariffa proposta viene abbassata per «catturare» i clienti e quindi provare a riempire il più possibile. Dal momento che, come calcola la Iata (l’associazione internazionale delle aviolinee) nei primi sette mesi di quest’anno il tasso di riempimento medio dei velivoli in Europa è stato dell’83,5%, questo significa che buona parte dei jet viaggia spesso pieno.
La programmazione
Ma ci sono tratte che — un po’ per i bassi volumi, un po’ per le molte frequenze giornaliere, un po’ per il periodo — non sempre chiudono la giornata con tutti i posti prenotati. Un primo indizio dei flussi in Europa lo si ottiene guardando i movimenti programmati dai vettori. Nella settimana 7-13 ottobre 2024, secondo i dati forniti al Corriere dalla piattaforma specializzata Cirium, i voli intra-europei dei vettori tradizionali e low cost — sono stati esclusi, tra gli altri, i charter — oscillano durante la settimana.
I voli previsti
Lunedì e venerdì sono i giorni con il maggior numero di partenze previste (oltre 12 mila). Il sabato e l’accoppiata martedì-mercoledì sono quelli con meno voli programmati. Anche se mentre per i vettori tradizionali sabato è marcatamente il picco minimo — le persone si muovono storicamente poco — per le low cost la differenza con martedì e mercoledì è davvero minima. La curva dei movimenti risale domenica, momento in cui buona parte rientra a casa o si sposta per motivi di lavoro o studio.
I conti interni
Ma questa è solo una parte della storia. L’altra parte è sui fogli elettronici — o quelli scritti a mano, come fa tutti i giorni il ceo di Ryanair, Michael O’Leary — dei vettori con le vendite quotidiane. Andando a vedere i tassi di riempimento medi — dall’estate 2023 a oggi — si nota che martedì e mercoledì pur essendo giorni in cui ci sono meno voli i vettori fanno fatica a vendere tutti i sedili. Tra quelli tradizionali si scende al 79% (martedì) e 78% (mercoledì). Tra le low cost — che hanno load factor più elevati — si tocca l’89% e l’87% quando lunedì e venerdì per esempio si registra il 94%.
Le curve dei prezzi
Questi dati influenzano anche l’oscillazione dei prezzi. Prendendo come settimana di analisi il periodo 30 settembre-6 ottobre sulle tratte Nord-Sud Italia un volo di andata tocca il suo prezzo più basso il martedì e il mercoledì. Mentre quelli più alti mediamente sono il venerdì e il lunedì. Questo al netto di alcune caratteristiche territoriali specifiche — come gli eventi sportivi e musicali — che possono sensibilmente far variare i numeri.
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