Sotto il segno di Elon Musk

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 


Un anno senza ombra di dubbio molto “muskiano”. A imprimere un segno considerevole sul 2024 che si chiude è stato, infatti, in maniera indiscutibile Elon Musk, il quale – per rimanere dalle parti di uno dei suoi molteplici business – si sta rivelando tutt’altro che il satellite di qualcun altro (Donald Trump compreso). Dopo avere assunto la (giusta) nomea di uno degli imprenditori più innovativi in circolazione negli ultimi decenni, Musk pare essersi significativamente innamorato di un nuovo “giocattolo”: la politica, alla quale applica invariabilmente gli schemi di gioco del suo iperdecisionismo padronale (e l’approccio risulta, quindi, estremamente discutibile).

Almeno, si potrebbe dire, dall’acquisto di Twitter – da lui ribattezzato X, il marchio fondamentale del suo impero –, avvenuto il 27 ottobre del 2022 per la cifra epocale di 22 miliardi di dollari; e, difatti, mal gliene incolse, al punto da decidere di correre ai ripari finanziari con tutta una serie di cambiamenti volti a monetizzare, senza peraltro grandi risultati.

Nondimeno, questo social network ha costituito il suo battesimo del fuoco nel discorso pubblico; e – col senno di poi – è proprio alla luce di tale chiave che va interpretata l’inusitata scelta di scarso rendimento economico. Prima della conversione forzata di Twitter nel suo megafono personale e in uno spazio molto friendly per l’alt-right, le opinioni sovraniste, i discorsi d’odio e la «politica dell’inciviltà», al netto di qualche uscita strampalata o dubbia (l’esaltazione della creatività e della performatività “garantite” dal consumo di droghe sintetiche come la ketamina, secondo la prassi del microdosing diffusa negli ambienti high tech californiani), e al di là della sua condotta personale piuttosto originale – la turbolenta famiglia allargata annoverante 12 figli (con nomi quali “Tau” Techno Mechanicus) avuti in virtù di un abbondante ricorso alla fecondazione in vitro –, il tycoon di origini sudafricane era noto soprattutto come un grande imprenditore innovativo.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Il maggiore azionista delle auto elettriche di Tesla, nonché dei satelliti Starlink e dei razzi SpaceX (secondo lo schema della tecnologia dual use, di impiego civile e militare) alla base della nuova corsa allo spazio che presenta fra i punti centrali dell’agenda (e tra i “pallini” muskiani) l’agognata “colonizzazione” di Marte.

Il protagonista autentico di quella frontiera che coincide con il capitalismo spaziale privato e la New space economy – con i potenziali conflitti di interesse che ne deriveranno a partire dal momento in cui assumerà formalmente l’incarico di responsabile del «Doge» (il Dipartimento per l’efficienza governativa), come annunciato pubblicamente dal presidente eletto. Musk – il cui patrimonio personale, secondo la rivista Forbes, si aggira attualmente intorno ai 400 miliardi di dollari – è un capitano d’impresa visionario sin dai tempi della fusione fra Paypal (con Peter Thiel nel gruppo dei fondatori) e la società di servizi bancari da lui fondata (X.com), realizzatasi nel 2000.

Un affare che condurrà a una serie di successivi scontri tra i soci (e relative separazioni), come pure alla nascita di quella «Paypal mafia» alle radici della Silicon Valley di (ultra)destra, arrivata adesso al potere con il secondo mandato presidenziale di Trump.

Quello odierno, e maggiormente contestato (a ragion veduta), è un ulteriore volto del tycoon in verità presente da sempre sottotraccia o in alcuni casi in modo più visibile – come nella corrispondenza di vedute e nella sintonia con la premier italiana Giorgia Meloni –, mentre da oltre un anno paiono saltati tutti i “freni inibitori”.

Si tratta del Musk appunto politico, in piena sintonia con la visione in materia del suo ex mentore Thiel, patron di Palantir e Anduril (start up consacrata alle applicazioni dell’intelligenza artificiale agli armamenti), il vero ideologo dei circoli digitali neoreazionari e, insieme al suo già protetto, un esponente del capitalismo della sorveglianza nelle sue manifestazioni più inquietanti e lesive della privacy (oltre che consigliere di Trump durante la prima Amministrazione).

Dunque, ecco le ultime dichiarazioni sconcertanti di Musk, intrise di darwinismo sociale, sulla parola homeless, che rappresenterebbe una «menzogna» e una formula di «propaganda per indicare drogati violenti con problemi mentali» e «zombie con occhi svuotati di vita, aghi ovunque e feci umane per le strade», proprio mentre – a causa della stratificazione senza freni delle diseguaglianze economiche – il numero dei senzatetto negli Usa risulta aumentato del 33% nell’ultimo biennio, arrivando a quota 770mila (cifra calcolata per difetto poiché, naturalmente, tanti non si registrano e sfuggono ai censimenti).

E il profluvio di tweet – alcuni dei quali si configurano come delle ingerenze a tutti gli effetti negli affari interni di altri Stati, dal momento che il personaggio sta per assumere un ruolo governativo – a favore dei partiti di destra radicale da un angolo all’altro del globo. Come quello sull’Afd quale unica forza politica in grado di «salvare la Germania» e che, negli scorsi giorni, si è pure trasformato in un editoriale sull’edizione domenicale dell’importante quotidiano conservatore Welt.

L’ennesimo segnale di come la «tecnodestra» della Silicon Valley, che ha incentivato il dilagare dell’hate speech sul web tramite le proprie piattaforme, stia diventando la testa del movimento Maga e la componente egemone dell’Internazionale sovranista, di cui alcune figure del trumpismo vanno tessendo da anni la trama e le alleanze. Una coalizione inedita che taluni analisti americani hanno sintetizzato anche mediante il termine «broligarchia» (broligarchy), l’oligarchia dei bros, il potere che non accetta limitazioni o vincoli di una specie di patriarcato postmoderno, a elevato livello di mascolinità tossica. Ed è precisamente questo il futuro prossimo che ci attende, proiettato sul resto del mondo da quella che rimane, pur tra varie difficoltà, la prima potenza planetaria. Sempre che la “coppia di fatto”, ad alto tasso testosteronico e di egotismo, formata da Trump e Musk non finisca per litigare e divorziare…

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link