Sinistra per Urbino risponde agli insulti

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A chi ci chiedesse cosa sia il “gambinismo”  lo inviteremmo a guardare l’ultima seduta del Consiglio comunale di venerdì 27  dicembre e le posture di un caudillo di provincia, un mix di arroganza, populismo e incultura politica esibiti senza ritegno (urbino.consiglicloud.it/home). Lo spettacolo vergognoso di un sindaco che coltiva una concezione proprietaria delle istituzioni comunali, che non tollera le critiche e offende e disprezza l’opposizione con la sua brigata di consiglieri e assessori che ascoltano increduli e quasi straniti un fiume di parole concitate che spaziano su tutto e su niente.

Il Consiglio era chiamato a discutere argomenti molto importanti e impegnativi di ordine finanziario, l’alienazione di diversi immobili comunali, variazioni di bilancio  e modifiche tariffarie, ma  si è trasformato quasi subito in un palcoscenico occupato dal sindaco nei panni di un marchese del Grillo qualsiasi. A farne le spese è stata la capogruppo di Futura M. Francesca Crespini che contestava l’alienazione di parte del prestigioso immobile di Santa Chiara e gli errori commessi nell’operazione  del “rudere” dell’ex Megas. Incontenibile la replica aggressiva del sindaco che visibilmente alterato ha chiesto addirittura al Presidente Mechelli di allontanare Crespini dalla sala consiliare. Un comportamento intollerabile che denota l’incapacità di contrastare sul piano dialettico e propositivo le opposizioni ma anche il sintomo di un logoramento provocato dalla incapacità di dare risposte credibili ai problemi della città che ha bisogno di una visione, di un progetto, e non della propaganda.

Un nervosismo palpabile e incontenibile che è ricorso all’insulto più volgare contro chi critica MMS. Un  problema di prima grandezza che tocca le tasche dei cittadini con continui aumenti tariffari e una gestione fallimentare che propone soluzioni obsolete come le discariche e gli inceneritori. La difesa a spada tratta da parte del sindaco di MMS si è spinta al punto di definire come “dementi” («Questo sport provinciale (sic!) di sparare contro la nostra società io credo che solo un demente spara contro la propria società partecipata») chi, come Sinistra per Urbino, propone di ripubblicizzare MMS per restituire i beni comuni ai cittadini, costituendo una società pubblica per la gestione dell’acqua e dei servizi locali. Una soluzione indispensabile e urgente nell’approssimarsi della scadenza della concessione, per evitare che l’appalto sia preso da una multinazionale (con o senza Hera), e che tutelerebbe i lavoratori, i quali sarebbero stabilizzati nella nuova compagine societaria. A questo proposito sarebbe l’ora, semmai – e questo dovrebbero capirlo non solo Gambini e la destra ma anche il PD e il centrosinistra, che a MMS sono legati a doppio filo e da questo orecchio non ci sentono molto bene – di aprire un dibattito serio e non di nascondere gli scheletri nell’armadio o limitarsi a chiedere la cacciata di Tiviroli.

Sempre forte con i deboli, ma debole nei confronti degli interessi più forti, Gambini non è nuovo alla strategia degli insulti verso chi non lo ossequia e per la forza dell’abitudine non ci scandalizzano questi nuovi tentativi di mettere la mordacchia alla stampa. Né ci sorprende il suo amore viscerale per il privato: lui stesso rappresenta nella sua persona la ricchezza che si impadronisce della cosa pubblica. Ci preoccupa molto, invece, che viva in un mondo tutto suo e che la città sia in mano a un amministratore che ha ben poco da dire  sull’impatto di 30 anni di privatizzazioni, esternalizzazioni, smantellamento del Welfare. Sinistra per Urbino ricorda a questo proposito ricorda a questo proposito che qualche anno fa c’è stato un referendum con il quale i cittadini hanno espresso la loro volontà di sottrarre l’acqua e di conseguenza i beni comuni al profitto privato, un referendum disatteso da tutti.

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Siamo nelle mani di nessuno, dell’incompetenza orgogliosa di essere tale, l’incompetenza che va in giro a parlare a nome di una città come Urbino. Sconcerta, tra l’altro, che uno che dovrebbe rappresentare la città nella sua interezza eserciti un potere che è tutto di parte, pronto all’insulto e incapace di ascoltare, comprendere, unire. E terrorizza il fatto che una persona che utilizza questo linguaggio e ragiona in questa maniera sia anche colui al quale spetta disporre i Tso. Urbino non merita questo degrado.




SINISTRA PER URBINO



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