si parte il 2 gennaio in Valle D’Aosta, la spesa media è di circa 138 euro a testa

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Archiviato il Capodanno, già si pensa alla caccia agli sconti. 

Ad aprire le danze dei saldi invernali il 2 gennaio 2025, è la Valle d’Aosta, seguita sabato 4 gennaio da tutte le altre regioni. Secondo le stime dell’Ufficio studi Confcommercio, saranno 16 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 138 euro (307 euro a famiglia), per un giro di affari di 4,9 miliardi di euro

Le tre ‘e’ dei saldi 2025: economia, etica, ecologia

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Per il presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, “i saldi rappresentano una tradizione commerciale capace di coinvolgere l’interesse di 16 milioni di famiglie italiane alla ricerca dell’affare e di un crescente numero di stranieri amanti dello shopping made in Italy. Il 2025 si prospetta come un anno caratterizzato da una moda più consapevole, inclusiva ed emozionale. E quindi ritengo che questi saldi possano essere contraddistinti da una tripla ‘E’: economia, per consentire acquisti responsabili in grado di soddisfare l’interesse dei consumatori verso prodotti di qualità, di moda e di stile con prezzi molto convenienti; ecologia, per scegliere acquisti di qualità nei negozi di prossimità evitando la sovraproduzione e l’inquinamento dovuto all’eccessiva circolazione di prodotti spediti e molto spesso restituiti; etica, per promuovere una moda che non sia solo esteticamente accattivante, ma anche rispettosa della salute dei consumatori e delle condizioni di lavoro”. 

Via ai Saldi (Ansa)

Un consumatore su due ha deciso cosa acquistare

Anche secondo il consueto sondaggio sui saldi di fine stagione invernali, condotto da Ipsos per Confesercenti, è alto l’interesse dei consumatori: quasi uno su due – il 46% – ha già deciso di acquistare almeno un prodotto, ed un ulteriore 50% valuterà le offerte prima di comprare. Il 59% degli intervistati ha già pianificato quanto investire nel rinnovo del guardaroba: in media si spenderanno circa 218 euro a famiglia, con una media più alta nel Centro Italia (quasi 263 euro) e tra gli over 34 (quasi 239 euro). 

Cifre importanti, per un evento promozionale che è ancora il più apprezzato dagli italiani: il 53% degli intervistati ritiene i saldi l’appuntamento più conveniente e utile, mentre solo il 20% indica il Black Friday. Come accaduto nell’ultima settimana di Natale, anche per i prossimi saldi i punti vendita fisici appaiono in vantaggio sull’online: si comprerà attraverso entrambi i canali, ma otto italiani su dieci (81%) sceglieranno i negozi per almeno un acquisto, contro il 54% che comprerà un prodotto online. “I saldi – e in particolare quelli nei negozi fisici – si confermano l’evento promozionale più atteso dagli italiani. 

Un segnale positivo dopo un autunno caratterizzato da vendite molto fiacche”, dichiara Benny Campobasso, presidente di Fismo Confesercenti. “Rimane, tuttavia, il problema della data troppo anticipata: l’inverno climatico è appena iniziato e si rischia di svendere la collezione invernale prima ancora di riuscire a venderla pienamente. Bene la data ‘quasi’ unica di avvio dei saldi – con l’eccezione della Valle d’Aosta – ma dovrebbero essere davvero collocati fine stagione. È una richiesta che continuiamo a sostenere con forza”. 

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Primo giorno di saldi invernali

Primo giorno di saldi invernali (LaPresse)

Confcommercio: saldi, a cosa fare attenzione

1) Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Per gli acquisti online i cambi o la rescissione del contratto sono sempre consentiti entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto indipendentemente dalla presenza di difetti, fatta eccezione per i prodotti su misura o personalizzati.

2) Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimessa alla discrezionalità del negoziante.

3) Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

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4) Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5) Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e, generalmente, il prezzo finale. In tutto il periodo dei saldi il prezzo iniziale sarà il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi.

Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia come “Saldi Chiari e Sicuri”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”. 

 

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